SOLIDARIETÀ AL CENTRO SOCIALE LEONCAVALLO

Stamattina, a Milano, la polizia ha sgomberato lo storico Centro Sociale Leoncavallo. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà alle compagne e ai compagni del Leoncavallo e alle Associazioni che vi fanno riferimento come sempre abbiamo fatto nei decenni verso ogni tentativo di sgombero e gli attacchi da parte delle destre (ma non solo), convinti dell’esigenza imprescindibile di difendere tutti gli spazi solidali e liberi al di là delle differenze di idee e metodi che si possano avere e che, nel nostro caso, abbiamo manifestato a più riprese con chiarezza e rispetto nei confronti del Leoncavallo.
Condanniamo quest’ennesimo atto repressivo voluto dal governo e, con tutta evidenza, permesso dalla giunta comunale malgrado il percorso di istituzionalizzazione scelto da tempo dal Leoncavallo stesso: questo sgombero è un’espressione concreta del decreto sicurezza varato dal governo Meloni, dell’accanimento con cui attaccano le libertà, il diritto a manifestare, gli spazi giovanili e la vita delle persone immigrate e profughe.
Piantedosi e Salvini hanno la faccia tosta di vantare il “ritorno alla legalità” mentre governo e istituzioni locali lasciano indisturbate le occupazioni di Casa Pound a Roma o concedono spazi a iniziative e gruppi neofascisti e razzisti. Per di più tutto questo avviene a Milano, una città dove gli scandali e la corruzione che riguardano l’edilizia non si contano, con 74 indagati, dal sindaco Sala all’ex assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi, dopo anni di cementificazioni che hanno sempre più messo a rischio i pochi spazi verdi ricreativi e culturali presenti, come denunciato da decine di comitati nati nei vari quartieri.

La Comune