L’ASD Athletic Brighela è un’ associazione dilettantistica Bergamasca di calcio e ciclismo che si è costituita nel 2021 con l’intento di proporre un modello di sport più solidale ed inclusivo. Dopo la strage di Cutro i calciatori prima della partita hanno esposto uno striscione “Cimitero mediterraneo basta morti in mare”, per questo sono stati condannati dal giudice sportivo a 550 euro di multa e la squalifica per il capitano e i dirigenti. Siamo solidali con l’Athletic Brighela e denunciamo questo ennesimo tentativo di colpevolizzare chi si indigna e denuncia le stragi in mare di profughi e immigrati. Dal loro comunicato del 11 Marzo leggiamo:” Ci era già capitato di scendere in campo esattamente un anno fa contro la guerra in UcrainaLeggi Tutto

Anche dopo la strage di Cutro, nel Mediterraneo drammaticamente continuano i naufragi, i mancati soccorsi e le morti. Nella giornata di domenica vi è stato un nuovo naufragio al largo delle coste libiche con decine di vittime. Il giorno precedente si era tenuta una manifestazione a Cutro di cui ci racconta Gianluca Petruzzo. La Comune era a Cutro sabato 11 marzo per dire basta alle stragi in mare e per difendere la nostra umanità. Insieme ad oltre 5 mila persone abbiamo percorso il paese in un corteo addolorato e indignato, triste anche per la morte di tante persone che potevano essere salvate, eppure combattivo, coraggioso e determinato a non lasciar cadere l’ennesima colpa dei potenti. Le voci dei sopravvissuti, i tantiLeggi Tutto

Circa 250 sono questa volta le persone coinvolte nel naufragio. Di queste, un’ottantina sono state salvate e già oltre 70 sono i corpi recuperati, tanti altri risultano dispersi. Sentiamo dolore per i  tantissimi bambini, donne e uomini, morti ancora una volta in mare. Siamo con i sopravvissuti, che meritano una vita degna: vanno salvati e accolti. Siamo indignati contro chi governa che, mentre compartecipa alle guerre nel mondo, impedisce a chi fugge di salvarsi. La gente a bordo del barcone distrutto dalla furia del mare – già avvistato da Frontex il giorno prima – proveniva da Afghanistan, Iran, Pakistan, ed era partita dalla Turchia, luoghi martoriati da violenze enormi e tragedie immani. Diciamo basta all’ipocrisia di chi governa che è primoLeggi Tutto

Alla Geo Barents, nave di Medici Senza Frontiere, è stato imposto un fermoamministrativo da parte della capitaneria di porto di Ancona (dove avevanoprecedentemente accompagnato 48 naufraghi) col pretesto di non aver condivisoinformazioni. È ciò che prevede il nuovo decreto del governo. Adesso la nave sitrova nel porto di Augusta, in Sicilia, dove rimarrà bloccata per 20 giorni. A causa diquesta e altre azioni governative, ad oggi, nessuna nave di ricerca e salvataggio delleONG è presente nel mar Mediterraneo. Il governo riesce nel suo intento: impedireall’umanità di salvarsi e alle ONG di poterla aiutare, mentre l’Europa decide diinnalzare nuovi muri.Ora basta! Non possiamo permettere che le autorità statali e governative impediscanoi soccorsi in mare: rompiamo il silenzio e l’indifferenza complici di tuttoLeggi Tutto

Negli ultimi mesi il Perù è stato sconvolto da una profonda crisi politica e da grandi manifestazioni, dopo un autogolpe fallito del presidente Castillo. Il governo Boluarte che gli è succeduto ha represso con grande violenza le mobilitazioni facendo decine di vittime, a conferma del carattere sanguinario dello stato peruviano. Già in passato la guerra sporca tra l’esercito stragista e il barbaro terrorismo di Sendero Luminoso aveva fatto decine di migliaia di morti, soprattutto tra le popolazioni indigene. Oggi le istituzioni si confermano guardiane delle elite dominanti, profondamente razziste e classiste, dimostrando quanto la democrazia sia pericolosa e sia incline – soprattutto se fragile e in crisi – a reprimere ed uccidere. D’altra parte, la rivolta della parte storicamente più oppressaLeggi Tutto

In Perù continuano le proteste e le mobilitazioni. Migliaia di persone provenienti da tutto il paese, con tutti i mezzi possibili, si stanno concentrando a Lima e stanno morendo per reclamare i propri diritti. Non sono solo rivendicazioni che chiedono di tornare presto alle urne. Sono proteste incentrate sulla disparità totale che esiste tra una minoranza elitaria che ha in mano l’economia e le ricchezze del paese, e la maggioranza della popolazione che si trova a pagare le conseguenze dello sfruttamento delle risorse delle materie prime, sia in termini di danni ambientali, sia in termini di danni per la propria salute. Il paese è malamente diviso tra quei pochi che vivono all’occidentale, beneficiando di tutti i migliori servizi, e quei tantiLeggi Tutto

Mentre lo Stato sembra voler lasciare morire Alfredo Cospito, Giovanni Donzelli – deputato di Fratelli d’Italia e vicepresidente del Copasir – attacca il Pd chiedendosi retoricamente se “sta con i terroristi e i mafiosi o con lo Stato”, prendendo spunto per la sua polemica dalla visita in carcere allo stesso Cospito di quattro parlamentari del Pd mossi dalla preoccupazione per le sue condizioni di salute. Donzelli, citando intercettazioni e segnalazioni della polizia penitenziaria di cui è stranamente venuto in possesso – ma nello Stato delle stragi e dei misteri queste sono quisquilie – ha usato contro il PD parole talmente gravi che anche lo stesso ministro della giustizia Nordio ha dovuto prenderne le distanze, ma fino ad ora né la MeloniLeggi Tutto

Università Statale di Milano, uno striscione che recita “Abortisci una femminista” viene esposto e rivendicato da Rete studentesca, raggruppamento di estrema destra, proprio la mattina del 25 Novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, dopo un Convegno sul diritto d’aborto. Le destre frustrate rialzano ancora una volta la testa, trincerandosi poi, in un messaggio tramite social, dietro la presunta difesa dei bambini. Il vero intento è chiaramente attaccare la libertà di scelta delle donne e, al tempo stesso, inneggiare alla violenza contro di loro. Maschi frustrati, e forse anche qualche donna purtroppo, rialzano la testa forti del governo Meloni che continua a paventare, anche in maniera subdola, ulteriori limiti alla possibilità di scelta per le donne di essere o menoLeggi Tutto

Il parco di S.Leucio a Caserta è un sito storico molto bello, anche per la sua collocazione naturalistica: è immerso nel verde e gode di un panorama molto affascinante. In questa location una domenica assolata di ottobre si è realizzato un incontro peculiare: l’associazione Napoli inVita ha invitato la comunità bengalese di S.Antimo (NA) e l’associazione 3 Febbraio a passare insieme una giornata interetnica e solidale, visitando insieme il complesso monumentale, che ospitava tra l’altro un’importante fabbrica tessile del sette-ottocento. Grazie alla paziente e premurosa traduzione e “mediazione” di Roton, dirigente dell’A3F oltre che compagno de La Comune, abbiamo anche scoperto che il Bangladesh è un paese storicamente produttore di tessuti, anche perché pieno di alberi di gelsi: in questo sensoLeggi Tutto

Tra sfruttamento e tecnologia: la vita non conta Sentiamo la vicinanza con Sebastian Galassi, l’ennesimo giovane lavoratore morto sul lavoro, ed esprimiamo ai suoi cari la nostra più piena solidarietà. Sebastian era un rider della Glovo, morto sul lavoro, mentre percorreva le vie di Firenze per una consegna, vittima di un incidente stradale. Vogliamo reagire sentimentalmente, umanamente e praticamente ad una morte assurda, e ai suoi mandanti: potenti, politici, multinazionali e padronato. E ad una tecnologia che attraverso un software aziendale, comunica alla famiglia il licenziamento di Sebastian il giorno dopo per “mancato rispetto dei termini e condizioni”. Sono angherie, ingiustizie, prepotenze, mortificazioni e ricatti che queste, e tante altre, persone che lavorano provano ogni giorno. La tecnologia è sempre piùLeggi Tutto