Sarura, villaggio palestinese nella West Bank: in una scuola, alcuni bambini guardano e sorridono curiosi verso la telecamera del regista, si abbracciano e ridono, perché non sono abituati a essere ripresi. Sono bimbe e bimbi palestinesi immortalati in un edificio scolastico fatiscente, in parte ricostruito dopo le incursioni dei coloni israeliani. Ogni giorno quei bambini percorrono chilometri per raggiungere la scuola, scortati dai giovani volontari della Youth of Sumud (Giovani della perseveranza) che li difendono dagli attacchi dei coloni israeliani, i quali non si fanno scrupolo di minacciare, picchiare, terrorizzare persino dei bambini.Cerro del Pasco, Perù: tre fratellini giocano nel cortile di una casa. Si interrompono quando Lourdes, la loro mamma, chiama uno di loro per andare in ospedale: il bambinoLeggi Tutto

“Primo, risveglia la tua umanità. Non siamo soli. Non esistiamo da soli e non possiamo creare, da soli. Ciò di cui questo mondo ha bisogno è un risveglio umanistico del desiderio di elevare le condizioni della propria vita fino a quando le nostre azioni si radichino nell’altruismo e nella compassione. Non puoi nasconderti dietro un lavoro o uno strumento: devi comportarti da uomo. Concentra le tue energie nel diventare la miglior persona che tu possa essere.(…)”. Scrisse Wayne Shorter in una lettera insieme a Herbie Hancock contro l’odio e l’indifferenza all’indomani della strage del Bataclan ad opera dei neonazisti dell’Isis a Parigi. La sua ricerca d’avanguardia nella musica jazz si è spesso è nutrita di una ricerca di un senso dell’umanità.Leggi Tutto

È specialmente importante, in un momento dove la guerra travolge la vita di tante donne, uomini, bambine e bambini in Ucraina, ritornare su pagine della storia dove la guerra la si è fronteggiata in ragione della vivibilità e di una vita migliore. Come a Parigi, 151 anni fa, con la Comune di Parigi, a cui Lorenzo Gori ha dedicato una ricostruzione e reinterpretazione appassionanti in “Parigi 1871 – La speranza della Comune” edito da Prospettiva edizioni. Quella che per molti è stata la prima rivoluzione sociale viene più profondamente riconsiderata alla luce delle coordinate di una visione umanista socialista. “Possiamo considerare la Comune davvero un crocevia della storia […] dove l’aspetto sociale non era l’unico presente e forse neanche quello prevalente.Leggi Tutto

Credo di sapere quale sia stato il momento esatto in cui per me lo studio delle tenebre calate sulla vicenda umana, cioè del totalitarismo nazista, dello sterminio e della guerra, è cambiato in modo radicale. Ovvero il giorno in cui Dario Renzi, alla Lunga Estate[1] del 2010 alla Casa della Cultura sul tema Storia e fondamenti di un umanesimo socialista, disse: “anche quando il male appare assoluto è possibile rintracciare il bene”. Da allora in poi fu possibile scoprire che una parte considerevole della specie umana, pur nelle tenebre, ha scelto di vivere ricercando il bene proprio e altrui e agendo per affermarlo. Origene di Alessandria, molti secoli prima, scriveva: “il potere di scegliere tra il bene e il male èLeggi Tutto

Nel 2050, e forse anche prima, tutta la letteratura del passato sarà completamente distrutta. Chaucher, Shakespeare, Milton, Byron… Esisteranno solo in neolingua (…). (Millenovecentottantaquattro, George Orwell) Cala di nuovo implacabile la scure della censura oramai così di moda negli ambiti accademici statunitensi e anglosassoni: stavolta a farne le spese è nientemeno che William Shakespeare. Alcuni “attivisti, attori, studenti, artisti e studiosi” che si riuniscono attorno al Globe Theatre di Londra, proprio nella “casa” dell’illustre drammaturgo hanno deciso di dar vita a periodiche conversazioni volte a rileggere “le dinamiche problematiche a livello di genere e razziale” (sic!) delle sue commedie e tragedie. Operazione inaugurata nel 2018 con il ciclo di lezioni dal titolo emblematico: Decolonizzare Shakespeare. Per dirla senza troppi giri diLeggi Tutto

“Intinse la penna nel calamaio e quindi esitò un istante. Ebbe un tremito fino alle budella. Segnare la carta sarebbe stato l’atto decisivo. Con certe piccole goffe cifre, scrisse: ‘4 aprile 1984’.” (Winston, il protagonista di Millenovecentottantaquattro) Sapete che nel vocabolario Treccani esiste la parola orwelliano? Sicuramente tanti di voi l’avranno sentita nominare almeno una volta, spesso inserita nel linguaggio corrente con molteplici sfumature di significato. In realtà questo aggettivo ne ha uno ben codificato, che non si limita a rappresentare chi si richiama allo scrittore e giornalista britannico vissuto tra il 1903 e il 1950 ma: “Chi si richiama all’opera, al pensiero e alle riflessioni di George Orwell sul totalitarismo e sulle sue possibili manifestazioni”. Chissà che ne penserebbe lui,Leggi Tutto

L’amore è un tema centrale nell’umanesimo di Dante. Lo si riscontra in tutta l’opera, ed è il perno dell’architettura morale della Commedia. Ispirandosi a molteplici fonti, il poeta concepisce un’idea del sentimento contraddittoria: lo elabora infatti come carattere costitutivo della natura umana e al contempo occultato nel religioso “Dio è amore”, “che muove il sole e le altre stelle” diventando principio di armonia cosmica. Per Dante gli umani, come tutti i viventi, sono sospinti a vivere e ad amare la propria vita dall’amore naturale, istillatoci dalla divinità1. Amore naturale che convive con quello di elezione, dipendente invece dalle qualità umane di ciascuno, come testimoniato dal fatto che a donne e uomini dai “cuori gentili”, “ratto si apprende” (cioè fra chi èLeggi Tutto

“…non pensando a la comune madre / ogne uom ebbi in despetto…”1 Versi che esplicitano che per Dante l’umanità, non riflettendo su ciò che l’accomuna, è diventata superba e prepotente; e che inoltre suggeriscono che la riflessione del poeta sull’umano, immersa in un’aura filosofico-religiosa, è legata all’idea che ha delle donne e di alcune in particolare. Esse, grazie alle loro qualità, possono svolgere una funzione fondamentale per il riscatto e l’elevazione di un’umanità finalmente dedita all’amore per la conoscenza e alla pratica della virtù, capace di convivere pacificamente in armonia con la natura. Per questo sono donne le figure più importanti o suggestive delle opere di Dante, dalla Vita Nova alla Commedia: Beatrice, Francesca, Pia, Piccarda, Matelda, la Madonna. E perciòLeggi Tutto

I l Poeta combatte la decadenza del suo tempo: guerre e conflitti di ogni tipo, una politica incapace di progettare, l’avidità dei nuovi ceti mercantili che mette in crisi la società. La radice di questa decadenza è morale: superbia, invidia, avarizia le cause principali. Per l’Alighieri bisogna rinnovare la convivenza a partire da una nuova visione dell’umanità considerata come un tutto composto da diverse parti e a sua volta parte del tutto dell’universo1. In questo quadro il poeta, cittadino del mondo (“Io che ho per patria il mondo come i pesci hanno il mare”2), vagheggia di vivere in una città ideale di amici saggi, virtuosi e felici. Una comunità ecumenica perché composta da pagani, ebrei, cristiani, musulmani e “atei”, di cuiLeggi Tutto

Ad un certo punto di novembre è girata la voce che in Gran Bretagna si stesse pensando di spostare il Natale. Nelle fulminanti strisce di Walt Kelly Pogo avrebbe affermato “quest’anno venerdì 25 dicembre cade di giovedì” (chi non lo conosce veda la rivista Linus che ha pubblicato Kelly per anni. Ve lo consigliamo caldamente). Pogo è un opossum dotato di parola che discute coi suoi amici tartarughe, topini e alligatori di tesi paradossali. E paradossali sono spesso le discussioni sull’ultimo Dpcm, ma noi non siamo in una strip (anche se a volte sembrerebbe di sì). Con una pandemia in corso, che sta calando molto lentamente, è ovvio che bisogna mantenere tutte le misure di sicurezza anche durante le feste. PotremoLeggi Tutto