I cosiddetti Accordi di Oslo tra Israele e la leadership dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina sono stati firmati trent’anni fa: l’obiettivo dichiarato ma mai attuato era quello di giungere ad un cosiddetto “compromesso storico” tra lo Stato di Israele e l’organizzazione nazionalista palestinese: l’istituzione di una “soluzione a due stati” che garantisse pace e sicurezza in primo luogo ad Israele, e ai palestinesi un frammento della Palestina storica su cui autodeterminarsi. Fu in realtà un grande inganno politico e diplomatico e quindi militare. Lo stesso Yasser Arafat, leader storico dell’Olp, ammise tempo dopo che ciò che il popolo palestinese auspicava con gli accordi – la fine dell’occupazione della Cisgiordania, di Gerusalemme est e della Striscia di Gaza, occupate nel 1967,Leggi Tutto

In una miserabile manifestazione, autorizzata dalle autorità giudiziarie svedesi mercoledì 28 giugno – mentre i credenti musulmani di tutto il mondo iniziavano la celebrazione l’Eid al-Adha, la Festa del sacrificio e in milioni si recano in pellegrinaggio a La Mecca – un uomo ha preso a calci un libro e poi lo ha bruciato: non un libro, ma il Libro Sacro, il Corano, inscenando tutto ciò fuori dalla più importante moschea della capitale svedese. Si tratta dell’ultimo atto di una serie di manifestazioni che in nome della presunta “libertà d’espressione” sono state autorizzate dalle istituzioni di una democrazia decadente e oppressiva ma che ancora è spacciata per la più avanzata e tollerante in Europa. Dietro la generica “libertà d’espressione e diLeggi Tutto

Le mobilitazioni europeiste del cosiddetto EuroMaidan del 2014 che misero fine al governo filo-russo di Janukovich furono acclamate dalle cancellerie europee e in Usa e celebrate dalla stampa occidentale.I leader politici ucraini furono accolti a braccia aperte, legittimati e foraggiati ovunque. Dal versante russo avveniva esattamente il contrario. Oggi Putin ha definito la sua guerra criminale come una “operazione speciale per la denazificazione”: bieca propaganda che si basa però su fatti reali.Infatti, il cambio di regime del 2014 è stato possibile soprattutto per una nutrita manovalanza di formazioni paramilitari neonaziste. Coloro che inneggiano oggi a Zelensky “contro la tirannide”, hanno occultato sin da allora la verità: la piazza Maidan era colma di bandiere rosso-nere del movimento/partito neonazista Pravi-Sektor a cui sonoLeggi Tutto

Credo di sapere quale sia stato il momento esatto in cui per me lo studio delle tenebre calate sulla vicenda umana, cioè del totalitarismo nazista, dello sterminio e della guerra, è cambiato in modo radicale. Ovvero il giorno in cui Dario Renzi, alla Lunga Estate[1] del 2010 alla Casa della Cultura sul tema Storia e fondamenti di un umanesimo socialista, disse: “anche quando il male appare assoluto è possibile rintracciare il bene”. Da allora in poi fu possibile scoprire che una parte considerevole della specie umana, pur nelle tenebre, ha scelto di vivere ricercando il bene proprio e altrui e agendo per affermarlo. Origene di Alessandria, molti secoli prima, scriveva: “il potere di scegliere tra il bene e il male èLeggi Tutto

I deliri negazionisti di alcune frange del fronte No Vax e No Green Pass – come la recente sceneggiata a Novara di un gruppo di manifestanti che indossavano i “pigiami a righe” dei prigionieri dei campi di sterminio nazisti – sono colmi di stupidità e ignoranza. Il caso di Novara è l’ultima delle banalizzazioni sempre più frequenti di una pagina tragica della vicenda umana le cui ferite rimangono ancora aperte. L’uso distorto del massacro sistematico del popolo ebraico, della popolazione Rom e Sinti europea, degli omosessuali, delle persone inferme nella mente e nel corpo, degli oppositori per mano nazista è un insulto alla memoria delle vittime e dei sopravvissuti. La banalizzazione dell’Olocausto è parte delle teorie cospirative che trovano nel webLeggi Tutto

La prematura scomparsa di Gino Strada coincide con le notizie drammatiche che giungono dall’Afghanistan. Caduta Herat, l’avanzata dei talebani spinge alla fuga disperata decine di migliaia di persone, soprattutto donne e bambine, che temono, a ragione, le violenze su di loro. Il dramma in corso in Afghanistan, dove si sono succedute per oltre 20 anni coalizioni belliche internazionali, ci porta a ripensare alla figura di questo medico in prima linea e a riflettere sull’ossimoro e l’ipocrisia della “guerra umanitaria”, anche da lui denunciata. Con il fondatore di Emergency condividiamo le riflessioni e la denuncia delle logiche belliche, dei signori della guerra e delle responsabilità degli Stati, compreso quello italiano e i governi di destra e di sinistra che si sono succedutiLeggi Tutto

La Palestina è un piccolo lembo di terra in cui milioni di persone tra la Giordania e il Mediterraneo sono avviluppate in un conflitto permanente ma non equivalente. Da una parte c’è Israele ed una società militarizzata, con una sanità tra le più efficienti al mondo da essere infatti lo Stato con la più alta copertura vaccinale riducendo del 96% le persone infette. Dall’altra il popolo palestinese governato dall’Autonomia nazionale palestinese che di autonomia ha ben poco e di certo non ha la capacità di assicurare una campagna vaccinale efficace né in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza governata da Hamas. Cosa accade nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania? Ancora una volta dipende dalle concessioni israeliane. Solo ieri, lo statoLeggi Tutto

Occupandomi da anni delle declinazioni nella vicenda umana del genocidio, sono particolarmente sensibile all’uso e soprattutto all’abuso che di esso si fa da parte della stampa borghese e della politica. Il genocidio ebraico e il genocidio armeno, le ferite di Srebrenica e quelle del popolo yazida hanno segnato in modo profondo la vicenda umana e la memoria delle vittime perché questo termine si possa usare fuori contesto e in modo semplicistico o propagandistico. Assume contorni drammatici la guerra in Nagorno-Karabakh, iniziata nel settembre scorso. Oggi i mercenari in arrivo dalla Siria ed in sostegno del governo azero, riforniti delle armi del sultano Erdogan e di Israele, stanno preparando un inferno. Mi sento di dire che incombe il pericolo di un nuovoLeggi Tutto

Molte sono le prese di posizione di singoli e delle organizzazioni ebraiche americane che stanno intervenendo in sostegno delle manifestazioni di protesta dopo l’assassinio George Floyd con l’appello “non posso stare a guardare!”. Per la Orthodox Union, che pure ha lanciato un appello per la cessazione di ogni violenza, “il razzismo non è una questione del passato o semplicemente una questione politica, ma un pericolo reale e presente che deve essere affrontato con i valori che ci accomunano come esseri umani”. Mentre la potente organizzazione “Jewish Democratic Council” ha rilasciato una dichiarazione venerdì, “I nostri valori ebraici ci invitano a sostenere l’uguaglianza e la giustizia; un’ingiustizia per qualsiasi comunità è un’ingiustizia che sentiamo noi stessi. Sia la comunità ebraica che quellaLeggi Tutto

Dopo la foto davanti alla St. John Episcopal Church, con una copia della Bibbia mostrata al mondo l’eco mediatica della successiva visita di Trump al Santuario dedicato a Giovanni Paolo II a Washington ha provocato un vero e proprio boomerang. La dura reazione dell’arcivescovo di Washington, Wilton D. Gregory, che ha definito sconcertante e riprovevole la strumentalizzazione politica di luoghi e simboli religiosi proprio mente il presidente minacciava l’intervento dell’esercito per disperdere le manifestazioni pacifiche. Posizione a cui si è immediatamente associato il vescovo Shelton Fabre presidente della Commissione contro il razzismo della Conferenza dei Vescovi degli Stati Uniti, che si è scagliato senza mediazioni contro il presidente e la violenza della polizia “(…) in questo paese ancora una volta ciLeggi Tutto