Eliot Higgins, fondatore del sito Usa di news scandalistiche Bellingcat, pensava di fare uno scherzo. E invece le immagini che lui ha twittato sono state riprese da 5 milioni di persone, convinte davvero che Donald Trump fosse stato arrestato violentemente dalla polizia, sbattuto in carcere e immortalato con la tua arancione dei reclusi. Sarebbe stata magari pure una belle notizia, ma erano evidentemente foto false, prodotte da un’intelligenza artificiale che aveva risposto così all’input di Higgins di generare immagini che rappresentassero l’arresto dell’ex presidente. È stato The Washington Post a sollevare il problema, ma come testata per noi la questione è più ampia: come sarà possibile, in un’epoca di disinformazione algoritmica, distinguere il falso dal vero? Se è vero, come èLeggi Tutto

Le grida con cui un insegnante delle scuole superiori di Milano ha cercato di interrompere uno spettacolo dedicato alla Shoah contestando le cifre (cioè il numero delle vite umane spezzate) relative ai crimini dell’Olocausto sono un insulto alle vittime dello sterminio nazista e alla comune umanità di tutti noi. Si tratta di un episodio isolato ma grave che solo alcuni anni fa sarebbe stato difficile da immaginare e diventa purtroppo realtà nel clima di decadenza culturale e valoriale che viviamo, in cui imperversano i peggiori negazionismi vecchi e nuovi. Menzogne che trovano nel web un veicolo di propagazione devastante accentuato ulteriormente dagli inquietanti deliri informatici durante la pandemia da Covid 19. Chi viene oggi allo scoperto con vergognosi intenti di relativizzareLeggi Tutto