Fermare il ciclo cieco della guerra e del terrorismo

L’attentato di Gerusalemme che ha tolto la vita a persone innocenti, ci obbliga a riflettere su un principio fondamentale: la guerra e il terrorismo sono due facce della medesima medaglia oppressiva ed un ostacolo alla pacificazione umana. Ciò vale per il terrorismo delle bande reazionarie terroriste di Hamas contro la popolazione ebraica in Israele che per quello del governo e dell’esercito israeliano su assai più larga scala contro la popolazione nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. Il terrorismo non è una forma di resistenza (come alcuni sedicenti solidali nelle ore successive all’attentato hanno ancora una volta rivendicato) ma un veicolo fondamentale dell’oppressione che colpisce seminando paura e odio ma che si rivolge anche contro gli stessi palestinesi in nome dei quali viene perpetrato. Infatti, ha immediatamente offerto un ulteriore pretesto a Netanyahu e i suoi ministri per legittimare il genocidio nella Striscia di Gaza, la repressione e la pulizia etnica in Cisgiordania e accusare la crescente solidarietà internazionale con il popolo palestinese e chiunque si schieri contro la guerra di collusione con i terroristi e antisemitismo.Condannare senza esitazione l’attentato di Gerusalemme non significa sminuire la sofferenza del popolo palestinese ma al contrario delegittimare Hamas che con il governo criminale di Netanyahu sono il principale ostacolo per un futuro di pacificazione umana. Pacificazione che può essere percorsa – come lo dimostrano tante esperienze concrete di dialogo – solo dalle persone volenterose e di buona volontà tra gli ebrei in Israele e nel mondo contro questo governo criminale e tra i palestinesi che con coraggio iniziano a ribellarsi contro l’oppressione patriarcale e reazionaria di Hamas e dei suoi alleati.La strada per la pacificazione umana è oggi difficile (ma mai impossibile) ed è l’unica percorribile con il riconoscimento reciproco della comune umanità e quindi la lotta e il rifiuto categorico, senza se e senza ma, di ogni forma di violenza che colpisca persone innocenti.

Fabio Beltrame