IL GOVERNO MELONI CONTRO IL MUSEO DELLA LIBERAZIONE

Print Friendly, PDF & Email

L’apertura del Museo storico della Liberazione di Roma in Via Tasso viene messa a repentaglio dal governo: senza fornire dichiarazioni il ministro della Cultura Sangiuliano non ha rinnovato l’incarico del cda che adesso è quindi tenuto a consegnare le chiavi e a chiudere la struttura.

L’edificio di via Tasso, luogo in cui le SS durante la Seconda guerra mondiale hanno detenuto e torturato migliaia di persone antifasciste impegnate, gente straordinaria che aveva a cuore l’umanità, è diventato un museo per ricordare e imparare dal passato mentre si cerca un futuro migliore.

Il nazifascismo ha cercato di negare con ogni mezzo il senso dell’umanità che invece tanti milioni di persone, tra cui i duemila prigionieri e le tante vittime della prigione di via Tasso, hanno cercato di affermare contro la logica di sterminio.

La memoria di chi ha lottato con coraggio contro i peggiori nemici dell’umanità è un forte lascito per chi cerca un futuro migliore, ricerca che il governo Meloni vuole negare con un provvedimento repressivo e inaccettabile. La logica che anima questo governo, di destra e ultrareazionario, è quella bellica: in un sistema democratico ormai al collasso la guerra emerge in tutte le sue forme – in Ucraina come a Gaza (che sia ad opera di Putin o della Nato, del democratico Netanyahu o dei terroristi di Hamas), lungo le frontiere d’Europa come nei luoghi in cui viviamo –, contro le aspirazioni di vita migliore di tanta gente comune e quindi negando la memoria in cui albergano le possibilità del riscatto umano contro gli oppressori, di ieri oggi e domani.

Per il grande valore di questo luogo storico nonché come “vicini di casa” (la nostra sede si trova a pochi metri di distanza) ci sentiamo particolarmente colpiti e coinvolti da questa vicenda; esprimiamo la nostra viva e forte solidarietà al Museo della Liberazione e al suo presidente Antonio Parisella, che con coraggio ha scelto in questi giorni di mantenere aperta la struttura nonostante il provvedimento repressivo del Ministero della Cultura.

La Comune Roma, 06/01/2024