La rotta balcanica dei profughi
Stati e criminali contro l’umanità in cammino

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Lippa, Bosnia. Il 23 dicembre il campo profughi è distrutto da un incendio. Lo stato bosniaco non offre nessuna soluzione alternativa agli sfollati  benché si sia in pieno inverno. Già prima dell’incendio si sopravviveva in condizioni disumane senza elettricità ed acqua. Purtroppo questa è solo l’ultima delle inaudite sofferenze che devono subire i profughi.  La rotta balcanica è sempre più scelta da tanti immigrati.  Provengono dall’Africa nord-orientale, dal Medio-Oriente, ma anche dall’Asia.  Hanno fatto sacrifici immensi per preparare il viaggio della speranza.  Sacrifici usurpati  sia dalle tante organizzazioni criminali che gestiscono la rotta sia dagli Stati che devono attraversare. Anche i minorenni ed i bambini non sfuggono ai mostruosi  ricatti a cui vengono sottoposti. Avrebbero bisogno di comprensione, aiuto, invece trovano lungo il cammino  ostilità, violenze di ogni tipo, incomprensione.  Dalla Turchia alla Bosnia, in ogni Stato che si tenta di attraversare avvengono respingimenti, confinamenti in baraccopoli. Ogni persona respinta o bloccata ricade nelle grinfie delle organizzazioni criminali, come già avviene in Libia. Ostinati e disperati continuano a scegliere questa rotta,  per tante ragioni non possono e non vogliono tornare indietro.