Partecipa agli appuntamenti di maggio:
Torino
venerdì 27 ore 18
con Claudio Guidi ed Elvira Cioffari
lunedì 30 ore 18
con Simona Persico ed Elisabetta Buja
Polo culturale Lombroso, via Lombroso 16
Milano
giovedi 26 ore 17.30
con Antonella Pelillo e Micol Drago
ex chiesetta Parco Trotter
via Giacosa 46
sabato 28 ore 15.30
con Antonella Pelillo e Silvia Ghidotti
Liceo Einstein
Via A.Einstein 3
Novara
sabato 21 ore 16
con Simona Persico e Sabrina Re
Sala ex quartiere Sacro Cuore
Piazza Sacro Cuore 5
Como
sabato 28 ore 15
con Nino Sottosanti e Manuela Trentini
Unione Circoli Cooperativi, via Canturina 202, Abate (CO)
Valbrona (CO)
sabato 21 ore 16
con Claudio Guidi e Manuela Trentini
Casa dell’Accoglienza “Lella Moltani”, via Fontana 8
Bergamo
sabato 21 ore 16
con Silvia Ghidotti e Riccardo Casali
Cascina Solidale Terra Buona, via Puccini 30, Nembro (BG)
Brescia
sabato 28 ore 10
con Piero Neri e Giambattista Smorgoni
Sala civica comunale, piazza di Franciacorta 8, Timoline di Corte Franca (BS)
Saronno
venerdi 20 ore 20.30
con Silvia Ghidotti e Nino Sottosanti
sede Attac (ex scuola Pizzigoni), via Parini 54
Genova
sabato 28 ore 16
con Claudia Romanini e Simona Persico
Circolo Ricreativo CAP
via Albertazzi 3
domenica 29 ore 15.30
con Claudia Romanini e Micol Drago
Salita Negrone Durazzo 5
Cesena
venerdi 27 ore 17.30
con Emy Benvenuti e Catriona Smith
Centro Pace
via Contrada Chiaramonti 46
Bologna
giovedi 26 ore 18
con Manuela Voto e Carla Martignani
Fondazione Duemila
Piazza dell’Unità 4/A
sabato 28 ore 17
con Chiara Raineri e Tiziana Frittitta
Circolo Graf San Donato
piazza Spadolini 3
Casa della Cultura (Vallombrosa)
sabato 28 ore 16.30
con Sara Rodríguez e Giovanni Pacini
Casa al Dono 96
San Miniato in Alpe
Regello (FI)
Pelago (FI)
mercoledì 25 ore 19
con Tommaso Mariotti e Valentina Martorana
Casa del popolo di Palaie, via Casentinese bassa 3
Montemignaio (AR)
domenica 29 ore 16.30
con Francesca Raineri e Francesca La Sala
Area pic-nic Parco giochi “La pista”
Pontassieve
sabato 21 ore 17.30
con Manuela Voto e Lorenzo Gori
venerdi 27 ore 17.30
con Giovanni Pacini e Paula Duscio
Libreria Prospettiva
via Aretina 20
Firenze
venerdi 20 ore 17.30
con Michele Santamaria ed Emy Benvenuti
Casa del Popolo XXV Aprile
via Bronzino 117
sabato 21 ore 15
con Micol Drago e Sibilla Caroppo
parco del Liceo artistico statale di Porta Romana
piazzale di Porta Romana 9
Prato
venerdi 27 ore 20.30
con Tommaso Mariotti e Antonio Bicchielli
Officina giovani
Piazza dei Macelli 4
Pontedera
sabato 21 ore 15.30
con Sara Rodríguez e Cristina Zaccagnini
Centro Poliedro, piazza E. Berlinguer
Livorno
venerdi 27 ore 16.30
con Jacopo Andreoni e Gianluca Rizzo
Biblioteca comunale Bottini dell’Olio, piazza del luogo Pio
Roma
mercoledi 25 ore 18
con Dario Renzi e Caterina Iacomelli
giovedi 26 ore 18
con Renato Scarola e Barbara Spampinato
sabato 28 ore 17
con Martina Caselli e Valentina Narciso
Casa de La Comune
via Tasso 144
Ostia
sabato 21 ore 17
con Donatella Di Tosto e Damiano D’Addezio
Via dei Traghetti 12-14
Napoli
venerdi 20 ore 16.30
con Gianluca Petruzzo e Miriam Capobianco
Istituto italiano per gli studi filosofici, via Monte di Dio 14
giovedi 26 ore 17
con Dario Renzi e Claudio Olivieri
Chiesa di San Severo al Pendino
via Duomo 286
Palermo
venerdi 27 ore 16
con Simona Cavalca e Chiara Bonafé
Biblioteca Centrale della Regione Siciliana
via Vittorio Emanuele 429
sabato 21
con Simona Cavalca e Mario Faillaci
Quarto Tempo, piazza Sant’Anna 3
Cagliari
sabato 11 giugno ore 17.30
con Simona Cavalca ed Enza Bellantuono
Associazione Maestr’Ale
via San Lucifero 65
In cantiere anche a:
Pisa, Sant’Antimo, Catania
Siamo in tanti a volere la pace, ancora in pochi a sfidare la guerra che presiede e pervade spesso inavvertita la nostra quotidianità. È importante scendere in piazza, come abbiamo fatto e faremo sempre in prima fila contro la furia bellica presente, ma non basta.
Volere la pace significa esercitare attenzione, ascolto, comprensione quando possibile con i vicini di casa, con i colleghi di lavoro, sfidando il maltratto e l’aggressività.
Volere la pace significa difendere la libertà delle donne in tutte le sue manifestazioni fronteggiando le maldicenze, le offese, le violenze maschiliste, patriarcali o semplicemente volgari a tutti i livelli.
Volere la pace significa prendersi cura dell’infanzia con costanza, direttamente ed indirettamente, denunciando e contrastando atteggiamenti coercitivi e molestie verso bimbe e bimbi.
Volere la pace significa trattare le persone come tali anche quando sono più deboli, evitando il pietismo ipocrita e avversando qualsiasi prepotenza.
Volere la pace significa accogliere profughi ed immigrati, difenderli e cercare con loro la possibile convivenza combattendo a tutto campo razzismo e discriminazione.
Volere la pace significa affermare i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori sul piano sindacale e non solo lottando contro lo sfruttamento e l’arroganza padronale e statale.
Volere la pace significa riconoscere le tensioni umane più profonde e positive e metterle all’opera per evitarne l’avvilimento e lo svilimento.
Volere la pace significa cercare ed offrire con pazienza e rigore conoscenza, empatia, simpatia, fugando o mettendo in crisi ignoranza ed estraneità.
Volere la pace significa pensare le altre e gli altri come soggetti simili e diversi da noi, in relazione come noi, assieme a noi, affrontando l’insensatezza individualista, la costrizione dei rapporti coatti, l’estraneità sociale.
Volere la pace significa battersi per affermare i valori della libertà e del bene della vita contro l’oppressione e il male che la negano.
Volere la pace significa far crescere le nostre coscienze in una prospettiva morale ed etica per fondare una cultura della convivenza e dell’emancipazione umana.
Volere la pace oggi significa schierarsi al fianco del popolo ucraino e della sua resistenza, per un ritiro immediato ed incondizionato delle truppe russe.
Sfidare la guerra significa riconoscerla nelle sue logiche perverse che si insinuano nella nostra vita quotidiana.
Sfidare la guerra significa sapere e spiegare il suo legame inseparabile con gli Stati, che da essa nascono, lucrano, dipendono.
Sfidare la guerra significa capirne e denunciarne il carattere totale: ideologico, informatico, economico, politico, spionistico, informativo e menzognero.
Sfidare la guerra significa svelarne costantemente la permanenza ed il contenuto radicalmente antiumano finalizzato a conservare ed aggravare l’oppressione del genere femminile, la sottomissione dell’infanzia, lo sfruttamento e l’alienazione della stragrande maggioranza degli esseri umani, il dominio sulle comunità, la distruzione della natura, la prevalenza delle grandi potenze sugli altri popoli e Stati.
Sfidare la guerra significa comprendere il suo riproporsi, aggravarsi e non risolversi nella fase di decadenza accelerata che vive il sistema mondiale d’oppressione dominato dagli Usa, paese sull’orlo di un’implosione senza precedenti.
Sfidare la guerra significa ora difendere il popolo ucraino dalla mortifera invasione russa, contribuire all’accoglienza dei profughi ucraini come di tutti gli altri profughi, sostenere la popolazione civile di quel paese come quella di tanti paesi africani crudelmente colpiti a loro volta dalla furia bellica.
Sfidare la guerra significa condannare le mire neozariste del Cremlino, il cui comportamento è del tutto simile ed in competizione con le attività belliche imperialiste degli Usa e dei suoi alleati Nato, Italia compresa che in barba al dettato costituzionale ha continuato a partecipare o avallare varie imprese belliche e venduto armi alla Russia.
Se vogliamo la pace dobbiamo sfidare la guerra, come abbiamo fatto in manifestazione ma continuando. Dobbiamo cercare ogni giorno la pacificazione attiva e combattiva riconoscendoci e migliorandoci come esseri umani che cercano la libertà ed il beneficio di affermarsi nella propria personalità, nelle proprie relazioni, in comune.