Covid: procedure per vaccinarsi e bugie di Stato

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In Italia, vaccinarsi contro il Covid non è obbligatorio: chi vuole deve prenotarsi secondo i tempi del piano nazionale del governo. Le modalità di prenotazione sono diverse in ogni regione: bisogna quindi informarsi presso la propria ASL, il medico curante o ai numeri verdi del Ministero della Salute: www.salute.gov.it. Di solito ci si prenota via Internet, occorrono la tessera sanitaria, il documento d’identità e la residenza anagrafica. Per legge tutti ne hanno diritto, anche gli immigrati con o senza permesso di soggiorno (lo ribadisce l’Agenzia Italiana per il Farmaco). Come denunciato dalle ONG riunite nel TIS (Tavolo Immigrazione e Salute) e da personalità del volontariato (come don Biancalani a Pistoia), di fatto, con le modalità attuali, non possono prenotarsi immigrati irregolari, persone senza fissa dimora e chi vive in insediamenti informali come campi rom. Tanti di loro svolgono compiti primari come colf e badanti che vivono con persone anziane. Siamo tutti esseri umani: dovremmo avere gli stessi diritti. E tutti dobbiamo poterci vaccinare o non ci salveremo dalla pandemia. Le associazioni del TIS hanno proposto di poter fare da intermediarie nella vaccinazione. Sosteniamo la loro proposta, ci uniamo alla loro denuncia e vi invitiamo a contattarle. Per domande scriveteci in redazione.

Il Tavolo Immigrazione e Salute (TIS) è una rete di cui fanno parte ASGI, Emergency, Centro Astalli, Intersos, Medici contro la Tortura, Médecins du Monde, MEDU, Medici Senza Frontiere, Sanità di Frontiera, SIMM e Caritas

Articolo tratto da il numero 2 del foglio ‘SOLIDARIETÀ E CONVIVENZA – Antirazzismo, accoglienza, vivere bene assieme’
puoi richiederlo nelle sedi de La Comune o presso l’Associazione 3 Febbraio