Emozioni di settembre

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Emozioni, quando sentiamo che ricomincia l’anno, dopo l’estate, e avvertiamo la fibrillazione di un possibile nuovo inizio.
Quando si fanno progetti e propositi per i mesi a venire e proviamo un po’ di malinconia per le vacanze trascorse (chi ha potuto goderne), ma anche la voglia di rivedere coloro con cui si condividono gli ambiti intimi, lavorativi, scolastici.
Quando, dopo quasi due anni di pandemia sofferta anche nei suoi effetti secondari, il bisogno di mobilitarsi contro le ingiustizie si combina con la gioia di ritrovarsi, dal vivo e con tutti se stessi. La differenza si sente eccome tra un dibattito via zoom e un’assemblea “in presenza”, tra l’invio di una mail e l’offerta di un volantino con le mani, lo sguardo, la voce. E di gente che vuole sentire queste emozioni ritrovandosi nelle piazze sembra essercene anche oggi in questo paese: chi si mobilita per condizioni migliori di lavoro e studio a scuola e sciopera contro tagli e sfruttamento; chi lotta per la cura da mettere al centro nella vita e per la libertà dal patriarcato pensando all’Afghanistan; chi marcia contro le guerre e crede nell’accoglienza di sorelle, fratelli, bimbe e bimbi; chi vuole combattere contro le devastazioni ambientali. Ampio ventaglio di questioni importanti su cui schierarsi, magari liberandosi da illusioni riformiste interne al quadro democratico.
Quando prendiamo coscienza che i tempi attuali sono pieni di attacchi da parte di padroni vecchi e nuovi, di signori della guerra, di convinzioni fasulle sull’umanità che serpeggiano fra la gente, e che, sì, lottare è importante, ma non basta: possiamo e dobbiamo contrastarli unendoci tra volenterosi; di più, sarebbe fondamentale creare un argine di persone e realtà solidali contro il cattivismo e le violenze, contro la crescita delle destre e le discriminazioni.
Quando proviamo tutte queste emozioni che ci animano e ci mobilitano, e ci rendiamo conto che no, non basta chiamarle emozioni: è il nostro sentimento per l’umanità e possiamo coltivarlo in senso duraturo. Infatti riguarda tutta la vita, non solo una parte dell’anno, non solo un aspetto puntuale o un singolo momento; è un sentimento che possiamo accrescere imparando a dare valore all’impegno per vivere che ciascuno profonde, a chi si sceglie di essere, con e per gli altri, nelle grandi e nelle piccole questioni, in ogni momento della propria giornata, in ogni luogo. Per quanto ci riguarda valorizzando l’unicità di ciascuno, tessendo libere relazioni e comunanze da costruire in una prospettiva autoemancipatoria.
Quando ci incontriamo… e magari inizia un anno diverso.
18 settembre 2021