Impegnarsi per vivere meglio

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Sin dall’inizio.
Nel nascere, nello sforzo psicofisico combinato e condiviso con la donna che ci partorisce, nello spingerci verso la vita.
Mentre si cresce.
In ogni conquista motoria e mentale, affettiva e comunicativa. Nei processi sottesi a ogni sguardo, sorriso, gesto provato e riprovato con tenacia, vissuti in prima persona ed essendo protesi verso altre e altri, grandi e piccoli, con cui sviluppiamo la nostra intersoggettività.
Prendendo coscienza.
Interrogandosi su chi si è e come nel mondo, con e grazie ad altre persone. Nello scegliere chi voler essere e diventare, chi e come amare; se essere succubi di sedimentazioni sociali e culturali preesistenti o protagonisti attivi di collettività scelte.
Maturando.
Interpretando i cambi della propria e altrui biologia e delle facoltà, quella sentimentale compresa, della riflessività e della visione della vita che si va componendo, nell’incontro con amici e amori e con i tanti compagni di cammino.
Impegnarsi per vivere è vero a ogni età e può riguardare tutti gli aspetti dell’esistenza: da come ci si cura fisicamente a come ci si rapporta alla natura che ci circonda e di cui siamo parte speciale, dai sentimenti e le relazioni che si coltivano alle convinzioni che ci orientano.
È qualcosa che appartiene a tutti, eppure, anche per la sua naturalezza, non è scontato riconoscerlo. È un modo nuovo e forse migliore di pensare all’amore per l’umanità che anima le coscienze delle persone ben intenzionate che più che mai hanno bisogno di unirsi. Impegnarsi per vivere è imprescindibile umanamente, ma bisogna impararlo, a maggior ragione quando imperversa una feroce decadenza disumanizzante.
Bisogna scegliere la vita stessa e il modo migliore di viverla assieme nel rispetto reciproco, bisogna difendere il bene della vita fronteggiando le pratiche e le logiche di uccidibilità che calano dall’alto e vengono riperpetuate dal basso.
Per noi de La Comune impegnarsi per vivere è una scelta personale e al tempo stesso relazionale e comune. Donne e uomini sono soggetti complessi: ogni singolo individuo è al tempo stesso plurale perché si riconosce, si confronta, si rapporta agli altri. Sin dalle origini gli esseri umani hanno collaborato l’uno con l’altro e di più hanno sentito il bisogno di cooperare in gruppo.
Questo comporsi costante delle soggettività è frutto e fonte di empatia e simpatia, richiede e sollecita una ricerca condivisa morale ed etica. Recuperare e fondare nuovamente queste radici è il nostro intento, la nostra scelta, la nostra proposta. Sappiamo che queste idee che stiamo sperimentando con convinzione e soddisfazione non possono risolvere i problemi di una società oppressa ed estranea, non lo pretendiamo neppure, ma possono interessare te che cerchi una libertà positiva e un bene possibile da fondare e cominciare a vivere sin da subito in prima persona, in relazione, in comune.
2 luglio 2021