Le sfide mortifere del digitale

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Da Youtubers a assassini: questa è una delle possibili conseguenze concrete della demenza digitale.
Questo è quello che è successo: 5 giovani youtubers, che hanno un canale sulla famosa piattaforma, chiamato The borderline, che hanno deciso di fare una challenge, una sfida, che consisteva nel guidare una Lamborghini per 50 ore di seguito. Mercoledì mattina hanno investito un’auto con a bordo una mamma con i suoi due bimbi vicino all’asilo, e hanno provocato la morte di Matteo di 5 anni.
Non è definibile un incidente! Era altamente prevedibile e ahimè è una dimostrazione concreta di quanto la demenza digitale fa perdere il senso della realtà, delle altre e degli altri, della vita, oltre che del concetto stesso di divertimento perché cosa ci sia di divertente in una sfida simile proprio non lo si capisce! E’ una dimostrazione di quanto questi strumenti vivono alimentando una logica di uccidibilità, perché il male paga di più del bene, fa concretamente fare più soldi. Del resto, che logica c’è dietro al fatto che TikTok pubblica milioni di video che spiegano come farsi del male da soli o come suicidarsi? Che logica c’è dietro i gruppi di Facebook di uomini che inneggiano lo stupro verso donne ignare che vengono fotografate a loro insaputa e su cui poi questi maschi frustrati sfogano il peggio? Che logica c’è dietro queste sfide che mettono a rischio la propria e altrui vita? E non è solo la logica con cui questi strumenti sono concepiti, cioè spingere a tirare fuori, mostrare ed esaltare il peggio, il male, ma è una logica di cui ci si rende diversamente protagonisti, pubblicando o guardando contenuti di questo tipo!
Facciamo prevalere la vita! Difendiamola e disconnettiamoci!