Licenza di ridere

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Pensate a James Bond che a Londra si batteva contro Goldfinger mentre sorseggiava un Martini o a Ethan Hunt travestito e circondato da diavolerie tecnologiche mentre portava a termine missioni impossibili a New York o Dubai… ecco adesso invece pensate al capitano di fregata (mai titolo fu più appropriato!) Water Biot che a Pomezia ha una moglie, 4 figli – pure da mandare in palestra –, un mutuo e 4 cani. E quindi siccome tiene famiglia fa la spia di terz’ordine per arrotondare e vende segreti Nato ai russi al modico prezzo di 5000 Euro (praticamente quello di una Panda usata). Così prende una scheda telefonica (chissà se nei 5000 sono inclusi o meno i 10 euro della nuova sim?) con cui fotografa 181 documenti riservati ma non troppo, la nasconde nel bugiardino di una medicina e la cede a dei funzionari dell’ambasciata russa. Infine, una volta beccato, ribadisce tra le lacrime di tutta la numerosa famiglia il suo amor di patria, tradito solo per necessità. E anche se i governanti della triste e decadente – si vede anche da come si spia! – democrazia nostrana  si danno un tono stigmatizzando e minacciando, è difficile non trattenere le risa per una trama spy-story che diventa immediatamente commedia all’italiana.