motivi di preoccupazione
Ragioni di fiducia

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Tante sono oggi le persone disorientate.
L’insicurezza e i timori sono legittimi e comprensibili di fronte ai rischi e alle incognite di questa pandemia e di fronte ai drammi della nostra umanità in pericolo su tanti terreni, in primo luogo per le colpe di minoranze oppressive e scellerate al potere. Ma la paura non è una soluzione.
Alla vigilia (preelettorale) della riapertura delle scuole in Italia allarmi e allarmismo si confondono, fomentando ansia del futuro e individualismo. L’estate dell’irresponsabilità dimostrata da frotte di persone (soprattutto giovani) a caccia di emozioni, intossicate da sostanze e dispositivi tecno(il)logici, sta causando nuove sofferenze, mentre l’accondiscendenza in nome della difesa dei profitti si alterna con l’arroganza dei decreti e dei divieti. La parola sicurezza è un controsenso sulla bocca di politici ipocriti, corrotti e/o impotenti, preoccupati di difendere sé stessi, la propria salute (alcuni nemmeno riuscendoci) e il proprio prestigio in declino. Preoccupati di fare bottino alle urne soffiando sulle braci dell’odio, sfruttando e alimentando gli stati d’animo più irrazionali. Ne è esempio il capofila dei prepotenti alla Casa Bianca che a febbraio ha taciuto e mentito sul contagio da Covid e messo in contabilità centinaia di migliaia di vittime (come ha rivelato solo oggi un pluripremiato giornalista, ieri solerte investigatore del caso Watergate). La confusione riguarda chi sta “in alto”, così come fermentano “in basso” le peggiori interpretazioni della stessa logica di egoismo, inimicizia, disprezzo della vita e della diversità, violenza contro le donne. Quante persone sono in cerca di risposte alternative? È più che mai il momento di sottrarsi alla spirale delle emozioni negative che facilmente si ribaltano in menefreghismo. È tempo di preservare e attivare la riflessività, ragionare su chi si vuol essere e sulle possibilità di scegliersi meglio. Sicurezza non è rimuovere la realtà, fingendo che non sia in corso nel mondo una grave pandemia; non è voltarsi dall’altra parte; non è il presunto ritorno alla cosiddetta normalità che contiene in sé tutte le cause dell’attuale decadenza: la normalità della violenza e della guerra, dell’esclusione e del razzismo, dello sfruttamento e della protervia nei confronti delle altre specie viventi e della Terra. Una sicurezza nuova va pensata, costruita, sperimentata attraverso l’impegno e la ricerca di un altro modo di essere umani insieme e in prima persona, non delegando agli Stati, pericolosi e pericolanti. La sicurezza dell’attenzione vicendevole e solidale, del pensiero della cura e del tenere alta la guardia nella protezione di sé e degli altri, dell’aiuto e dell’ascolto reciproco, del rispetto e della valutazione in ragione della ricerca di un bene il più possibile espansivo, che abbia come orizzonte quello dell’umanità intera. Le ragioni di fiducia si possono basare su un sentimento e una coscienza nuovi. È la ragione sentimentale della nostra vita e del nostro impegno che non ignora la paura ma ha fiducia e cerca in comune il coraggio affermativo positivo.


La Comune
14 settembre 2020