La crisi tunisina è giunta al suo terzo giorno. Domenica 25 luglio ampie mobilitazioni popolari, motivate dalla sacrosanta indignazione per la gestione della pandemia, hanno chiesto la caduta del governo di Hichem Mechichi, sostenuto dal partito islamista moderato Ennhada. Indignazione sacrosanta in un paese di 11,6 milioni di abitanti, con oltre 17.700 vittime mortali causati dal Covid-19 e dall’incuria del governo. Oggi il ritmo dei decessi è di circa 200 al giorno, con una percentuale di vaccinazione di solo il 5% della popolazione. Domenica notte il capo di Stato, Kaiss Saied, con l’appoggio dell’esercito, ha dato il via a un’azione autoritaria, forzando le sue prerogative costituzionali. Ha destituito il primo ministro e ha assunto i pieni poteri esecutivi paralizzando per unLeggi Tutto