Una risorsa straordinaria

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Arrivano o no questi vaccini? Altre chiusure? Ma quando ne usciremo? Insomma: possiamo solo aspettare? Noi pensiamo invece che si tratta più che mai di proiettarci nella vita, mantenendo alta l’attenzione e la prudenza. Perciò in questo numero del giornale vi parliamo del bene, della logica affermativa, di una certa idea e pratica di scuola e di qualcosa di intimo che suscita tutto ciò. Una forza misteriosa ci anima, ma ci riguarda davvero tutti?

Proviamo a pensarci. Noi ed assieme alle altre e agli altri. A coloro che amiamo, conosciamo o semplicemente avvertiamo empatici, disponibili, volenterosi o indifferenti con stimoli. Per una volta lasciamo perdere quegli altri: padroni e governanti, generali e caporali, cattivi e retrivi. Con loro possiamo coincidere nel desiderio di superare la pandemia, nulla di più.

Proviamo a pensarci per chi siamo e vogliamo essere. Pensiamo a quella signora che incontriamo sul pianerottolo e a come scherzando amaramente ci dice di tutta un’esistenza. A quell’ex che non si è comportata/o una meraviglia ma in fondo sappiamo che è una brava persona. A quell’edicolante che ogni giorno si fa la propria rassegna stampa, dal Fatto al Giornale passando per il manifesto, e ci dice che la verità raramente sta al centro. A quella ragazza con un cane che si chiama Platone, una fissazione per la cioccolata fondente, che inforca gli occhiali “così fa più intellettuale”. All’amore di tutta una vita che non comprendiamo e non amiamo mai abbastanza. Ad altri amori, tutti importanti, che non si possono dire o forse anche sì. A quel fratello senegalese che vuole contribuire a rimettere in piedi l’Africa. A quell’ispiratrice scatenata che scrive delle potenzialità e degli squassi giovanili. A quel fratellino pakistano che “si può cambiare in meglio”. A quel burbero compagno di sempre che si appresta a pubblicare il suo primo libro. A quella geniale folletta che costruisce rapporti a tutto spiano, si prepara alla propria scuola, si tinge i capelli e scrive una tesi su Ariosto e le donne. Alla sorellina e al migliore amico che vediamo troppo raramente. A quel saggio prestato al mercato ortofrutticolo che vuol fare l’assistente di un’altra filosofia. A quel ragazzo che è tornato dall’Inghilterra e prova a capirci qualcosa di più. A quelle tre donne che si preparano a fare una rivoluzione alla Casa della cultura. A quell’osteopata dalle mani magiche, il cuore grande ed una parlantina senza freni. Ad una siciliana a Roma che oltre l’esistenza cerca le essenze.

Pensateci e compilate la vostra lista personale, vedrete che è lunga e sorprendente. Cos’hanno in comune tante persone così diverse? La capacità di provare a concepire la vita nel suo assieme, come tutte/i noi. Possiamo riuscirci più o meno bene, però possiamo davvero. Cultura, istruzione, contesti ci influenzano, certo, ma la visione di ciascuna/o avrà sempre una peculiarità e qualcosa in comune tanto più importanti perché possiamo condividerle. Le visioni sono intenzioni di libertà, di bene, di relazioni, di comunanza. Proviamo a pensarle di più, perché in fondo sappiamo di possederle: ne siamo convinti, talvolta diventiamo persino presuntuosi, però non le curiamo né le spieghiamo abbastanza, forse non crediamo quanto possano essere feconde nell’incontrarsi e cooperare per cercare e raggiungere orizzonti di felicità possibile.

Vi state chiedendo che c’entra questo discorso con la pandemia? Eppure vi state interrogando su quando finirà: ma non vi ponete questa domanda proprio perché avete una visione? Di più: vi rendete conto che anche le altre e gli altri ne posseggono una e forse è proprio questo il momento per svolgerle, confrontarle, intrecciarle, se possibile comporle assieme queste visioni generali e personali affinché diventino una visione del bene da ricercare e fondare liberamente assieme. Provate allora, se volete, a dire alle persone prossime della vostra visione e a chiedere della loro. Rintracciate la miscela delle intenzioni ed il cocktail delle facoltà che vi rende speciali ed offriteli a chi le merita. Inauguriamo il dialogo tra le visioni intorno alla bellezza della vita e come viverla. In questo modo possiamo scoprire di avere una potenzialità umana fantastica, che è di tutti anche se molto diversamente. Se coltivata con convinzione, se svolta con regolarità, se accomunata con attenzione, se finalizzata con determinazione, se indirizzata beneficamente nessun virus può sconfiggerla ed invece può aiutarci a sconfiggere un “virus pandemico” come quello dell’egoismo violento e proprietario, e permetterci di essere, pensare, agire meglio assieme, sin da ora.

Ci state pensando, vero? La sentite la forza della vita e l’amore irresistibile che ci suscita e non vi sembra questa una risorsa straordinaria da riconoscere, scegliere, mettere all’opera? Teorizziamola la vita, non ci limitiamo ad aspettarla.

5 marzo 2021          La Comune