VENERDI’ 28 GENNAIO:SCIOPERIAMO PER LORENZO
E PER AFFERMARE LA DIFESA DELLA VITA A SCUOLA E AL LAVORO

Lorenzo Parelli ha 18 anni e vive a Udine. Frequenta l’ultimo anno di scuola superiore in cui viene addestrato a fare un lavoro. È l’ultimo giorno dello stage, che sta svolgendo in fabbrica. Il suo rientro a scuola è previsto per il lunedì successivo. Dopo, la maturità e, chissà, un lavoro. Invece una putrella lo travolge e lo uccide. Il tragico stillicidio di morti sul lavoro – più di tre al giorno – questa volta colpisce uno studente.

In questa terribile vicenda, che ci addolora profondamente, si concentra tutta la differenza che esiste tra insegnare, educare, poter imparare tante cose, tra cui anche un lavoro, e invece addestrare, istruire a nozioni, rispondere a comandi ed eseguire compiti. Nel primo caso al centro ci possono essere le persone, a partire dalle ragazze e dai ragazzi, e la loro tutela, può esserci una cultura della vita, della salute e della sicurezza, una possibilità di crescita umana e magari anche tecnico-professionale. Nel secondo c’è la scuola di stato!

L’aziendalizzazione della scuola, perseguita da diversi governi e compiuta con la legge 107, significa anche questo: le mortifere esigenze del mercato e del profitto sottopongono non solo chi lavora a scuola, ma anche chi la frequenta, a tutti i rischi derivanti dai risparmi sulle misure di sicurezza. Prima di tutto viene il profitto delle aziende.

Lo abbiamo visto anche in pandemia: per il governo la salute e la sicurezza vengono dopo l’economia, prima ci hanno imposto la DAD, minando la salute psicofisica di tutti a partire dai più piccoli, poi il ridicolo balletto di norme che in realtà non protegge nessuno perché le classi sono sempre sovraffollate e le strutture scolastiche sono perlopiù invivibili e insicure e, nonostante i fondi europei, nessun intervento realmente migliorativo è stato fatto.

È ora di unirsi, reagire e dire basta! I giovani hanno cominciato a farlo in questi giorni e venerdì 28 gennaio sono state indette manifestazioni studentesche in molte città. Per quella stessa data i Cobas-scuola, sfidando le leggi liberticide che limitano il diritto di sciopero, hanno proclamato lo sciopero per le scuole superiori. Uno sciopero che sosteniamo. Crediamo sia uno sciopero coraggioso e importante, con un alto valore morale e perciò da preparare anche se in poco tempo, unendosi tra colleghi e partecipando ai presìdi cittadini promossi insieme alle/i giovani.

Lavoratrici e lavoratori de La Comune nella scuola

scarica pdf