Il 30 aprile, senza alcun confronto con le parti sociali, il governo ha emanato un Decreto Legge di riforma/peggioramento della scuola pubblica italiana. Un capolavoro di incapacità politica e di disprezzo per tutto il personale della scuola. Cosa prevede questo decreto che entro il 30 giugno rischia di diventare legge se approvato dal Parlamento? Un percorso a ulteriori ostacoli per accedere alla professione docente e all’insegnamento vero e proprio con l’assunzione in ruolo; il taglio di circa 10.000 docenti ed educatori per finanziare, con l’intento di creare di nuovo lacerazioni ulteriori nella categoria, un piano di formazione e di incentivi per chi accetta di sottoporsi all’aggiornamento di “deformazione professionale”; la negazione del riconoscimento della professionalità maturata svolgendo l’insegnamento e il lavoroLeggi Tutto

Lorenzo Parelli ha 18 anni e vive a Udine. Frequenta l’ultimo anno di scuola superiore in cui viene addestrato a fare un lavoro. È l’ultimo giorno dello stage, che sta svolgendo in fabbrica. Il suo rientro a scuola è previsto per il lunedì successivo. Dopo, la maturità e, chissà, un lavoro. Invece una putrella lo travolge e lo uccide. Il tragico stillicidio di morti sul lavoro – più di tre al giorno – questa volta colpisce uno studente. In questa terribile vicenda, che ci addolora profondamente, si concentra tutta la differenza che esiste tra insegnare, educare, poter imparare tante cose, tra cui anche un lavoro, e invece addestrare, istruire a nozioni, rispondere a comandi ed eseguire compiti. Nel primo caso alLeggi Tutto