Nella trasmissione “Mi Manda Rai3” del 16 gennaio è stata denunciata la situazione drammatica del Cardarelli di Napoli e in particolare la situazione del pronto soccorso. Per carenza di personale, questa unità di emergenza viene aperta a giorni alterni. Nel servizio, inoltre, si intervistavano alcuni operatori sociosanitari (OSS) dell’ospedale Del Mare, sempre a Napoli. A ben75 di loro non è stato rinnovato il contratto e da novembre nessuno è stato richiamato. Il servizio giornalistico ha correttamente descritto la situazione; non altrettanto si può sostenere rispetto alle dichiarazioni del sottosegretario al ministero della salute Andrea Costa che, nella stessa trasmissione, sosteneva esserci una difficoltà a reperire personale. Costa ha anche detto che tra gli infermieri ci sarebbe stato un incremento di assunzioniLeggi Tutto

“Epidemia e omicidio colposo per Covid nelle RSA: la procura di Torino archivia i primi 4 casi”, La Stampa,6 ottobre 2021… “Oltre che per i casi del Trivulzio, è stata avanzata la richiesta di archiviazione anche per i molti decessi registrati in altre 7 RSA milanesi e lombarde. Resta ancora aperto, invece, il fascicolo relativo all’Istituto Palazzolo Fondazione Don Gnocchi di Milano, dov’erano deceduti per Covid 140 ospiti”, Il Fatto Quotidiano,22 ottobre 2021. Mentre viene dato ampio risalto alle proteste contro il GreenPass, nella distrazione generale dell’opinione pubblica la magistratura di Torino e di Milano cerca di impedire i processi a decine di RSA, dove ci sono state centinaia di morti tra gli anziani. Il tentativo è chiaro: coprire le responsabilitàLeggi Tutto

 Dal 20 novembre ogni venerdì sulle scalinate degli Spedali Civili di Brescia, si fermano per cinque minuti le sanitarie e i sanitari, dando vita a un flashmob di protesta.  Alla loro prima iniziativa erano in 150, per crescere e arrivare oggi a più di 200 persone. In maggioranza mediche e medici, ma anche infermiere/i, tecnici e altre figure professionali, che in silenzio, distanziati, composti, protestano contro la cattiva gestione dell’emergenza, rivolgendo le spalle alla dirigenza sanitaria, locale, regionale e nazionale.  Il loro sguardo invece è rivolto alle persone che curano, verso le quali prosegue tutta la loro dedizione con turni di dodici ore che continuano da mesi.  Già da prima della pandemia denunciavano le gravi carenze della sanità in termini diLeggi Tutto

Brescia 20 novembre: sulle scalinate che accedono alla scala uno degli Spedali Civili, sono decine fra medici, infermieri, tecnici, specializzandi e altre figure professionali, distanziati, con i loro camici, in divisa, in silenzio, con le spalle rivolte ai dirigenti sanitari e lo sguardo rivolto verso il luogo di cura. La pausa caffè si trasforma in flash – mob di protesta. La spontaneità e la creatività umana, ancora una volta, superano leggi e regole che impongono il segreto aziendale a quelli che, strumentalmente, sono stati chiamati eroi. Fuori, il giorno dopo, la rete bresciana “NON STA ANDANDO TUTTO BENE”, assieme alla SOCIETÀ DELLA CURA, è in presidio. Cento le persone presenti, questa volta con un maggiore numero di sanitari del pubblico eLeggi Tutto