Barcellona
Nuova aggressione da parte dell’attivismo trans

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Lo scorso 16 maggio la presentazione presso la Casa del Libro di Barcellona di Nadie nace en un cuerpo equivocado (“Nessuno nasce in un corpo sbagliato”, ndt) di José Errasti e Marino Pérez Álvarez è stata vittima di un boicottaggio violento di Crida LGBTI e Sororidad trans.

Contrariamente a quanto tali organizzazioni sostengono, la contestazione non è stata affatto pacifica. Non si è trattato di una legittima protesta contro una iniziativa di cui non si condividono i contenuti, ma di un tentativo di impedirne la realizzazione cercando di occupare la libreria e di impedirne lo svolgimento con la forza, molestando i partecipanti e perfino minacciando – secondo quanto dichiarato dalla polizia alla Casa del libro – di attaccare la libreria con materiale incendiario. È stato un attacco esplicito e deliberato alla libertà di espressione.

Non meriterebbe neppure soffermarsi sulla motivazione che “giustificherebbe” tale aggressione, cioè che si tratterebbe di un libro “transfobico”: comodo epiteto usato da chi pretende in tal modo legittimare la propria ansia di “cancellazione”, evitando allo stesso tempo ogni tipo di confronto. Nel sottotitolo, il libro introduce il suo oggetto: Éxito y miseria de la identidad de género (“Successo e miseria dell’identità di genere”): non nega affatto ragioni e diritti delle persone trans, quanto piuttosto svolge una critica della cosiddetta “teoria queer” da un punto di vista biologico; la colloca nel contesto culturale in cui è nata, analizza visioni e contraddizioni dei suoi principali esponenti, come Judith Butler e Paul Preciado, denuncia i pericoli per bambini e adolescenti derivanti dalla legislazione vigente in materia di “transizione”. Ci soffermiamo sui contenuti dell’opera per l’interesse che riveste, compresi i limiti che possiamo trovare o le differenze che possiamo avere.

La presentazione – introdotta da Silvia Carrasco presidenta de Feministas de Catalunya, oltre che dagli autori – si stava svolgendo tranquillamente da quasi un’ora con la partecipazione di circa settanta persone quando la libreria ha comunicato – seguendo le indicazioni dei Mossos d’Esquadra (la polizia catalana, ndt) – la sospensione dell’iniziativa di fronte al pericolo che i manifestanti potessero attaccare i partecipanti e, come detto, provocare danni alla libreria. I presenti sono stati obbligati ad uscire scortati dalla polizia e apostrofati dai manifestanti. Questi ultimi erano una trentina, per lo più giovani, e nonostante il piglio e le intenzioni aggressive non davano certo l’impressione, per numero e consistenza, di essere in condizione di dar seguito alle loro bellicose e perfino incendiarie intenzioni. Difficile immaginare che l’imponente spiegamento poliziesco non fosse in condizione di prevenire i problemi derivanti da una minaccia di boicottaggio nota in anticipo e poi realizzata in maniera così minoritaria, di garantire la presentazione del libro e allo stesso tempo la protesta contro di esso senza ricorrere alla violenza. E invece, non solo è ricorsa ad essa contro qualche manifestante che cercava di entrare nella libreria, ma ha costretto i partecipanti a lasciare il locale, impedendo il legittimo desiderio di manifestare a loro volta contro gli aggressori.

Sembra che le autorità catalane – che quest’anno, ricordiamolo, hanno assegnato a Judith Butler il premio Catalunya – di fronte ad una minaccia e ad una azione violenta contro la libertà di espressione siano più preoccupate di apparire compiacenti verso il trans-attivismo violento che garantire i diritti elementari delle vittime.

Indicativo del clima “culturale” di Barcellona è anche il fatto che due librerie tanto significative come Abacus e la Central si rifiutino di esporre e di vendere il libro Nadie nace en un cuerpo equivocado. È questo il contesto in cui collocare il “boicottaggio” promosso dalle autorità accademiche nei confronti della professoressa Juana Gallego, oltre ai costanti tentativi di aggressione fisica di settori transattivisti contro le manifestazioni femministe.

Esprimiamo la nostra denuncia di fronte a queste attitudini totalitarie e la nostra solidarietà agli autori del libro, alle organizzatrici della presentazione ed ai partecipanti.

Socialismo Libertario

19 maggio 2022