Cadono le accuse contro la Open Arms

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La solidarietà è un merito, non un crimine.

Il 4 novembre scorso il Tribunale di Ragusa ha deciso il “non luogo a procedere” per i reati di violenza privata e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per Marc Reig Creus e Ana Isabel Montes Mier, Comandante e Capo Missione della nave Open Arms. È crollato così il castello di carte creato ad arte per screditare l’operato di chi salva le vite in mare. I fatti risalgono al marzo del 2018 quando la Open Arms salvò da un naufragio 218 persone, sbarcate poi a Pozzallo.

Era il tempo in cui l’imbroglione Di Maio e il suo capo Grillo parlavano di taxi del mare, riferendosi ai volontari che salvano le vite in mare, mentre il governo giallo verde aveva il fascioleghista Salvini al ministero dell’Interno. In questa temperie già intossicata si scatenò ancora di più il razzismo a tutti i livelli con pericolosi attacchi alla gente solidale. Un magistrato di Catania, il PM Zuccaro, senza aver poi mai fornito prove, parlò di legami tra ONG e trafficanti libici. Lui stesso un anno dopo fu costretto a chiedere l’archiviazione sempre per la Open Arms in merito ad altre accuse. Noi de La Comune reagimmo a quel clima di cattiveria imperante lanciando con centinaia di associazioni quella che fu la prima e più grande manifestazione nazionale antirazzista contro il governo Di Maio-Salvini il 10 novembre 2018 a Roma. Con noi ci furono anche gli amici di Open Arms e che motivarono la loro partecipazione dicendo “per noi che operiamo in mare è decisivo avere a terra un mare di solidarietà”. Quella fu la nostra risposta, convinti, senza aspettare sentenze, che la solidarietà è un merito non un crimine.