Criteri democratici

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Voi, come chiamereste un capo di stato che:

– ha fatto incarcerare decine di migliaia di connazionali con accuse fantasiose;

– ha condotto la storica guerra contro la popolazione curda non solo in Turchia ma anche in Siria;

– tiene milioni di profughi in ostaggio, merce di scambio con l’Unione europea;

– è stato complice in guerra e in affari con i tagliagole dell’Isis;

– minaccia guerre e le conduce sottobanco, dalla Libia al Caucaso;

– reprime ogni dissenso interno;

– scatena la violenza poliziesca, fino all’omicidio, contro manifestazioni di donne e di giovani;

– mette il bavaglio alla stampa;

– licenzia in massa magistrati e funzionari recalcitranti?

Il primo ministro italiano Draghi ha definito il presidente turco Erdogan “un dittatore”, ma solo dopo che quest’ultimo in un incontro al vertice ha lasciato senza sedia la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen con un gesto grevemente maschilista, condiviso peraltro con il presidente del Consiglio europeo Michel. Draghi ha però poi aggiunto che con simili dittatori bisogna comunque cooperare. In democrazia la forma conta ben più della sostanza.