Elezioni amministrative in Germania
L’estrema destra perde voti, speriamo non solo quelli

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Il week-end scorso si è votato in Renania-Palatinato e nel Baden-Württemberg, uno dei Länder tedeschi più popolati e rilevanti dal punto di vita economico. Si trattava di un primo test elettorale di una certa importanza in un anno che prevede la chiamata alle urne in diverse zone del paese e, in settembre, a livello nazionale.

I risultati confermano l’erosione dei consensi ai partiti tradizionali che segnano percentuali ai loro minimi storici. La sconfitta è particolarmente amara per la Cdu della cancelliera Merkel e del neo-presidente Laschet, penalizzata anche dallo “scandalo delle mascherine” che vede il presidente del gruppo parlamentare Cdu/Csu indagato per corruzione. La Spd, pur con una base elettorale ridotta al lumicino, può aspirare a governare in entrambi i Länder con una coalizione “Ampel” (semaforo) insieme ai verdi – il partito che ha guadagnato di più capitalizzando la crescente sensibilità diffusa verso i problemi ambientali – e ai liberali (gialli nella simbologia politica tedesca) che rafforzano il loro ruolo di “ago della bilancia” in chiave governativa. Ma al di là delle alchimie di palazzo, c’è una buona notizia per le persone volenterose, solidali e antirazziste: l’estrema destra dell’Afd perde nettamente in entrambi i Länder. Evidentemente, aver cavalcato la gran campagna complottista e negazionista di fronte alla pandemia si è rivelato più un “boomerang” che un volano di fronte alla realtà concreta e drammatica di decine di migliaia di morti per Covid in Germania negli ultimi mesi. C’è da augurarsi che questi segnali di perdita di consenso nei confronti di un partito infarcito di nazi-fascisti in doppiopetto non siano un fenomeno fugace e non si limitino al terreno elettorale.