Grandi manifestazioni anti-naziste hanno percorso negli ultimi giorni la stragrande maggioranza delle città tedesche con alcune centinaia di migliaia di persone a Berlino e Monaco e grande partecipazione persino in varie zone dove è più radicata l’AfD (Alternative für Deutschland), il partito parlamentare di riferimento per ampi settori dell’estrema destra. A scatenare le proteste sono state le rivelazioni del giornale Correctiv su una riunione segreta nel novembre scorso in cui si è discusso di un piano generale per la deportazione di immigrati, stranieri e soggetti “non assimilati” da realizzare attraverso un prossimo governo di estrema destra. Particolare sdegno ha suscitato il luogo della riunione non lontano dal Wannsee, dove nel gennaio del 1942 il regime nazista decise la “soluzione finale” neiLeggi Tutto

Secondo il “Centro di ricerca sul razzismo e la discriminazione” il 90% della popolazione tedesca ritiene che ci sia razzismo in Germania, il 60% che sia un fatto quotidiano e il 65% che sia anche all’interno delle istituzioni. Poco meno di metà degli intervistati dichiara di aver assistito a episodi di razzismo, più di un quinto di esserne stato vittima di persona. Circa metà dice di credere all’”esistenza delle razze”, un terzo a  “differenze di grado per cui, per natura, alcuni sono più laboriosi di altri”, mentre un quarto ritiene legittima “l’idea della disuguaglianza fra i gruppi sociali”. Pur considerando il valore relativo da attribuire a tali ricerche, si tratta di dati senz’altro inquietanti ma per nulla “sorprendenti” o “scioccanti” comeLeggi Tutto

All’inizio di dicembre il presidente Putin ha ammassato decine di migliaia di soldati al confine con l’Ucraina,  con il pretesto di voler impedire il paventato ingresso dello Stato ucraino nella Nato con il conseguente  sganciamento di Kiev dalla storica dipendenza dalla Russia e il costituirsi di una minaccia nel “giardino di casa” del Cremlino. Una dimostrazione di forza diretta anche a fugare dubbi circa la capacità della Federazione russa di mantenere intatta e ferrea la propria influenza verso le repubbliche dell’ex Unione sovietica, scossa dalle recenti mobilitazioni popolari in Bielorussia. Stati Uniti e Ue denunciano le manovre militari di Mosca in nome della difesa della sovranità dello Stato ucraino e annunciano ritorsioni di carattere economico ma nascondono a fatica impaccio eLeggi Tutto

Ci sono governi dell’est europeo che sono la punta avanzata della guerra agli immigrati e dell’offensiva nazionalista e xenofoba nel vecchio continente. L’ultimo emblematico esempio è il dramma dei profughi siriani, afgani, iracheni e di altri paesi asiatici bloccati in condizioni disumane ai confini fra Bielorussia e Polonia con i due stati di confine che impediscono ogni soccorso da parte delle Ong in uno squallido gioco politico sulla pelle di migliaia di esseri umani già colpiti da infinite tragedie.Ma le istituzioni dell’Ue che pretendono di accreditare l’immagine di un Europa presuntamente meno razzista ad occidente guardando con indignazione di facciata alla richiesta di fondi per muri anti-immigrazione da parte di 12 governi europei, mentono sapendo di mentire. Come se non sapesseroLeggi Tutto

Alle elezioni generali del 26 settembre nessuno scossone generale di ampia portata ha colmato in modo netto il vuoto lasciato da Angela Merkel, dimissionaria dopo quattro mandati consecutivi. Ciononostante il verdetto delle urne presenta alcune novità e cioè una netta crescita di consensi per la sinistra socialdemocratica dell’Spd: 25,7% : +5,2) e per i Verdi (14,8%: +5,9) con un buon risultato per i liberali della FdP (11,5%: + 0,8) a fronte di una chiara débâcle del partito di governo del centro-destra Cdu/Csu (24,1%: -8,8) e della Linke (sinistra) erede del partito unico della ex Ddr (4,9%: -4,3%) con una perdita di consensi dell’estrema destra dell’Afd (10,3%: -2,3). La forte e improvvisa ripresa della Spd canalizza i timori di una svolta marcatamente neoliberaleLeggi Tutto

Un recente rapporto del Consiglio centrale dei Sinti e dei Rom tedeschi denuncia il persistere di una tenace discriminazione ai danni delle due comunità. Frequenti sono i soprusi razzisti che Sinti e Rom subiscono sul lavoro e a scuola, nella ricerca di una casa, al momento di richiedere documenti presso le autorità, dal medico o da parte dei media. Fra gli esempi recenti più significativi si citano l’attentato di Hanau del febbraio 2020 costato la vita a undici immigrati di cui tre rom, l’arresto in manette di un ragazzino di undici anni ad Amburgo, il progetto di un tunnel della ferrovia veloce di Berlino che metterebbe a repentaglio il monumento alle vittime del nazismo di origine Sinti e Rom. E proprioLeggi Tutto

L’ondata di maltempo degli ultimi giorni ha colpito vari paesi del Nord Europa con effetti particolarmente catastrofici soprattutto in Germania. Nella parte occidentale del paese si contano al momento più di 140 morti, un migliaio di feriti e altrettanti dispersi, interi paesi e vallate travolti dai flutti, centinaia di case spazzate via, strade e ponti distrutti, migliaia di persone senza un tetto, né corrente elettrica e gas. La mancata allerta ed evacuazione da parte delle autorità spiega in gran parte perché le conseguenze siano state ben più tragiche rispetto alla piena dell’Elba del 2002 ritenuta finora in Germania “l’alluvione del secolo”. I politici tedeschi danno la colpa all’eccezionale virulenza delle piogge e chiamano in causa il cambio climatico. Come se loroLeggi Tutto

Su proposta del governo, il parlamento danese ha approvato all’inizio di giugno una legge che consente di esaminare le richieste d’asilo in paesi extraeuropei trasferendovi fisicamente immigrati e profughi in attesa di risposta. Si tratta di un vergognoso progetto di “sbolognamento” fuori dai propri confini dei richiedenti asilo visti come pacchi ingombranti e pericolosi e non come esseri umane in cerca di migliorare la propria vita. Al di là delle presumibili difficoltà di realizzazione concreta di accordi con paesi terzi di altri continenti per una simile operazione, il messaggio è chiaro: “Se vieni in Danimarca per raggiungere l’Europa ti sbagli di grosso: ti rispediamo in Asia, in Africa o dove ci fa comodo!”. Per dare un’idea della malvagità dell’intento, fra iLeggi Tutto

Le recenti elezioni amministrative in Sassonia-Anhalt, ultimo test regionale prima delle elezioni generali di settembre, hanno visto un chiaro successo della CdU che con il 37,1% dei consensi guadagna il 7,1. Il partito conservatore di Angela Merkel, ormai ai suoi ultimi mesi di mandato, può così guardare con maggior fiducia alle chance del candidato a cancelliere Laschet di portare a compimento il ricambio alla guida del paese progettato e auspicato in prima persona dalla Kanzlerin. La CdU porta via voti alla socialdemocrazia, che prende un’altra dura batosta e si attesta all’8,4% in un processo di erosione progressiva dei consensi che appare sempre più difficile da contrarrestare, e anche alla Linke, diretta discendente del partito della dittatura comunista al potere prima dell’Leggi Tutto

Il week-end scorso si è votato in Renania-Palatinato e nel Baden-Württemberg, uno dei Länder tedeschi più popolati e rilevanti dal punto di vita economico. Si trattava di un primo test elettorale di una certa importanza in un anno che prevede la chiamata alle urne in diverse zone del paese e, in settembre, a livello nazionale. I risultati confermano l’erosione dei consensi ai partiti tradizionali che segnano percentuali ai loro minimi storici. La sconfitta è particolarmente amara per la Cdu della cancelliera Merkel e del neo-presidente Laschet, penalizzata anche dallo “scandalo delle mascherine” che vede il presidente del gruppo parlamentare Cdu/Csu indagato per corruzione. La Spd, pur con una base elettorale ridotta al lumicino, può aspirare a governare in entrambi i LänderLeggi Tutto