L’anniversario dell’assassinio di Peppino Impastato
Iniziative di memoria e di lotta.

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Il 9 maggio 1978 Peppino Impastato veniva zittito per sempre nelle campagne di Cinisi per mano del mafioso Gaetano Badalamenti, riconosciuto colpevole di essere stato il mandante del suo assassinio soltanto nel 2002; e ciò grazie all’opera di ricerca e di denuncia del Centro Siciliano di documentazione Peppino Impastato, animato soprattutto dal fratello Giovanni, da Umberto Santino e da Anna Puglisi.

Ogni anno a Cinisi si organizza una settimana di iniziative e di dibattiti che culminano in un lungo corteo che attraversa diversi luoghi simbolo della vita di Peppino, dalla sede di Radio Aut alla sua abitazione, oggi Casa Memoria, posta “a 100 passi” dalla casa di Tano Seduto (soprannome del Badalamenti).

Nel desolato panorama delle iniziative antimafia – da oltre dieci anni tutte appaltate agli ambiti istituzionali che ne decidono dall’alto contenuti e forme e, quindi, completamente blindate – quelle per l’assassinio di Peppino sono le uniche che coinvolgono, con un certo protagonismo dal basso, ambiti di persone comuni e dell’associazionismo solidale, sia siciliano che nazionale, esprimendo un genuino sentimento antimafioso.

Per questo motivo è sempre interessante ed emozionante parteciparvi. Quest’anno, a causa della pandemia, non ci sarà lo storico corteo ma sono stati organizzati dei presidi diffusi in diverse città italiane. La Comune sarà presente per incontrare le tante persone che credono nell’impegno antimafia e riflettere su quanto la mafia sia anzitutto nello stato.