Qualità umane o disumanizzazione

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Mezzanotte è passata da un pezzo nel nuovo millennio. È l’ora della chiarezza o del buio: dipende da noi, da ciascuna/o di noi, in qualche misura. Incertezza e contrarietà, le correnti di fondo si muovono lente ma inesorabili, in superficie spesso sono inavvertite: prevale la disattenzione, la distrazione se non il cinismo. In troppi non sanno, non capiscono, non si accorgono. Eppure segnali promettenti ci sono a volerli leggere e dargli voce e tradurli in volontà, possibilità, scelte rinnovate, migliori, radicali.

Neurobiologia, scienze cognitive, psicologia evolutiva ci rivelano le potenzialità senti/mentali di cui siamo dotati, le straordinarie tensioni empatiche e simpatetiche di cui disponiamo già dai primi anni di vita, la peculiarità e persino la superiorità del genere femminile, la natura collaborativa e cooperativa che da sempre contraddistingue la nostra specie e perciò i caratteri comuni e perenni della natura umana e il suo differenziarsi per culture ed etnie, l’irriducibile forza individuale delle coscienze.

Le storie profonde ci fanno intravedere diversissimi trascorsi che rendono credibili futuri diversi dall’oggi: aggregazioni comunitarie altre dal soffocante gigantismo sociale, alleanze felici e convinte tra donne e uomini estranee alle violenze e alle prepotenze patriarcali, intenti di autogoverno pacifico diversi dagli Stati guerrafondai, prospettive sagge e benefiche alternative alle potenze oppressive decadenti.

Le cronache fredde e spesso ciniche intanto dicono quasi solo di tragedie, soprusi, violenze, guerre, distruzioni, malattie, morte, dimenticando tanti vividi atti di solidarietà, vicinanza, sostegno, mutuo aiuto, amicizia, amore.

I poteri costituiti non riescono più a difendere un sistema di valori fasulli e scaduti che si disfanno producendo miasmi velenosi: nuove menzognere antropologie negative degne del peggior allievo di Hobbes. Dall’oppressione delle donne si vuol passare alla loro liquidazione come genere. Le razze e quindi i razzismi vengono sdoganati come nel terzo Reich. Vicende storiche problematiche ed autori scomodi vengono censurati. Negando l’identità di specie e di genere si cerca di liquidare anche quella individuale e con essa l’autentica libertà di scelta nei comportamenti sessuali e non solo, compiuta nel rispetto delle altre e degli altri.

Soprattutto una macchinazione infernale si imbestialisce su scala mondiale ammalando i nostri sensi primari, confondendo le nostre conoscenze, pervertendo le nostre facoltà, appropriandosi dei nostri dati, controllando le nostre vite, giocando con i nostri sentimenti e le nostre emozioni, compromettendo le nostre relazioni, avvelenando le nostre coscienze. Ponendoci quindi un drastico quesito: inter nos o internet?

Sì, il male esiste ed è fuori controllo; altre volte è successo nella vicenda umana, sembrava irresistibile ed invece è stato fermato, l’umanità ha reagito e ce l’ha fatta, a riprova che anche il bene esiste frammentato e spesso senza voce ma tenace: lo si può sollecitare, può emergere. È l’ora di pensarci seriamente, di parlarne assieme, di provare a reagire affermando la libertà positiva, di scoprire le nostre capacità di fare le scelte giuste nelle piccole e nelle grandi cose, di far prevalere il sentimento della vita, di impegnarsi per il bene proprio ed altrui, di trovare con pazienza e coraggio cammini possibili per un’umanità migliore.

La Comune 25 aprile 2021