Siamo in tanti a volere la pace, ancora in pochi a sfidare la guerra che presiede e pervade spesso inavvertita la nostra quotidianità. È importante scendere in piazza, come abbiamo fatto e faremo sempre in prima fila contro la furia bellica presente, ma non basta.  Volere la pace significa esercitare attenzione, ascolto, comprensione quando possibile con i vicini di casa, con i colleghi di lavoro, sfidando il maltratto e l’aggressività. Volere la pace significa difendere la libertà delle donne in tutte le sue manifestazioni fronteggiando le maldicenze, le offese, le violenze maschiliste, patriarcali o semplicemente volgari a tutti i livelli. Volere la pace significa prendersi cura dell’infanzia con costanza, direttamente ed indirettamente, denunciando e contrastando atteggiamenti coercitivi e molestie verso bimbeLeggi Tutto

Un compagno che ci conosce da tempo, impegnato con un’altra realtà organizzata, ha donato per la nostra Campagna di autofinanziamento esprimendoci la sua stima: “Per il vostro schieramento coerente nel tempo a fianco dei popoli contro le guerre (tutte, non solo quelle scatenate dall’imperialismo americano)”. Sì, tutta la nostra storia testimonia come per noi essere rivoluzionari ha significato l’indipendenza da qualunque Stato. Mentre le diverse sinistre politiche hanno avuto il loro “Stato-guida”: di volta in volta la Cina, l’ex Urss, Cuba… fino ad arrivare al Venezuela. Ed anche questo spiega la fine e il crollo di tante formazioni. Siamo sempre stati a fianco del popolo palestinese e di tutti i popoli oppressi, per difendere e affermare il diritto all’autodeterminazione contro tutteLeggi Tutto

L’ulteriore escalation militare in Ucraina con l’ingresso delle truppe russe rafforza le ragioni per una forte mobilitazione per la pace. Tutti i contendenti di questo conflitto, dallo zar Putin al patto criminale della Nato fino al Governo Ucraino si scontrano per i loro sporchi interessi sulla pelle delle popolazioni. I promotori dell’appello “Per la pace e pacificazione per le popolazioni dell’Ucraina e della Russia. No a Putin, no alla NATO, mobilitiamoci contro la guerra” convocano una riunione nazionale per discutere i contenuti e le possibilità per promuovere una, per noi necessaria, manifestazione nazionale. Domenica 27 febbraio ore 15 presso SCUP in via della Stazione Tuscolana, 84 – Roma Per informazioni: nowarinucraina@gmail.com – 348.7038885 Vedi qui l’appelloLeggi Tutto

È il momento di reagire ed unirsi per manifestare contro le minacce di guerra in Europa. Le truppe russe sono entrate in Ucraina ed è cominciata un’aggressione con bombardamenti e prime vittime tra la popolazione. In Ucraina si scontrano le prepotenze “grandi russe” del nuovo zar Putin e le mire espansioniste del criminale patto militare della Nato a cui il governo ucraino vuole aderire. Ancora una volta sono le popolazioni civili ad essere colpite da questa escalation militare causata dagli sporchi interessi dei contendenti: dal 2014 questo conflitto ha già causato più di 14mila morti. Ciò che sta accadendo è una minaccia per le genti, per la vita di tutte e tutti, ci riguarda direttamente: le possibilità di pace non dipendonoLeggi Tutto

Ci interroghiamo se davvero si sta uscendo dalla fase acuta della pandemia, aneliamo a rincontrarci, le speranze per il futuro rifioriscono ma intanto le minacce continuano e si aggravano persino. Può esserci la tentazione di ignorare i pericoli o di lasciarli in secondo piano: abbiamo le nostre esigenze vitali e problemi quotidiani da risolvere, possiamo credere erroneamente che i rischi globali non ci riguardino. Invece ci riguarda la guerra possibile per il Donbass tra la Russia di un improvvisato e goloso zar post-stalinista e l’Ucraina affamata di Nato e segnata da un sordido passato filo-nazista mai saldato; le ammaccate democrazie si agitano tra sforzi diplomatici e promesse di sanzioni non senza dissonanze tra loro, sullo sfondo gongola e lucra l’impero cineseLeggi Tutto

La Comune promuove il seguente appello per mobilitarsi unitariamente contro le minacce di guerra in Ucraina. È in atto una sporca guerra contro le popolazioni ucraine. Il nuovo zar russo Putin, dopo aver annesso militarmente il Dombass e la Crimea, ha scatenato l’aggressione e l’invasione dell’Ucraina. D’altro canto Biden e le democrazie europee vogliono estendere la loro presenza militare e spingere il governo ucraino ad aderire al criminale patto militare della Nato. A fare le spese di quest’ulteriore escalation militare sono le popolazioni della zona a causa degli sporchi interessi dei due contendenti. Tutto ciò rappresenta una minaccia per tutti i popoli. È il momento di rompere silenzi e indifferenza: rivolgiamo un caloroso appello a tutte le forze autenticamente pacifiste aLeggi Tutto

Il 6 febbraio 2014 la polizia di frontiera dello stato democratico spagnolo attaccò un gruppo di centinaia di persone inermi mentre tentavano di oltrepassare il confine con l’Unione Europea a Ceuta. Nella strage di Tarajal almeno 15 persone rimasero uccise senza che finora nessun colpevole sia stato condannato per questo crimine. Da quel giorno i familiari delle vittime, gli attivisti, le persone solidali e antirazziste si sono impegnati per non disperdere la memoria e continuare a chiedere giustizia. Da allora la data del 6 febbraio è un’occasione per unirsi e lottare contro le frontiere e i governi e per la libera circolazione degli esseri umani. Aderiamo all’appello internazionale della giornata CommemorAction per unire chi ha a cuore l’umanità, scuotere gli indifferentiLeggi Tutto

Una canzone per cominciare il nostro domani, perché pensare assieme ad un futuro migliore può cambiare da subito il nostro presente. Una canzone per chi vuole fondare una cultura più umana per reagire a questa pandemia e alla decadenza. Insomma musica per le orecchie di chi vuole scegliere un modo diverso di vivere. E Se Domani (Ora) è stata scritta e suonata da due nostri compagni musicisti, Tommi e Gabriele, ispirandosi all’editoriale “Se domani…” pubblicato ne La Comune 367, in omaggio all’impegno della Corrente umanista socialista e delle sue organizzazioni, e per tutte le persone che in fondo sanno che insieme “possiamo essere meglio”. Ascoltala, suonala, cantala, scaricala, falla ascoltare. Un motivo in più per donare soldi per la nostra campagna di autofinanziamento. Ora! E Se Domani (Ora)Da Tommi e GabrieleLeggi Tutto

Che cosa pensi del futuro? Ecco una domanda inevitabile per ogni donna ed ogni uomo, a maggior ragione in questi tempi di endemiche incertezze. Un verso antico, un vecchio film e nuovi tecno-mestatori invitandoci a “cogliere l’attimo” provano a distrarci da questo imperativo categorico della coscienza: inutilmente, perché vivendo ogni momento comunque andiamo oltre. Speranze e paure di ciò che potrà accadere ci rendono umani forti e fragili, saggi e presuntuosi, audaci e timorosi, possibilisti e rassegnati. Il futuro ci appartiene e ci sfugge. È l’idea del domani che sorge dall’oggi e ci riporta a ieri. Talmente intima la sua attesa eppure riguarda le altre e gli altri. Pensiero individuale della relazionalità e della collettività possibile perché nessuna aspirazione, nessuna preoccupazioneLeggi Tutto

Comprensibilmente cresce la preoccupazione per l’aumento dei contagi. Per fronteggiare questa nuova ondata c’è bisogno più che mai di buona informazione, cura reciproca, auto-responsabilizzazione. È necessario contrastare l’irrazionalità e l’irresponsabilità di quanti, ignorando le misure che contrastano il propagarsi del Covid, mettono a rischio se stessi e gli altri.Il governo ha varato molti decreti, anche contraddittori tra loro. In questi mesi l’esecutivo guidato da Draghi ha elargito miliardi al grande padronato invece di investirli nella sanità che continua ad essere altamente deficitaria nonostante il prodigarsi del personale sanitario, nelle scuole che continuano ad essere sovraffollate e nei trasporti che sono estremamente inadeguati.Ora, con quasi il 90% della popolazione vaccinata, ha deciso di imporre misure prepotenti, come il recente obbligo vaccinale, inveceLeggi Tutto