Il governo Draghi è al termine, l’attacco alle e agli insegnanti no

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Ad un mese dall’inizio del nuovo anno scolastico, verso il terzo anno di pandemia, nulla è stato fatto per garantire condizioni di salute e sicurezza nelle scuole. Digitalizzazione, tagli di personale, classi pollaio e retribuzioni al minimo storico: l’accanimento idiota della politica contro il mondo della scuola non ha fine. Il decreto Aiuti Bis appena firmato contiene infatti un articolo che dà seguito al decreto 36/legge 79 (leggi “Respingiamo il decreto Bianchi contro la scuola” del 27 maggio 2022). Nonostante un governo a termine e in pieno agosto, è stato sferrato l’ennesimo attacco. La prevista figura del “docente esperto” immette una vera e propria gerarchia a fronte di una significativa differenza retributiva. Un miraggio per un numero estremamente esiguo di docenti, uno per scuola, a fronte di 9 anni di formazione con esame finale, che si concretizzerà solo dal 2032 ma che nel frattempo scatenerà ulteriore divisione, competizione, arrivismo ed egoismo, tratti sempre più connotanti della scuola di stato.

Già molte voci si stanno sollevando, il maestro Lorenzoni e il Movimento Educazione Cooperativa su tutti, ma urge una reazione diffusa e consapevole degli insegnanti, una mobilitazione unitaria e dal basso senza concedere nulla a chi, come il PD di Letta tra gli altri, è già in campagna elettorale anche su questo. Fermare gli attacchi in corso è tutt’uno con l’affermare la dignità umana di chi lavora e va a scuola, dimostrando come la solidarietà, la cooperazione e il mutuo sostegno sono la strada migliore per insegnare e imparare…lavorando e vivendo meglio!