Minnesota, Usa
virus vs. mobilitazioni

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Il governatore democratico del Minnesota, Tim Waltz, ha chiesto che tutti coloro che hanno preso parte alle manifestazioni di protesta dopo l’uccisione di George Floyd siano sottoposti a test per il Covid-19.

Dietro alla preoccupazione per la salute pubblica – la stessa che hanno evidentemente spregiato più e più volte i suoi poliziotti – c’è chiaramente un intento repressivo e intimidente. Il virus serve a spaventare i manifestanti, in gran parte rispettosi delle norme di sicurezza –, a farli rientrare in casa, in ultima analisi anche a schedarli. Mentre anche il sindaco di Minneapolis si è inginocchiato in segno di rispetto, mente i vertici militari dell’establishment americano prendono pubblicamente le distanza dai propositi bellicosi del presidente, l’azione di Waltz – che si è detto “profondamente preoccupato per questo tipo di eventi. Vedremo un aumento di casi di Covid-19. E’ inevitabile!” – va in senso opposto: usare la paura del virus, in un paese che ha già avuto più di 100mila morti, contro le mobilitazioni.