Un campionario di luoghi comuni, di asserzioni indimostrabili, di propaganda di regime, ma ancheun attacco alla libertà di insegnamento: ecco cosa ha prodotto il ministro Valditara nella suacircolare del 9 novembre sull’abbattimento del muro di Berlino.Senza mai citare Stalin, che capeggiò quell’orrenda caricatura del socialismo cui diede nome dicomunismo, il ministro attacca l’utopia, perché per realizzarsi avrebbe inevitabilmente bisogno diuna dittatura feroce, e la rivoluzione, che altro non sarebbe che la premessa a una dittatura cheinevitabilmente verrà. E così si dimentica di dire che lo stalinismo non fu né utopico, ma semmaidistopico, né rivoluzionario. Lo stalinismo eliminò fisicamente decine di migliaia di rivoluzionariche lo avversavano e contribuì ovunque ad affossare le rivoluzioni: da quella spagnola del 1936, aquella ungherese vent’anni dopo,Leggi Tutto

La arrogante contrapposizione del governo Draghi a soddisfare le più elementari esigenze contrattuali, didattiche e sanitarie di chi lavora nella scuola e quindi anche di chi la frequenta è talmente evidente che persino i sindacati detti “maggiormente rappresentativi” (di chi?) hanno indetto uno sciopero per il 10 dicembre. Ma come al solito su contenuti annacquati e generici. Per la stessa data anche i Cobas e la Cub scuola, con il sostegno di Unicobas, hanno chiamato allo sciopero. Contenuti chiari, con al centro la riduzione drastica di alunne e alunni per classe, la conseguente richiesta di assunzione di personale precario, congrui aumenti retributivi, opposizione all’autonomia regionale che porterebbe a condizioni ancora peggiori le scuole delle regioni più povere. Il tutto rivendicando l’importanzaLeggi Tutto

L’Anief, una piccola associazione sindacale cresciuta a colpi di ricorsi e di scarsa idealità, ha indetto per il primo giorno di scuola uno sciopero contro l’obbligo di Green pass nella scuola e per la riduzione del numero di studenti per classe. Obiettivi apparentemente positivi. Sennonché ci consta che l’Anief abbia serenamente firmato (a parte l’ultimo) tutti i protocolli di sicurezza in cui non si fa mai menzione della riduzione del numero di alunni per classe. Perché questo cambio? Logiche politiche e divisioniste volte a depotenziare lo sciopero da tempo indetto da tutto il sindacalismo di base per l’11 di ottobre, sciopero che tra le altre rivendicazioni ha anche quelle dell’opposizione al Green pass e della riduzione del numero di alunni perLeggi Tutto

Il governo, tramite l’agenzia ARAN, e tutti i sindacati “maggiormente rappresentativi” hanno siglato nel mese scorso un accordo che limita ulteriormente il diritto di sciopero nella scuola. Oltre alle pesanti limitazioni già in vigore sono previste varie ulteriori restrizioni: divieto di proclamare scioperi per più due giorni consecutivi, multe di migliaia di euro per i sindacati che violassero il divieto e fino a 1000 euro per chi sciopera in scioperi non riconosciuti, non si potranno proclamare scioperi in determinati periodi, verranno inviate comunicazioni alle famiglie sulla adesione agli scioperi convocati in precedenza da ciascun sindacato promotore, si mantiene, bontà loro, l’invito (e non l’obbligo) di comunicare la propria intenzione sullo sciopero, ma si prevede che si possa essere invitati dal DirigenteLeggi Tutto

Alla fine la stragrande maggioranza delle classi in tutta Italia è in “didattica” a distanza. La chiamano DID, ma è peggio della DAD, perché ancora più stringente di quella imposta la scorsa primavera. Tuttavia, date le premesse, era evidente che questo sarebbe stato l’approdo. Decisioni dissennate e irresponsabili presiedono a tutto questo. Tutto ciò che era necessario per evitare il contagio è stato disatteso: i trasporti sono rimasti gli stessi, saturi all’inverosimile; le classi sono rimaste le stesse, normalmente al di sopra dei 25 per aula; di conseguenza le distanze interpersonali sono rimaste le stesse, anzi, a ben guardare, sono dimezzate: per prodigio durante l’estate sono passate da 2 metri a 1. La sola cosa che è cambiata è stata laLeggi Tutto