Il governatore democratico del Minnesota, Tim Waltz, ha chiesto che tutti coloro che hanno preso parte alle manifestazioni di protesta dopo l’uccisione di George Floyd siano sottoposti a test per il Covid-19. Dietro alla preoccupazione per la salute pubblica – la stessa che hanno evidentemente spregiato più e più volte i suoi poliziotti – c’è chiaramente un intento repressivo e intimidente. Il virus serve a spaventare i manifestanti, in gran parte rispettosi delle norme di sicurezza –, a farli rientrare in casa, in ultima analisi anche a schedarli. Mentre anche il sindaco di Minneapolis si è inginocchiato in segno di rispetto, mente i vertici militari dell’establishment americano prendono pubblicamente le distanza dai propositi bellicosi del presidente, l’azione di Waltz – cheLeggi Tutto

Nel nono giorno dall’uccisione di George Floyd, le proteste negli Usa non si placano. Uniscono persone di diverse etnie, perlopiù giovani e donne. Il razzismo è una costante della storia della nazione americana (dello Stato e della società). La democrazia Usa si è fondata sul genocidio dei nativi e sulla schiavitù. A costo di una sanguinosa guerra civile nel XIX secolo, la schiavitù è stata formalmente abolita, ma il razzismo non si può abolire: è una piaga irrisarcibile in questo quadro. Il sangue di milioni di afroamericani, la segregazione, la discriminazione e ancora le uccisioni segnano questo paese attraversato da una violenza endemica e in crescita. Il razzismo è negli Stati uniti la cifra concreta della contraddizione insanabile fra l’umanità cheLeggi Tutto

Non cessano le proteste esplose a Minneapolis dopo la spietata esecuzione di George Floyd, afroamericano di 46 anni, ucciso il 26 maggio da un agente già impunito per episodi simili durante un fermo di polizia. La vittima è stata soffocata dal poliziotto che gli ha stretto la gola per sette minuti nonostante venisse implorato di mollare la presa da Floyd, che non riusciva a respirare. La stampa Usa e internazionale mette l’accento sulla violenza delle proteste, che nel frattempo si sono estese ad altre città americane fra cui New York, con il concorso di persone di diverse etnie fra cui molti giovani bianchi, tacendo vergognosamente che l’origine della violenza più efferata viene dalle istituzioni repressive. Trump definisce criminali i manifestanti –Leggi Tutto

Varie entità, tra cui Human Right Watch e Sos razzismo stanno denunciando la crescita di episodi di xenofobia alimentati in molti casi dalle politiche razziste degli Stati. Colpiscono ad esempio le misure prese ad aprile dal governo conservatore slovacco nei confronti dell’etnia gitana. Degli insediamenti in cui vivono circa 6000 persone sono stati isolati utilizzando l’esercito con la scusa di aver trovato 32 casi positivi al Coronavirus. Il primo ministro del partito conservatore OLANO Igor Matovic è arrivato a giustificare la misura affermando che ogni infettato di etnia gitana trasmetterà la malattia ad altre 4 persone – a fronte di una media di 2,1 – “per questioni culturali”, senza chiarire la provenienza di tale dato. Si tratta di un’ulteriore espressione delleLeggi Tutto