Ci hanno raccontato che questo era il migliore dei mondi possibili, invece viviamo in un incubo crescente. Giovani donne ed uomini si affacciano su di una realtà corrotta e ne vengono travolti. La loro coscienza affanna in cerca di punti di riferimento ma trovano spazzatura culturale sempre più squallida, mistificante e mortificante, perciò sono affetti da melanconia o cadono in trappole negazioniste. Cercare lavoro significa sempre più spesso aggirarsi inutilmente e rimanere frustrati oppure sottomettersi a priori ed in modo incondizionato ad un padrone invisibile e sperimentare la provvisorietà cronica. L’individualità non è più naturalmente né tantomeno culturalmente riconosciuta ma trattata come una sorta di capriccio gestito da ideologie negative esorbitanti arruolate al servizio degli Stati e del mondo oscuro delLeggi Tutto

In tempi di guerra cambia la percezione della realtà. D’improvviso tutto ci sembra effimero, sfuggente, in forse. La quotidianità e il futuro ci appaiono fragili, il ricordo del passato si stinge, gli amori e le amicizie sono ancora più preziosi eppure in pericolo, quei semplici gesti routinari diventano quasi incongrui, il prossimo si allontana ancor di più, la vita stessa non è mai stata tanto importante eppure insondabile. È lo sguardo interno che si appanna, non riusciamo a metterlo a fuoco. È l’infausta coscienza di un potere di morte che ci sovrasta, mostruoso, freddo, irrefrenabile e inconcepibile. Allora possiamo cercare di sfuggire, di non pensarci, di convincerci che tutto sommato la tragedia in atto non ci riguarda, di metterci al riparoLeggi Tutto

Le dimensioni di un corpo vengono definite da larghezza, lunghezza ed altezza o profondità, al tempo stesso noi abbiamo una rappresentazione più complessa della dimensione della vita. La percepiamo immediatamente, la consideriamo nell’assieme, la scrutiamo nei trascorsi, la proiettiamo nel futuro, la avvertiamo nella sua inafferrabile totalità. Siamo dotati di straordinarie e capricciose facoltà quali l’intelligenza, la ragione, la memoria, la creatività, il sentimento. Inseparabili: funzionano assieme – spesso contraddicendosi e litigando – cercando laboriosamente una concordanza che sfocia nella nostra coscienza. È di questa che abbiamo più che mai bisogno nell’epoca che attraversiamo. La storia sdoppiata continua Viviamo tra pandemia e guerra, primavera che stenta ed estate che si avvicina, stanchezza accumulata e vacanze agognate, persone care desiderate oppure allontanate(si),Leggi Tutto

Il dramma bellico che stiamo vivendo si intreccia con il prosieguo della pandemia chiamando in causa e stressando le nostre migliori caratteristiche umane. La necessità di orientarsi è resa ancor più ardua da un’informazione in gran parte acriticamente schierata con l’arrangiato blocco degli Stati occidentali più o meno coerenti nell’assecondare il bellicismo radicale della Casa Bianca. L’invio costante e crescente di armi a Zelensky, le sanzioni a doppio taglio e la manifesta immobilità diplomatica internazionale, compresi i sornioni inviti di Pechino ad evitare l’escalation ed escluse le esternazioni aggressive di Biden, ovviamente prolungano la guerra infame voluta da Putin. Conviene rammentare sempre che i crimini perpetrati dalle truppe di invasione russa sono del tutto simili a quelli commessi ripetutamente dagli UsaLeggi Tutto

Abbiamo preso in esame le prime radici naturali fondanti della condizione umana che, secondo un credibile ancorché arbitrario ordine di sviluppo, riguardano inseparabilmente: le soggettività in farsi combinato e composito, il genere femminile per la sua funzione primaria, le coscienze che caratterizzano tutti gli esseri umani, le creazioni culturali che ne scaturiscono e le attitudini morali ed etiche che ne derivano e regolano i comportamenti individuali, relazionali e collettivi. Questo intreccio fondante e peculiare della nostra specie ha un carattere perenne, come è verificabile sempre nelle esperienze soffermandosi sulle distinte voci e sul loro intersecarsi, è generalmente unificante ma al tempo stesso è dinamico e comporta nel suo stesso flusso l’inevitabile differenziarsi tra le soggettività individuali, relazionali e collettive in ognunaLeggi Tutto

Lo stupore e la normalità della guerra non lontano da casa. Terribile nel suo farsi e strana nel racconto che ne viene fatto, la guerra. Sempre uguale, sempre diversa la guerra: è la creatività degli uomini nel distruggere e massacrare ma anche nel difendersi, la saggezza delle donne nel sottrarsi e proteggere, l’incredulità e l’incomprensione di bimbe e bimbi coinvolti. Ritorna la guerra, anzi non è mai finita: perché gli Stati la portano inevitabilmente con sé, tutti gli Stati, compreso quello italiano che malgrado il “ripudio” costituzionale non ha mai smesso di aumentare le spese militari persino nei tempi economicamente più difficili. Qualche giornalista ignorante o distratto ciancia sulla pace successiva all’11 settembre del 2001. Quando? Dove? Chiedetelo alle popolazioni africane,Leggi Tutto