Abbiamo cominciato a esplorare il costante apparire sotto diverse forme della coscienza. Soffermandoci possiamo avvertire quanto essa sia implicita, condizionante e condizionata, rispetto alle altre nostre radici; in qualche modo scorre sottesa eppure è quella maggiormente indipendente perché è dalla coscienza che partiamo e ripartiamo sempre avvertendo l’irriducibilità del nostro io sensibile ed astratto. L’idea di noi stessi, in qualche modo, nelle sue profondità e nelle sue contraddizioni, nelle sue peculiarità ed incomprensioni, nella sua interezza e nella sua incompletezza, nel suo splendore e nella sua miseria appartiene solo a noi stessi… Oppure no? Il dubbio sorge legittimo e talvolta inquietante perché il significato della nostra coscienza non può prescindere dal momento che stiamo attraversando, dalla prospettiva che ci immaginiamo eLeggi Tutto

“La scienza senza coscienza non è che la rovina dell’anima” Rabelais La coscienza è inafferrabile perché ha un’ampiezza misteriosa e plastica. Così diventa coscienza delle nostre origini proprie, ritrovando tracce confuse di una primarietà materna soffusa e confusa, gioita o patita. Mentre si afferma come regno inviolabile del nostro io appare fugace come coscienza speciale e specifica delle altre e degli altri intesi come individualità irriducibili e spesso irraggiungibili perché ignote; oppure erompe clamorosa, insistente, come coscienza delle persone per noi particolarmente importanti. Sarà quindi coscienza di relazioni condivise e in una qualche misura potrà essere reciproca. Intanto il nostro protagonismo quotidiano, per quanto ripetitivo e non di rado alienante, comporterà una qualche coscienza del sociale, inerente cioè la collettività diLeggi Tutto

LA RICERCA COSTANTE DEL BENE Abbiamo cominciato a ragionare attorno a come sin da piccole/i (dal nono mese di vita) siamo protagonisti di un primo grado della ricerca del bene. Da allora cerchiamo il nostro piacere suscitando quello altrui, oppure fronteggiamo il dispiacere cercando o donando consolazione. Vi invito nuovamente a scavare nei vostri ricordi più lontani, diretti ed indiretti, per verificare la correttezza di questa ipotesi che concerne la propensione costante ad interagire in questo senso ma non garantisce automaticamente il risultato. Una ricerca autobiografica in tale direzione contribuisce alla comprensione della fondamentale indagine sulla ricerca del bene e dei valori che lo accompagnano, ci motiva come attrici e attori insostituibili della stessa e si presta ad ulteriori generalizzazioni. LaLeggi Tutto

LA NASCITA DELLA MORALE La sensorialità agente ed il comportamento reciproco – ovvero la postura, la gestualità – sono veicoli immediati della ricerca e dell’offerta del piacere, del compiacimento, dell’attrazione tra gli esseri umani sin dalla prima infanzia. Dunque è esperibile, verificabile e dimostrabile quotidianamente che queste caratteristiche sono proprietà integranti e costituenti della natura umana. Infatti hanno una prima insorgenza infantile del tutto simile ad ogni latitudine, poi viene interpretata e declinata diversamente a seconda delle soggettività che crescendo si definiscono in virtù della presa di coscienza, all’interno di un determinato contesto familiare o assistenziale, e si nutrono delle varie culture di riferimento. È degno di nota soffermarci su come, da bimbe e bimbi, tutti ci assomigliamo in questa tensioneLeggi Tutto

Dove comincia la ricerca del bene Ripartiamo dal nostro vissuto quotidiano, anche quello più elementare e all’apparenza banale, per cercare di comprenderne scaturigini e dinamiche, significati e contraddizioni possibili nella ricerca del bene: ciò che chiamiamo morale. C’è un originale, radicato ed insopprimibile desiderio di affermazione e felicità in ogni essere umano: comincia sin dalla nascita e ci accompagna per tutta la vita. Il cammino dell’esistenza è motivato e segnato da questo anelito costante la cui urgenza può comportare magnifici slanci e terribili cadute. Dal fulgore di un bene donato e condiviso all’orrore di un male causato e patito, con tutte le sfumature tra i due estremi: ecco il peculiare destino della nostra specie. Le circostanze ed il caso, la frettaLeggi Tutto

NATURA E CULTURE DEL BENE “Natura di cose altro non è che il nascimento di esse in certi tempi e con certe guise, le quali sempre che sono tali, indi tali e non altre nascono le cose.”Giambattista Vico “Noi abbiamo sempre qualche cosa da fare con noi stessi, ma senza perdere in nessun momento la misura generale delle cose che sono a mio avviso: l’utilità della vita esterna, l’atto positivo, l’attività creatrice, il tutto per non sprofondare nel consumo spirituale e nella digestione”.Rosa Luxemburg Il necessario realismo Il mondo in cui viviamo spaventa. Siamo una specie strana e spesso estranea a se stessa. I potenti nella loro marcia oppressiva asservono e distruggono ogni forma di vita. Spesso ci sentiamo impotenti eLeggi Tutto

RADICALITÀ VALORIALE O DOGMATICA STATALE? “Il bene può manifestarsi nei modi più diversi, però il suo sostrato più essenziale è quello di servire al prossimo, cioè a dire, si sviluppa nell’intimità dell’individuo come desiderio o necessità di tendere la mano agli altri e di contribuire alla loro felicità.”Heleno Saña “Nell’insieme, sembrerebbe che aiutare gli altri sia naturale per i piccoli esseri umani e sia motivato intrinsecamente da sentimenti di simpatia.”Michael Tomasello Conferme mistificanti L’esistenza e l’importanza, la dinamica e l’intreccio delle radici antropologiche è ribadita da costanti e molteplici esempi positivi che chiunque può osservare e sperimentare nella vita quotidiana. Al contempo è significativa la prova a contrario: le nostre origini primarie sono confermate e ribadite anche dal contrasto e dall’attaccoLeggi Tutto

TRA CROLLI E RISCATTI “In fin dei conti , la creatività umana trova la sua fonte nella vita – e nel fatto incredibile che questa vita si accompagna ad una missione precisa: resistere e proiettarsi verso l’avvenire, costi quel che costi. Potrebbe rivelarsi utile pensare a queste origini modeste e tuttavia potenti allorché ci confrontiamo con l’instabilità e l’incertezza del presente.” Antonio Damasio *1 Una visione della nostra esistenza, basata su un approccio antropologico, permette, richiede e sollecita il libero sviluppo delle coscienze. Abbiamo la capacità e la possibilità di concepire il nostro modo di essere nel mondo con e tra le altre e gli altri come protagonisti unici ed inimitabili ma non perciò isolati o separati. La coscienza di séLeggi Tutto

Una crisi generalizzata è in atto su scala mondiale. I poteri oppressivi, incapaci di farfronte ai problemi da loro stessi creati, dominano e sfruttano la gente comune senzacomprenderla, approfondendo così il baratro tra i palazzi e le società in sfacelo. Gli Stati,frutto e germe di culture negative, prepotenti e decadenti, privi di una visione olistica dellaspecie e della natura tutta, causano il deperimento di ogni forma di vita competendoferocemente tra loro utilizzando e alimentando la prima e fondamentale risorsa che hanno:la guerra in tutte le sue forme. Le esistenze di noi tutti sono coinvolte e sconvolte dal caosplanetario in modo più o meno visibile ad occhio nudo. Possiamo intuirlo o percepirlo se cisoffermiamo sui cambiamenti in corso, non solo pratici maLeggi Tutto

“La vita è un lavoro, un mestiere che bisogna sforzarsi di imparare: quando un uomo ha appreso lavita a forza di averne provato i dolori, la sua fibra, divenuta più resistente e flessibile, gli permette dicontrollare la sua sensibilità; allora egli fa dei suoi nervi specie di molle d’acciaio che si piegano senzaspezzarsi…”Honoré de Balzac (a proposito di un’idea padronale della vita)“Ogni Stato incoraggia il servilismo e la lealtà tra i potenziali uomini di potere, ma anche trail ben più vasto numero di persone al loro servizio.”Gabriel Kolko Che cosa sono oggi le classi, o forse è meglio dire le caste dirigenti da cui dipende una parte importante dei destini mondiali e quindi anche dei nostri? Che cosa sono diventati iLeggi Tutto