Lei si chiama Legacy Russell e viene intervistata con superficialità e benevolenza acritica da Gaia Manzini su L’Espresso del 2 gennaio 2022. Un giornale, sia detto con sincero riconoscimento, che si contraddistingue per disinvolte mescolanze tra statalismo democratico radicale – su questo numero ci sono addirittura le letterine di fine anno al capo dello Stato che verrà – e sfacciate sviolinate al negazionismo di vario tipo. L’intervistatrice introduce il personaggio con una clamorosa rivelazione: “Il centro del suo pensiero intellettuale è sempre l’attivismo per i diritti delle persone QTPOCI+ (Queer & Trans, People of Color, Indigenous): nel 2012 dalle sue riflessioni è nato un vero e proprio manifesto.” Ci avventuriamo nella lettura mentre ci interroghiamo sulla fantasmagorica definizione di “pensiero intellettuale”:Leggi Tutto

“Bianchi”: per questo non ritenuti in grado di tradurre l’opera di una poetessa afroamericana.“Non potete capire l’oppressione dei ‘neri’”: parole rivolte a partecipanti “bianchi” ad una manifestazione antirazzista.“Conflitto razziale” e “giustizia razziale”: spesso si legge nei giornali e si ascolta nei notiziari.Senza “distinzione di razza”, è scritto nelle Costituzioni statunitense e italiana. La “razza” continua ad essere tra noi. È un grave pericolo.Nella nostra naturaCominciamo da ciò che è per noi naturale come specie umana, come persone, da ciò che è nelle nostre propensioni: sentire, vivere, sperimentare che siamo tutti umani e differenti, insomma che esistiamo come comune umanità differente. Avviene all’origine di ciascuno: bimbi e bimbe si incontrano senza pregiudizi, prima di essere “istruiti” da istituzioni statali e magari ancheLeggi Tutto

In che senso alcune verità antropologiche fondamentali sono comprovate dalla biologia (come scriviamo nella Dichiarazione pubblicata in queste pagine)? In generale una specie vivente è definita biologicamente grazie a caratteri esclusivi per quella specie ed è costituita da individui simili tra loro, capaci di riprodursi dando vita a una progenie fertile. La specie umana rientra in questa definizione. Gli strumenti tecnici che abbiamo a disposizione ci permettono anche di indagarne gli aspetti microscopici. Se partiamo dalle unità di base del vivente, cioè le cellule, quelle umane sono distinguibili nel loro complesso da quelle di qualsiasi altro vivente seppure prossimo da un punto di vista evolutivo. Se ci addentriamo ancora di più nel micro e osserviamo il DNA, cioè il codice geneticoLeggi Tutto

Siamo possibilisti, non dogmatici né scettici, riguardo agli esseri umani e alla loro possibilità di miglioramento. Siamo fiduciosi nelle qualità vitali della nostra specie ma preoccupati per come vengono distorte, trascurate e persino negate. Partiamo dalla comune umanità differenteRiconosciamo alcune verità antropologiche basilari, comprovate dalla biologia, verificabili nell’esperienza e nell’esistenza. Verità relative, come tutto ciò che è umano, ai punti di vista e alle prospettive assunti dalle/i protagoniste/i. Abbiamo delle caratteristiche uniche come tutte le altre specie animali e vegetali. Condividiamo alcune di queste caratteristiche con il resto del vivente, innanzitutto la biofilia ovvero il tendere alla vita, e particolarmente con le specie animali più prossime dal punto di vista evolutivo. La nostra peculiare unicità è data da due tratti fondamentaliLeggi Tutto