Sabato scorso tre giovani hanno perso la vita per una banale lite, uccisi da coetanei che hanno sparato colpi di pistola in un’affollata serata nel centro di Monreale.Anche nei piccoli centri, anche per le strade di Palermo si diffondono e si utilizzano con spavalderia armi che uccidono, si moltiplicano risse e violenze che si scatenano per motivi davvero futili.Non si può morire in modo così insensato. Bisogna reagire, non ci basta il lutto né la paura.Bisogna fare attenzione e sentirci tutte/i responsabili. Bisogna discutere, farci forza, unirci:Tra giovani che amano la vita e vogliono difenderla, che vogliono essere diversi. La nostra vita non è un videogame, la vita delle persone conta.Tra genitori preoccupati: perché si educhi al rispetto e alla cura,Leggi Tutto

Denunciamo gli atti di vandalismo e le scritte omofobe e denigratorie che per la seconda volta in un mese, tra dicembre e gennaio, sono apparse davanti al Cassero di Bologna sede di Arcigay. E’ il frutto malato del clima velenoso e retrivo che imperversa nella società patriarcale decadente in cui viviamo e che foraggiato anche dalle destre, alimenta odio e intolleranza, razzismo e maschilismo e spesso sfocia in violenza come quella che ha colpito due ragazzi a Roma la notte di Capodanno, o anche i molteplici casi di molestie e violenza contro le donne. In questo clima i malintenzionati si sentono incoraggiati e avallati nell’esprimere il peggio di sé contro chi percepiscono come diverso fuori dalla “norma”. Vogliamo unirci di piùLeggi Tutto

Le dimissioni immediate del ministro sarebbero dovute, e ci vorrebbe un’opposizione a chiederle. Lo sdegno diffuso tra le brave persone ha avuto le parole di Elena Cecchettin quando per rispondere alle dichiarazioni di Valditara ha ricordato che a uccidere sua sorella è stato un cosiddetto “bravo ragazzo” italiano. Il merito del ministro dell’omonimo dicastero è dimostrare una certa pervicacia nella propria azione negazionista e mistificatrice, ci è toccato in altre occasioni ascoltarlo su ricostruzioni fantasiose di alcune pagine storiche, ma in questi giorni si è superato cimentandosi sull’attualità: ha negato l’esistenza del patriarcato e snocciolato una delle affermazioni razziste più odiose quanto false, e cioè che la responsabilità delle violenze sulle donne sarebbe degli immigrati clandestini. Alle contestazioni puntuali con datiLeggi Tutto

Di nuovo una tragedia sul lavoro: un’esplosione allo stabilimento Toyota di Borgo Panigale ha causato due morti e undici feriti, di cui uno gravissimo. A loro e ai loro cari va tutta la nostra solidarietà. Non accetteremo che se ne parli come dell’ennesimo incidente, dell’ennesima fatalità inevitabile: è il risultato di un lavoro sempre più sfruttato, precario, alienato, frustrante e soprattutto sempre più insicuro. È il frutto di una logica malata che mette il profitto (di pochi) davanti alla vita (di molti). Quanto accaduto a Borgo Panigale è quello che accade ogni giorno in tanti luoghi: padroni e padroncini, spalleggiati da un governo retrivo che criminalizza ogni forma di dissenso e di protesta, risparmiano sulla sicurezza e sulla qualità delle forniture.Leggi Tutto

“FERMIAMO LE GUERRE, IL TEMPO DELLA PACE È ORA”, promossa dalla Rete Pace e Disarmo A FIANCO DEI POPOLI PER LA PACIFICAZIONECONTRO LE GUERRE E I TERRORISMI CESSATE IL FUOCO OVUNQUE, BASTA CON L’INVIO DI ARMI STOP AL GENOCIDIO A GAZA E ALL’AGGRESSIONE AL LIBANO DA PARTE DELL’ESERCITO ISRAELIANO A FIANCO DEL POPOLO PALESTINESEE DEGLI OPPOSITORI EBREI CONTRO NETANYAHU E HAMAS CONTRO LA CRIMINALE AGGRESSIONE DI PUTIN ALL’UCRAINA, IL NAZIONALISMO BELLICISTA DI ZELENSKYE LE MIRE ESPANSIONISTE DELLA NATO IMPEGNO QUOTIDIANO E DIRETTO PER LA SOLIDARIETÀE IL MUTUO APPOGGIO CONTRO LA VIOLENZA DIFFUSA E NEI CONFRONTI DI DONNE, BAMBINI, IMMIGRATI ACCOGLIENZA INCONDIZIONATA DI PROFUGHI E IMMIGRATI PER LA PIENA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE E MANIFESTAZIONE CONTRO IL DDL “SICUREZZA” per gli appuntamenti delleLeggi Tutto

Diarra, un giovane di 26 anni originario del Mali, viene ucciso domenica 20 ottobre a Verona con 3 colpi di pistola al petto da un poliziotto della Polfer. Quest’ultimo dice di aver sparato perché minacciato dal ragazzo che, armato di un coltello, lo ha aggredito. Ma questo non lo assolve dall’omicidio perpetrato. Lo stesso agente ha tentato di rianimarlo con un massaggio cardiaco. Numerosi testimoni parlano di stato confusionale in cui il giovane versava. Chi conosceva Diarra ha raccontato di una persona caduta in una spirale depressiva a causa dei problemi legati alla mancata regolarizzazione. Era un richiedente asilo che, come tanti altri, viveva in un limbo fatto di fatiche e frustrazioni, sfruttamento e mancanza di accoglienza che portano alcuni adLeggi Tutto

Nella notte tra l’8 ed il 9 ottobre si è verificata una gravissima aggressione ai danni dei lavoratori della pelletteria Confezioni Lin Weidong e delle compagne e dei compagni del Sudd Cobas che stavano animano un picchetto permanente davanti ai cancelli dell’azienda di Seano (frazione di Carmignano in provincia di Prato) nell’ambito dell’iniziativa Strike Day. Cinque italiani con il volto travisato hanno aggredito i partecipanti utilizzando anche spranghe di ferro e causando il ferimento di 4 persone tra cui il coordinatore del sindacato Luca Toscano. Un’aggressione condotta in stile mafioso allo scopo di intimidire chi lotta per la conquista dei i più elementari diritti dei lavoratori.Questa iniziativa di lotta, che coinvolge anche lavoratori di altre aziende del distretto, è volta aLeggi Tutto

Giacomo (Jack) Gobbato, un compagno del centro Sociale Rivolta, è stato accoltellato e ucciso a Mestre nella notte del 20 settembre. Jack è stato ucciso perché ha cercato – insieme ad un altro compagno a sua volta ferito- di difendere una donna da uno scippo. I suoi compagni hanno ricordato così la sua generosità: “Ciao Jack, per aver sempre lottato senza abbassare la testa, per aver teso una mano a chiunque ne avesse bisogno, per aver continuato a seminare sogni in una città abbandonata dalle istituzioni e dove la marginalità vuole essere nascosta. Ora c’è spazio solo per il dolore, ci saranno altri momenti in cui prendere parola. Condividiamo anche ciò che è stato già scritto, ossia che non accetteremo nessunaLeggi Tutto

Siamo solidali con Andrea Joly, giornalista de La Stampa vittima dell’aggressione di stampo fascista avvenuta nella notte tra il 20 e il 21 luglio a Torino, mentre si trovava nei pressi del circolo Asso di Bastoni, noto locale occupato da Casapound. E’ stato aggredito violentemente perché voleva documentare ciò che stava accadendo: una festa in strada con saluti romani e fuochi di artificio. E’ stata molto importante la reazione di alcuni abitanti del quartiere che ha evitato conseguenze peggiori fermando il pestaggio. Questo ci dice di quanto la gente comune possa reagire per affermare e difendere la vita. Non è la prima volta che persone che frequentano questo locale, si rendono protagoniste di aggressioni contro immigrati e mendicanti. E’ questo ilLeggi Tutto