Dopo la morte di Silvio Berlusconi stiamo assistendo al festival della demoipocrisia. È in atto in tutti gli schieramenti politici di destra e di sinistra, con rare eccezioni, una sorta di beatificazione che è culminata con la proclamazione del lutto nazionale. Per loro la sua scomparsa significa rimozione, per noi primeggia sempre la vita e per questo vogliamo ricordarlo per chi è stato. Il magnate di Arcore è stato un maschilista senza freni che trattava le donne come oggetti e le comprava. Da sbruffone, quale era, di tutto ciò si vantava. È bene non dimenticare le sue battute scioviniste verso leader politiche o altre donne tra cui traduttrici e giornaliste, oltre ai più noti party con escort e amici magnaccia (traLeggi Tutto

Mentre lo Stato sembra voler lasciare morire Alfredo Cospito, Giovanni Donzelli – deputato di Fratelli d’Italia e vicepresidente del Copasir – attacca il Pd chiedendosi retoricamente se “sta con i terroristi e i mafiosi o con lo Stato”, prendendo spunto per la sua polemica dalla visita in carcere allo stesso Cospito di quattro parlamentari del Pd mossi dalla preoccupazione per le sue condizioni di salute. Donzelli, citando intercettazioni e segnalazioni della polizia penitenziaria di cui è stranamente venuto in possesso – ma nello Stato delle stragi e dei misteri queste sono quisquilie – ha usato contro il PD parole talmente gravi che anche lo stesso ministro della giustizia Nordio ha dovuto prenderne le distanze, ma fino ad ora né la MeloniLeggi Tutto

Siamo addolorati per la scomparsa di Amedeo Ricucci e esprimiamo tutta la nostra solidarietà alle persone che gli erano più vicine. Amedeo è stato un coraggioso giornalista che stava sul campo, documentando e informando sui più importanti conflitti: Algeria, Kosovo, Afghanistan, Iraq e altri. Era insieme ad Ilaria Alpi e Miran Hrovatin quando in Somalia furono uccisi e vicino a Raffaele Ciriello, il fotografo ucciso a Ramallah. Ha collaborato ad iniziative del Comitato in solidarietà con la rivoluzione siriana di cui eravamo parte con altre realtà. Per informare non esitava a rischiare la sua stessa vita ed ha testimoniato i massacri compiuti da Assad in Siria. E si è impegnato nella denuncia del trattamento degli Stati nei confronti degli immigrati. InLeggi Tutto

Dopo una tenace resistenza alla fine Boris Johnson si è dimesso, ma resterà in carica fino all’autunno. E’ finalmente caduto il più agguerrito guerrafondaio, quello che ha provocato un disastro durante la pandemia con la teoria dell’immunità di gregge, travolto dagli ultimi scandali: la sua partecipazione a festini incurante del lockdown, la sua copertura complice al deputato Pincher molestatore seriale. E a questo punto di fronte al clamore delle malefatte di questo patriarca con l’elmetto anche chi sapeva non ha potuto fare più finta di niente e sono partite le dimissioni a raffica dal suo governo. Alla fine Johnson se ne andrà, ma quello che rimane è la nitida espressione dell’immoralità della politica giunta oramai alla sua parabola finale.Leggi Tutto

L’ipocrita macchina propagandistica dell’occidente democratico decadente ci attacca accusandoci di equidistanza perché siamo sia contro Putin che contro la Nato. Proprio loro che hanno chiuso gli occhi di fronte ai massacri russi in Siria in sostegno al criminale dittatore Assad e che fino a ieri hanno fatto affari con il nuovo zar, incluso vendendo armi. Parlano di pace e intanto incitano all’invio di armi da parte dell’Europa e quindi all’allargamento del conflitto con le prevedibili conseguenze devastanti per tutte le popolazioni.Noi non siamo equidistanti! Siamo schierati a fianco del popolo ucraino contro la guerra per la pace e quindi contro la criminale invasione delle truppe russe, contro la Nato e contro la retorica nazionalista e bellicista di Zelensky, lo stesso cheLeggi Tutto

Da tempo è iniziato il toto-presidente della Repubblica con trattative, scontri, candidature. Secondo i loro dettami il capo dello Stato deve essere una figura di grande levatura morale. Ecco allora spuntare un nome nuovo: Silvio Berlusconi è per ora il candidato ufficiale delle destre.  Ebbene sì, l’intramontabile cavaliere in effetti ha un curriculum perfetto per essere presidente di questa Repubblica: condannato per frode fiscale, ha usufruito di otto prescrizioni e sono aperte ancora indagini su di lui come quella per la strage dei Georgofili a Firenze. Insomma quale candidato più ideale e rappresentativo per essere il presidente delle Repubblica della corruzione e delle stragi impunite? E poi Silvio il “puttaniere” ne può ben rappresentare il carattere maschilista e patriarcale, tratto unificanteLeggi Tutto

Alcune considerazioni sull’esito del primo turno delle elezioni amministrative. Il dato più eclatante è che ha votato solo il 54 per cento degli aventi diritto. La crescita dell’astensionismo è tale che ormai una persona su due non va a votare, senza contare coloro che si esprimono con una scheda bianca o nulla. Le ragioni di questa scelta sono diverse. Ci sono persone volenterose e solidali, c’è gente che sta lottando per difendere il posto di lavoro, chi è esasperato per il peggioramento delle condizioni di vita, chi per l’irresponsabilità dimostrata dallo Stato in questo periodo di pandemia ed ha misurato la distanza incolmabile tra le proprie esigenze e la politica tutta. E poi sono tante le persone indifferenti in una societàLeggi Tutto

La sentenza d’appello sulla trattativa Stato-mafia ha assolto Dell’Utri e gli ex carabinieri Mori, Subranni e De Donno. Il verdetto è chiaro: la trattativa ci fu, ma questo non è un reato. Questa sentenza è la conferma di come la mafia sia parte integrante del sistema. Storicamente lo Stato italiano si è venuto costituendo con accordi, trattative e talvolta sanguinosi scontri con i mafiosi. È uno Stato criminale, lo stesso delle stragi regolarmente impunite. Questa è l’elementare verità che paradossalmente la sentenza d’appello conferma: non è un reato, ma parte del funzionamento normale dello Stato trattare ed essere in relazione con il potere criminale mafioso.Leggi Tutto

Sta facendo molto scalpore l’arresto a Parigi di 5 ex terroristi delle Br, di un ex appartenente ai nuclei armati territoriali e dell’ex dirigente di Lotta Continua Giorgio Pietrostefani. Il quotidiano La Repubblica titola la prima pagina con un trionfalistico “Anni di Piombo, ultimo atto”. Invece stiamo assistendo al circo dell’ipocrisia di Stati stragisti e a regolamenti di conti politici con un’ invariabile risultante: falsificano e nascondono la verità storica. Altro che giustizia! Si vuole occultare con un colpo di spugna la verità: lo Stato italiano è stragista ed ha usato il terrorismo nero e rosso per criminalizzare, normalizzare e attaccare i movimenti. Le Br erano una banda controrivoluzionaria di criminali estranea ai processi sociali, un gruppo sparuto che senza leLeggi Tutto

Matteo Renzi ha partecipato – peraltro dietro un lauto compenso – ad un vertice sul Future Investiment organizzato dall’Arabia Saudita a Riyad. Il regime saudita è responsabile di crimini efferati nello Yemen dove ha ucciso migliaia di civili, tra cui molti bambini. È uno Stato iperpatriarcale violento e discriminatorio nei confronti delle donne, un paese dove si pratica la tortura, si condanna alla flagellazione, si applica la pena di morte. Quelli a cui Renzi ha stretto la mano sono, fra l’altro, i responsabili dell’omicidio del giornalista Khashoggi. Ma il “bullo di Rignano “non ha problemi ad elogiare uno Stato criminale e intervenendo ha sottolineato come “l’Arabia Saudita sia il luogo di un nuovo Rinascimento” Ha aggiunto poi di “essere geloso perchéLeggi Tutto