Dal 22 Aprile e per almeno quattro giorni nelle località di Krendik ed El Geneina nel Darfur occidentale si sono succeduti attacchi brutali contro la popolazione da parte di circa duemila miliziani a bordo di centinaia di fuoristrada militari, auto, moto e cavalli. Sono stati riconosciuti leader dei janjawid, una milizia islamista che si presta come braccio armato della giunta militare per compiere operazioni, come quella in corso, veri e propri tentativi di autentica pulizia etnica nei confronti di una popolazione che si è da sempre mobilitata contro il golpe che ha portato al potere la giunta militare del Sudan.Hanno raso al suolo tutto ciò che hanno incontrato sulla loro strada, ucciso leader della resistenza, commesso saccheggi, stupri e rapimenti. NonLeggi Tutto

Solidarizziamo con Monica Ricci Sargentini, giornalista del Corriere della Sera, sospesa per tre giorni (lavoro e stipendio) perché ha solo condiviso, in linea con una sua storica battaglia,lo spirito di un’iniziativa in difesa della legge Merlin contro la prostituzione. La protesta era nata dopo la pubblicazione sul magazine Sette,dell’articolo di Roberto Saviano a favore della legalizzazione della prostituzione.Le reazioni in sostegno a Monica hanno iniziato a farsi sentire, come la petizione* su change.org promossa da La Rete per l’Inviolabilità del Corpo Femminile. La censura nei confronti di Monica è un attacco alla libertà d’espressione, un atto di prepotenza in linea con i tentativi sempre più diffusi in Europa e in Usa di zittire le giornaliste, insegnanti, attiviste che lottano a fiancoLeggi Tutto

Il 22 Aprile si è svolta nei locali del Comune di Iglesias la Giornata della Terra, promossa dall’Associazione Scuola Civica di Politica di Iglesias, dal Comitato Riconversione RWM in collaborazione col Movimento Nonviolento Sardegna e altre associazioni. Una piacevole ed importante Giornata contrassegnata dalla presentazioni di vari progetti  sul territorio di diverse associazioni ambientaliste e pacifiste, con la presentazione del libro “Disarmare il virus della violenza” di Pasquale Pugliese e con la partecipazione dei bambini di una scuola primaria con i loro lavori sulla pace.  Al termine della serata le forze dell’ordine, senza dare nessuna spiegazione, hanno voluto identificare alcuni dei presenti. Denunciamo questo grave atto intimidatorio e violento nei confronti delle associazioni promotrici di una iniziativa pacifista, quindi contro chiunqueLeggi Tutto

A Firenze, come sappiamo grazie alla coraggiosa denuncia di due giovani che hanno filmato l’accaduto, si è consumato un gravissimo atto di violenza razzista da parte delle locali forze dell’ordine. Nella città dove mani assassine neofasciste e razziste hanno ucciso Mor, Modou e Idy, ancora una volta un membro della comunità senegalese è vittima di un’aggressione vergognosa. A Pape Demba Wagne vanno in primo luogo la nostra solidarietà e vicinanza.  Il pestaggio, avvenuto ad opera delle famigerate squadre “antidegrado” volute prima da Renzi e ora emblema dell’amministrazione Nardella, è espressione di un razzismo istituzionale che purtroppo si riverbera anche nella società (non dimentichiamo che i picchiatori in divisa sono stati chiamati da uno zelante ristoratore!). C’è un legame tra la guerraLeggi Tutto

Difendiamo il diritto di incontrarsi e riunirsi nelle scuole No all’autoritarismo dei presidi All’istituto Pio La Torre di Palermo, nei giorni scorsi, la preside ha richiesto l’intervento della Digos per reprimere la protesta degli studenti del Collettivo Autonomo, organizzata dagli stessi poiché gli era stato negato il permesso a svolgere un’assemblea in presenza sulla guerra in Ucraina. La dirigente per giustificarsi ha rivendicato il rispetto delle misure anti Covid. La determinazione dei giovani che, anche a seguito di queste misure non si sono fermati, ha costretto la preside ad accettare l’autorizzazione dell’assemblea di istituto che si svolgerà mercoledì 13 aprile prossimo. Siamo solidali con la scelta degli studenti di non subire la protervia crescente di presidi che si atteggiano a sceriffiLeggi Tutto

Dopo circa due settimane dall’apertura del “Laboratoria ecologista Berta Caceres” le forze dell’ordine hanno compiuto l’ennesimo sopruso sgomberando i locali che gli attivisti avevano simbolicamente restituito alla città dopo anni di abbandono. Si stavano impegnando in questi giorni contro la guerra “Per la vita della popolazione ucraina vittima dell’invasione russa”, “per la vita di qualsiasi persona in fuga dalle tante guerre in atto”. Evidentemente le posizioni radicalmente pacifiste hanno motivato i vertici politici della Regione Lazio e si sono combinate con ragioni di bassa speculazione immobiliare da parte della stessa Amministrazione Regionale nell’accelerare la scelta di questa azione repressiva. Questo atto di protervia  era  già stato esplicitamente sollecitato da vari esponenti politici notoriamente favorevoli alle scelte interventiste del governo Draghi. ComeLeggi Tutto

Siamo nel 2022 e in Europa è scoppiata la guerra. Putin ha invaso l’Ucraina, dopo anni di giochi politici e schermaglie belliche con la NATO per il controllo della zona. Ci riguarda tutti. Perché la difesa della vita e della pace ci riguarda tutti. Quando diventiamo giovani, sentiamo la potenza dirompente della vita, che è una possibilità e una responsabilità. Oggi abbiamo insieme la possibilità e la responsabilità di schierarci e di mobilitarci in difesa della vita, per la pace tra i popoli, per la nostra stessa umanità. Oggi possiamo scegliere se restare indifferenti e affidarci agli Stati guerrafondai, o se scuoterci e fare la differenza insieme. La pace dipende da tutti e tutte noi. La politica non ha cuore laLeggi Tutto

L’aggressione russa in Ucraina sta già causando centinaia di vittime e decine di migliaia di sfollati. La prepotenza bellica del nuovo zar Putin si scontra con le mire espansionistiche del criminale patto militare della NATO a cui l’Ucraina vuole aderire: a farne le spese, come sempre nei conflitti, è la gente comune, persone come noi.Noi donne siamo le prime vittime, insieme ai più piccoli, ai nostri figli, della furia bellica e patriarcale. Ma noi donne siamo innanzitutto le prime protagoniste della pacificazione possibile fra le genti perché siamo, da sempre, prime nell’affermazione della vita e nella sua cura permanente e amorevole.Questa guerra ci riguarda perché alimenterà ancor di più un clima di odio e violenza diffusa tanto più verso il genereLeggi Tutto

Noi gente del mondo siamo i più colpiti dalle guerre. Lo viviamo sulla nostra pelle e anche per questo siamo costretti ad emigrare. Quello che succede in Ucraina, la criminale aggressione di Putin e la prepotenza militare della Nato che mira ad espandersi sono espressione della violenza ormai senza freni degli stati contro le genti. Oggi, infatti, si contano nel mondo oltre 50 conflitti che creano tanto male agli esseri umani. In quest’ultima guerra i profughi sono già più di 200000. Tutti loro meritano accoglienza, ma è facile immaginare che saranno presto dimenticati dalle democrazie occidentali, e dai diversi stati, com’è già avvenuto per i profughi afghani. Dobbiamo reagire per il bene dell’umanità. Questa guerra è una minaccia per tutte eLeggi Tutto

Le forze militari russe agli ordini di Putin sono entrate in Ucraina e bombardano diversi punti del paese. Ancora una volta le prime vittime di questa sporca guerra sono i civili, la gente comune dell’Ucraina e della regione che è sotto le bombe e a cui va la nostra solidarietà.È una guerra di cui non sono prevedibili gli sviluppi ma in cui tutti i protagonisti politici e armati incarnano, in modi diversi, la logica dell’uccidibilità e del bellicismo.Putin giustifica questa aggressione come un’operazione di “denazificazione” dell’Ucraina: sfrutta demagogicamente l’eroica lotta antinazista delle popolazioni russe durante la Seconda guerra mondiale e la presenza attuale di formazioni filonaziste ucraine, eredi del vergognoso appoggio di cui l’hitlerismo ha goduto in Ucraina e con cuiLeggi Tutto