A un mese e mezzo dal colpo di Stato, la situazione nel paese si fa ogni giorno più grave: decine di migliaia di persone continuano a manifestare in molte città nonostante la linea direttamente stragista assunta dai militari che sparano raffiche di mitragliatrice su folle disarmate; dopo poche settimane, le vittime sono ormai centinaia. Il coraggio e le speranze dei popoli birmani, le loro sofferenze e la determinazione a scrollarsi un potere omicida che li schiaccia da decenni meritano vicinanza e solidarietà attiva. Non la troveranno nei potenti della Terra: né fra le democrazie titubanti e ipocrite, che in tante parti del mondo sostengono dittature feroci e che qui cianciano di sanzioni senza troppa convinzione, né tantomeno dall’ingombrante vicino cinese, grandeLeggi Tutto

Dai primi di marzo il Senegal vive al ritmo di manifestazioni e di interventi violenti delle forze dell’ordine che hanno causato diverse morti – da 5 a 11, secondo le fonti – e con scontri, distruzioni e saccheggi. Al momento vige una relativa tregua ma la situazione resta tesa. Ad aver scatenato il caos è stata l’accusa di stupro e minacce di morte presentata da una donna, Adji Sarr, a carico di Ousmane Sonko, leader del partito Pastef e figura di spicco dell’opposizione all’attuale presidente Macky Sall. La denuncia e l’apertura di una procedura hanno suscitato la reazione del Pastef che paventa un complotto contro il proprio leader, arrestato per “manifestazione non autorizzata”, fatto che ha scatenato le proteste. Sonko èLeggi Tutto

Migliaia di donne si riprendono le strade, per la libertà e contro la violenza, in più di trenta città messicane. È appena un’immagine del potente percorso di emersione femminile che da più di un anno scuote le coscienze di un paese in cui ogni giorno più di dieci donne perdono la vita a causa della violenza patriarcale. Il presidente López Obrador – noto esponente della cosiddetta sinistra latinoamericana – si è schierato nettamente contro le mobilitazioni, reprimendole duramente e accusando le donne di fare il gioco dell’opposizione fascista con le loro richieste, tra le quali vi è il ritiro del candidato a governatore dello Stato di Guerrero dell’esponente del partito al governo, accusato di violenza e stupro. Qualche giorno prima delLeggi Tutto

Il tribunale di Coblenza, in Germania, ha condannato un ex membro dei servizi segreti siriani a quattro anni e mezzo di carcere. La sentenza, la prima a livello mondiale, riconosce le responsabilità dell’accusato come parte di un sistema generalizzato di torture e di violazione dei diritti umani, evidenziando quindi il carattare criminale del regime di Bashar al Assad in Siria. Eyad al-Gharib venne riconosciuto da vari testimoni come parte del personale responsabile di trasportare trenta detenuti a un carcere dei servizi segreti siriani dove vennero poi torturati sistematicamente. Per il prossimo autunno è attesa una sentenza anche per Anwar Raslan – un ufficiale del regime di cui al-Gharib era subalterno – accusato di 58 omicidi e della tortura di oltre 4000Leggi Tutto

Il Perù è uno dei paesi più colpiti dal coronavirus con il più alto tasso di mortalità al mondo. Ciò è dovuto anche alle ingiustizie e alle disuguaglianze della democrazia corrotta e razzista, incapace di comprendere i bisogni della popolazione. Le drammatiche condizioni di vita cercano di essere risolte da molteplici iniziative di solidarietà, molte delle quali hanno come protagoniste le donne. Esemplari sono le mense popolari nei quartieri del sud di Lima e nelle città andine. Come a New Inca City, dove un gruppo di donne della comunità ha istituito la “Pentola di solidarietà”, che opera grazie all’aiuto di donazioni e all’impegno dei volontari. Come questa ci sono molte altre mense comunitarie organizzate spontaneamente in tutto il Perù che richiedonoLeggi Tutto

La Palestina è un piccolo lembo di terra in cui milioni di persone tra la Giordania e il Mediterraneo sono avviluppate in un conflitto permanente ma non equivalente. Da una parte c’è Israele ed una società militarizzata, con una sanità tra le più efficienti al mondo da essere infatti lo Stato con la più alta copertura vaccinale riducendo del 96% le persone infette. Dall’altra il popolo palestinese governato dall’Autonomia nazionale palestinese che di autonomia ha ben poco e di certo non ha la capacità di assicurare una campagna vaccinale efficace né in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza governata da Hamas. Cosa accade nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania? Ancora una volta dipende dalle concessioni israeliane. Solo ieri, lo statoLeggi Tutto

Sono occorsi 17 anni ma alla fine Davide ha umiliato Golia costringendolo a pagare almeno in parte per il danno commesso. Davide sono i quattro contadini del delta del Niger che hanno fatto causa alla Shell, il Golia di questa storia, società petrolifera olandese-britannica tra le maggiori al mondo. La Corte d’appello dell’Aja ha riconosciute le responsabilità di quest’ultima per gli sversamenti di greggio che hanno devastato le attività agricole della regione. È la prima volta che accade, può non essere l’ultima: sono settant’anni che la Shell sfrutta gli enormi giacimenti di petrolio con conseguenze umane e ambientali devastanti. Alcuni tra i querelanti oggi non ci sono più – la denuncia risale al 2008 – o sono anziani e malati eLeggi Tutto

Mille giorni non sono bastati alla monarchia saudita, un regime tra i più oppressivi, patriarcali, sanguinari e oscurantisti al mondo, per piegare Loujain al-Hathloul: dopo quasi tre anni di carcere duro, di minacce, di ricatti e di torture, Loujain è finalmente tornata in libertà. Non ha ritrattato, al contrario. In prigionia non ha smesso di lottare e di rivendicare la propria dignità e libertà di donna, rifiutando di confessare crimini mai commessi e dando vita ad uno sciopero della fame che ha infranto il muro del silenzio mobilitando la solidarietà internazionale. Animatrice del movimento Women to drive, aveva deliberatamente infranto il divieto per le donne di guidare, di viaggiare e di prendere le più elementari decisioni senza la tutela maschile, normeLeggi Tutto

Nell’informazione non ci sono solo le fake news ma anche tante notizie insignificanti che prendono un enorme spazio mentre avvenimenti importanti  – ma “lontani” – passano in secondo piano. Un esempio eclatante è quello delle mobilitazioni di contadini e contadine in India che, rispetto alla loro enorme portata, hanno trovato ben poca eco. L’agitazione è iniziata con uno sciopero che ha coinvolto quasi 300 milioni di persone e le mobilitazioni durano da più di due mesi. Decine di migliaia di contadini/e presidiano le principali vie di accesso alla capitale, Nuova Delhi, in cui in cui gli è vietato entrare. Ciononostante, il 26 gennaio hanno sfondato i cordoni di polizia e, con i loro trattori, cavalli e a piedi, hanno raggiunto eLeggi Tutto

La risposta popolare al golpe dei militari (che mai avevano ceduto realmente il potere) è coraggiosa e moltitudinaria: da sabato 6, in un crescendo quotidiano, centinaia di migliaia di persone hanno sfidato divieti e repressione riversandosi nelle strade di tutte le principali città del paese: giovani, soprattutto, personale medico, maestri, funzionari pubblici, perfino religiosi cattolici e buddisti. L’ampiezza della protesta si misura nel coinvolgimento della capitale Naypyidaw – recentemente costruita dal nulla proprio per tenere i centri del potere al riparo dalle contestazioni – o del periferico Kachin, popolato da una delle numerose minoranze etniche del paese, e dall’ampia adesione allo sciopero generale nelle principali città, Yangoon e Mandalay. La repressione si va facendo ogni momento più dura: coprifuoco, cannoni adLeggi Tutto