Antropologia della decadenza Le prime radici e l’ultimo impero (quinta parte)
In tempi di guerra cambia la percezione della realtà. D’improvviso tutto ci sembra effimero, sfuggente, in forse. La quotidianità e il futuro ci appaiono fragili, il ricordo del passato si stinge, gli amori e le amicizie sono ancora più preziosi eppure in pericolo, quei semplici gesti routinari diventano quasi incongrui, il prossimo si allontana ancor di più, la vita stessa non è mai stata tanto importante eppure insondabile. È lo sguardo interno che si appanna, non riusciamo a metterlo a fuoco. È l’infausta coscienza di un potere di morte che ci sovrasta, mostruoso, freddo, irrefrenabile e inconcepibile. Allora possiamo cercare di sfuggire, di non pensarci, di convincerci che tutto sommato la tragedia in atto non ci riguarda, di metterci al riparoLeggi Tutto

