Venerdì 9 luglio a Firenze varie realtà hanno organizzato un presidio antirazzista per reagire alle ultime stragi avvenute nel Mediterraneo, proseguendo in un percorso unitario, cominciato con la preparazione della manifestazione del 5 giugno scorso. Nel presidio – promosso da La Comune, Associazione Bangladesh, Associazione Amalipe Romano, Iran Protests Italia, Comunità dell’Isolotto, Sinistra Progetto Comune, Movimento di lotta per la casa, Confederazione Cobas, CUB, Società della Cura – abbiamo espresso con punti di vista diversi l’esigenza di affermare il valore della vita umana contrastando ogni razzismo, governativo e popolare, nonché i soprusi del padronato, che nello stesso giorno si è reso protagonista del licenziamento in tronco di 420 lavoratori della GKN di Campi Bisenzio, a cui abbiamo espresso la nostra solidarietàLeggi Tutto

Torino. Orlando,  18 anni, aveva dichiarato la propria omosessualità e da tempo dei bulli omofobi, a scuola e sui social, lo tormentavano, tanto che la sera di domenica scorsa ha deciso di togliersi la vita gettandosi sotto un treno. Siamo vicini ai parenti e alle/gli amiche/i di Orlando perché questa vicenda ci riguarda tutte/i. Vogliamo combattere chi semina odio e offende: le parole veicolate sui social possono ferire profondamente fino a ledere la fiducia in se stessi. Vogliamo reagire insieme, per non cedere alla paura e alla disperazione, per essere libere/i di scegliere chi amare. Incontriamoci dal vivo e sottraiamoci alla realtà virtuale dei social fatta apposta per bulli e prepotenti e per alimentare la solitudine delle persone. Costruiamo relazioni, legami,Leggi Tutto

Lo slogan delle mobilitazioni rivoluzionarie di dieci anni fa risuona oggi nelle strade di Ramallah, dove un corteo è marciato fino al palazzo presidenziale della Muqata. Sotto accusa è l’Autorità nazionale palestinese responsabile dell’omicidio di Nizar Banat, noto attivista e voce critica nei confronti dell’ANP: arrestato più volte, quattro giorni fa è stato prelevato nella propria abitazione nel cuore della notte con grande spiegamento di forze di polizia ed è deceduto appena poche ore dopo mentre era ancora nelle mani degli apparati di sicurezza. È solo l’ultimo grave episodio di repressione nei confronti dei tanti che denunciano il raro livello di corruzione e di autoritarismo che affetta l’ANP, erede della direzione storica palestinese che governa la Cisgiordania sotto la stretta tutelaLeggi Tutto

Casa al dono, dove il dono – o meglio i doni – sono il rigoglio della natura che si offre, forte e suggestiva, come sa essere la pendice della montagna, e i trascorsi umani che vivono negli edifici più antichi come nei numerosi manufatti diffusi sul territorio. Un dono volle essere la vocazione che scegliemmo nel dar vita qui ad una Casa della cultura. Vi erano a suggerirla una storia che abbiamo imparato a scoprire negli anni, evocata dai luoghi che la circondano: Vallombrosa, S. Ellero, il passo della Consuma, il Casentino, ma anche la vicenda peculiare di questa solida costruzione di pietra e del suo parco. Il suo genius loci, come usa dire, è arricchito da tante presenze che loLeggi Tutto

Oggi, 12 giugno, a Genova durante il Pride, La Comune presente in piazza con un banchetto e squadre di diffusione del giornale e del volantino ‘Love Pride’, è stata invitata dalla Digos ad allontanarsi perché non gradita agli organizzatori. Al netto rifiuto di andarcene e davanti alla nostra determinazione nel voler esprimere le nostre posizioni liberamente, la Digos ci ha detto che sarebbe stata nostra responsabilità se fossimo stati aggrediti. Questo è il clima che si respirava in questa piazza del Pride, dove alcune persone sono arrivate persino a bruciare il nostro volantino in piazza, metodi che denunciamo perché riecheggiano i metodi fascisti, antitetici a qualsiasi battaglia per la libertà. Gli organizzatori, chiedendo alla Digos di intervenire hanno dimostrato chiaramente diLeggi Tutto

Scarica il volatino Vogliamo poter scoprire liberamente la ricchezza della nostra sentimentalità e ci schieriamo attivamente contro ogni discriminazione e contro ogni attacco alle persone che compiono scelte lesbiche, omosessuali, bisessuali e transessuali. Vogliamo essere liberamente donne e uomini. Rivendichiamo la libertà di ciascuna/o di interpretare in modo unico e speciale il proprio genere, e non siamo disposti a rinunciarci in cambio di una libertà fittizia come quella della “fluidità di genere” che vuole costringerci a negare chi siamo e a oscillare tra gli stereotipi patriarcali di femminilità e mascolinità. Altro che asterischi… per liberarci dal patriarcato abbiamo bisogno di imparare a pensare bene la differenziazione nei due generi che ci caratterizza come umani: un passo fondamentale è riconoscere che ilLeggi Tutto

Nel 1989 il 4 giugno, lo Stato cinese reprimeva in un bagno di sangue giovani studenti, lavoratori e gente comune di Pechino che da più di un mese occupavano piazza Tiananmen rivendicando libertà e democrazia e denunciando la corruzione del partito comunista. A Hong Kong, per il secondo anno di fila, la veglia per ricordare le vittime della feroce repressione e continuare a chiedere giustizia è stata vietata dalla polizia locale, divieto che già l’anno scorso venne sfidato da migliaia di persone che si riversarono pacificamente a Victoria Park : continuare a far conoscere la verità – censurata e mistificata dal governo cinese e non solo – è il modo migliore per ricordare.Leggi Tutto

Migliaia di persone provenienti dal Medio oriente, dall’Asia e da altri paesi sono bloccate in Bosnia e costrette a vivere in condizioni disumane. Hanno affrontato viaggi indescrivibili, fuggendo spesso da situazioni drammatiche alla ricerca di una vita migliore. Arrivate/i alle porte dell’Europa invece di ricevere la dignitosa accoglienza che meriterebbero, vengono respinte/i in maniera inumana ed illegale dagli Stati europei, compreso quello italiano. Anche in Bosnia, come già in Libia, in Turchia e in Grecia, l’Unione Europea ha finanziato i governi locali per bloccare gli immigrati confinandoli in veri e propri campi di concentramento ed esponendoli al traffico di esseri umani gestito dalle organizzazioni criminali.Alcune associazioni che salvano la vita dei profughi in mare o per terra vengono addirittura perseguite dallaLeggi Tutto

Negli ultimi giorni più di 8 mila persone hanno attraversato a nuoto il mare dal Marocco fino a Ceuta (enclave spagnola nel paese africano, ndt). Si stima che un terzo di loro sono bambini e bambine, adolescenti, famiglie intere e molti minori non accompagnati che si sono tuffati in mare cercando una vita migliore. Considerando i numeri, da queste parti si tratta di una novità. Lo Stato spagnolo e l’Europa hanno subito lanciato l’allarme rivelando il proprio imbarazzo. Il governo, in primis con il ministro Marlaska, assicura di aver già respinto la metà delle persone (al 18 maggio) e il presidente Sánchez assicura che “agirà in qualunque circostanza”; intanto invia la polizia, la Guardia Civil e addirittura l’esercito, comportandosi come seLeggi Tutto

La scrittrice britannica Josephine Bartosh, impegnata nella difesa dei diritti delle donne e delle ragazze, denuncia su The Post Millennial l’esistenza negli Stati uniti di un mercato assai lucrativo rivolto a coloro che intendono cambiar sesso, e non solo persone adulte. Il cambio terminologico da “transessuale” a “transgender” e le modificazioni dei corpi affinché si adattino alla “identità di genere” ha portato al concetto di “infanzia transgender” che apre a un ventaglio di profitti: dalle protesi di pene di taglia infantile ai reality show, l’industria dell’infanzia transgender è una vergogna e scavalca qualunque limite morale. Ciò che dovrebbe suscitare allarme etico – interventi farmacologici e chirurgici nei confronti di ragazze e ragazzi per “alleviarne” l’angoscia mentale – si trasforma invece inLeggi Tutto