Tra le multinazionali e imprese farmaceutiche c’è una frenetica concorrenza per mettere a punto un vaccino per il Covid-19. Per loro è un business di enormi proporzioni. Per noi c’è la speranza che arrivi il prima possibile, visto che la pandemia è in pieno sviluppo su scala mondiale e ha già raggiunto – secondo le stime ufficiali – oltre 9 milioni di contagi e quasi mezzo milione di vittime. C’è una competizione accanita anche tra gli stati, soprattutto i più ricchi: per stringere accordi con le imprese più accreditate e garantirsi per primi – ciascuno per sé, naturalmente – le dosi di vaccino sufficienti. L’”America first” trumpiana vale un po’ per tutti, insomma. La pandemia – così come il riscaldamento climaticoLeggi Tutto

Il 27 giugno del 1980 precipitava a Ustica il Dc 9 Itavia da Bologna a Palermo. Il tragico bilancio fu di 81 morti, tra cui 13 bambini. Da subito cominciò l’opera di depistaggio statale, tra menzogne e decessi in “strani” incidenti di testimoni scomodi. Come causa della tragedia da subito si cercò di sostenere la tesi del cedimento strutturale o della bomba a bordo. Tesi smentita dalle perizie e ora accertata anche nelle aule dei tribunali: il DC9 fu abbattuto da un missile. La verità è che quel giorno nei cieli italiani ci fu uno scontro bellico. Sotto il Dc 9, per nascondersi ai radar, volava un Mig23 libico. Ma in volo c’erano anche dei caccia della Nato, molto probabilmente francesiLeggi Tutto

Siamo al fianco del popolo palestinese, da quasi un secolo vittima di una vera e propria pulizia etnica e dell’oppressione razzista dello Stato di Israele. Quest’ultimo ha basato la sua stessa fondazione, nel 1948, sulla negazione del popolo palestinese: perciò oggi la maggioranza dei palestinesi è costretta a vivere nella diaspora. In questi giorni, tale storica e dolorosa ingiustizia si aggrava con l’intenzione del governo Netanyahu (spalleggiato da Trump) di procedere con l’annunciata annessione della Cisgiordania. Cioè di porre fine ad una molto relativa autonomia – gestita tra complicità, corruzione ed impotenza dall’Autorità nazionale palestinese – e di privare di ogni diritto i palestinesi che vi vivono, fino a indurli ad un nuovo esodo. Occorre fermare questa ulteriore, odiosa forma diLeggi Tutto

Quest’anno la giornata che celebra l’anniversario dell’abolizione della schiavitù negli Stati uniti non è stata festeggiata solo dagli afroamericani: il 19 giugno, infatti, le città degli Usa si sono riempite di persone solidali di ogni etnia. Dopo circa un mese di mobilitazioni ininterrotte e crescenti contro il razzismo, questa data ha assunto un valore letteralmente speciale, cioè ha dato un piccolo ma significativo saggio dell’umanità intesa come specie unica e differenziata. Ai protagonisti va il merito di non aver ceduto alla legittima rabbia per il fatto che proprio in quella giornata Trump ha ripreso la sua campagna elettorale a Tulsa, città dell’Ocklahoma storicamente teatro di un’orrenda strage razzista e recentemente dell’assassinio di un altro afroamericano da parte della polizia. Ma, aLeggi Tutto

Continua a Buenos Aires la campagna di solidarietà che la corrente “Spartaco” di giovani umanisti sta sviluppando con numerosi fratelli e sorelle senegalesi e anche haitiani. In questa situazione di pandemia e quarantena, le e gli immigrati sono tra i più colpiti perché le loro scarse fonti di reddito vengono tagliate e anche perché non ricevono alcun tipo di aiuto dallo Stato argentino, che li ignora e li reprime quando vanno al lavoro. Finora, grazie alle donazioni di centinaia di persone, è stato possibile aiutare direttamente circa cinquecento fratelli e sorelle immigrati in città e nei dintorni, che rispondono con gratitudine e anche con sorpresa, abituati come sono al razzismo e ai maltrattamenti quotidiani. Alcuni di loro, che hanno partecipato aLeggi Tutto

Pensiamo alla salute, quella di ciascuno/a di noi, quella dei nostri cari, dei nostri vicini, quella dell’umanità tutta e del pianeta in cui viviamo. Pensiamoci seriamente con attenzione e profondità. Affrontiamo i mali: quelli che attaccano il nostro corpo e il nostro animo, la nostra psiche, la coscienza e quel mondo interno così prezioso di cui tutti e tutte disponiamo. Combattiamo i virus non meno che le cattive abitudini di vita, le idee cattive che intossicano la nostra umanità, come ad esempio il razzismo, male curabile ma pervicace, che fa vittime in queste società di estranei. Pensiamo al bene che può venire da una nuova convivenza frutto di attenzione, giudizio e fiducia nell’accoglienza e scoperta reciproca. Combattiamo la cattiveria, gli egoismi,Leggi Tutto

Un esodo biblico. Sono ottanta milioni le persone nel mondo costrette in fuga da guerre e catastrofi; un essere umano ogni 100, quasi la metà dei quali bambini. Appena dieci anni fa, nel 2010, erano 40 milioni; oggi sono il doppio, e di questa triste conta non fanno parte tutti coloro che hanno perso la vita di fronte a un muro di mattoni o d’acqua che impedisce la salvezza. Non stupisce quali siano i paesi d’origine in testa a questa drammatica classifica: Siria, Venezuela, Afghanistan, Sud Sudan (lo Stato di più recente costituzione al mondo). Qualcuno si sorprenderà forse nello scoprire invece che tra i paesi che “accolgono” i profughi non risultano i ricchi Stati uniti né alcuna fra le democrazieLeggi Tutto

La pandemia continua ad avanzare in Africa e ne coinvolge tutti i paesi. Al 18 giugno L’Oms censisce 267.818 casi totali, 7.219 decessi , 137.545 ancora ricoverati e 123.054 guarigioni. Nello scenario continentale emerge con particolare nitidezza la questione della particolare esposizione di medici, infermieri ed altro personale sanitario, in prima linea e privo di dispositivi di protezione. I numeri del continente sono minori in confronto a quelli registrati in altre parti del mondo, ma rilevanti considerando le sue condizioni generali e hanno già pesanti ricadute sulle persone e sulle società. La povertà e le pressioni quotidiane hanno provocato dappertutto mobilitazioni e proteste, a volte violente, che hanno ovunque costretto i governi ad alleggerire le misure di confinamento e le restrizioniLeggi Tutto

Di nuovo in piazza a Beirut mercoledì 17, questa volta davanti al palazzo di giustizia per contestare la volontà espressa dai più alti esponenti della magistratura di applicare un vecchio articolo del codice penale che punisce qualunque attacco alla presidenza della repubblica: un modo come un altro per imbavagliare ogni critica. E sono state molte le critiche, gridate nei mesi scorsi per le strade delle principali città libanesi: giovani e tante donne hanno affermato il proprio protagonismo contro un sistema politico campione di corruzione, denunciando l’impoverimento generale della popolazione e contestando la rigida spartizione confessionale delle principali cariche pubbliche, vero e proprio pilastro dei fragili equilibri tra le diverse componenti della società libanese. “Siamo qui per reclamare i nostri diritti eLeggi Tutto

Un miliardo e mezzo di produttori agricoli in tutto il mondo (dati Coldiretti) rischiano di rimanere stritolati dalla concentrazione della produzione sementiera e degli agrofarmaci. Dopo i recenti accorpamenti tra Basf e Chargill, DuPont e Chemical, Sygenta e Chem China anche la Bayer, multinazionale della chimica e della farmaceutica, ha appena concluso l’acquisizione della Monsanto, produttrice del famigerato diserbante glifosate e di OGM. Questa manciata di società avrà in mano oltre il 60% del mercato delle sementi e il 75% del mercato degli agrofarmaci, determinando una dipendenza quasi totale dell’agricoltura mondiale dai loro prodotti. Chi semina una delle loro varietà di grano, legumi o di ortaggi, gioco forza, si troverà ad utilizzare almeno uno dei loro diserbanti, antiparassitari e concimi. LeLeggi Tutto