Noi donne siamo principio di vita.Sta a noi innanzitutto prenderne coscienza indirizzando al meglio le nostre potenzialità e capacità, tanto sentimentali quanto pratiche, di cura, di educazione, di crescita che si sono espresse anche in questa difficile fase pandemica. Le qualità femminili sono sfruttate e allo stesso temponegate da più di 5000 anni dal patriarcato sotto forma di stati, chiese e maschilismo diffuso.Oggi nuove orrende ideologie antiumane e antifemminili, le pseudo-teorie “queer”, si fanno strada nei parlamenti, nelle accademie e via internet: negano l’esistenza stessa del genere femminile, vogliono impedire di definirci donne, ci etichettano come “corpi mestruanti”. Difendere l’identità della specie umana e dei generi da questi attacchi è indispensabile per ricercare una vita più degna, più libera, più felice.LaLeggi Tutto

Mercoledì 10 Febbraio alcuni studenti hanno occupato il liceo Mamiani di Roma, nonostante gran parte degli alunni fosse contraria, per chiedere di ritornare a scuola in piena sicurezza. La sera di venerdì 12 febbraio gli occupanti hanno comunicato l’incursione di un gruppo di estrema destra nella loro scuola. Erano circa quindici persone di età adulta, incappucciati ed armati di bastoni e attrezzi taglienti con cui hanno anche aggredito due ragazzi, che fortunatamente stanno bene. Un attacco gravissimo frutto dell’operato di una minoranza vigliacca ma pericolosa, che si fa forte di una società sempre più in disgregazione. La buona notizia è che questa mattina, sabato 13 febbraio, c’è stata un’importante reazione: si sono infatti riuniti in presidio circa 150 persone. La maggiorLeggi Tutto

La risposta popolare al golpe dei militari (che mai avevano ceduto realmente il potere) è coraggiosa e moltitudinaria: da sabato 6, in un crescendo quotidiano, centinaia di migliaia di persone hanno sfidato divieti e repressione riversandosi nelle strade di tutte le principali città del paese: giovani, soprattutto, personale medico, maestri, funzionari pubblici, perfino religiosi cattolici e buddisti. L’ampiezza della protesta si misura nel coinvolgimento della capitale Naypyidaw – recentemente costruita dal nulla proprio per tenere i centri del potere al riparo dalle contestazioni – o del periferico Kachin, popolato da una delle numerose minoranze etniche del paese, e dall’ampia adesione allo sciopero generale nelle principali città, Yangoon e Mandalay. La repressione si va facendo ogni momento più dura: coprifuoco, cannoni adLeggi Tutto

“Libertà di scegliere senza paura” è uno dei tanti cartelli che le donne mostrano nelle strade di Varsavia e di tante altre cittadine della Polonia. “Voglio avere il diritto di scegliere e ci dobbiamo sostenere le une con le altre” afferma Julia, mentre Eliza è scesa in piazza per la libertà di tutte. Sono alcune delle voci di quante sono tornate a manifestare dopo che il 27 gennaio il tribunale costituzionale ha confermato il divieto di abortire anche in caso di grave malformazione del feto. La libertà delle donne di decidere sulla propria vita continua a essere fortemente sotto attacco, per mano di Stati, Chiese e patriarchi e le conseguenze nella vita delle donne sono concrete. Mentre molti ospedali hanno giàLeggi Tutto

La popstar statunitense Rihanna – che in passato aveva già solidarizzato con le proteste in Sudan, con Black Lives Matter e condannato le leggi di Trump contro gli immigrati – ha avuto un nuovo moto di solidarietà e di indignazione. Di fronte alla repressione brutale dei contadini indiani in lotta che presidiano da settimane la capitale, al blocco addirittura del loro accesso a internet, ha postato su twitter: “ Perchè di questo non se ne parla?”. Anche Greta Thumberg si è unità alla solidarietà. Le mobilitazioni di milioni di contadini sono cominciate all’inizio di dicembre, chiedono il ritiro delle nuove e inique leggi proposte dal governo fascistoide di Modi. Significherebbero la loro condanna ad essere ostaggio delle multinazionali e dei privatiLeggi Tutto

Ci sono tanti modi di resistere alle prepotenze statali e padronali. A Londra, vicino alla stazione di Euston, un gruppo di attivisti ecologisti che protestano contro la costruzione di una nuova linea dell’alta velocità, dal devastante impatto ambientale, hanno organizzato un presidio permanente. Ma temendo l’arrivo violento della polizia per sgomberarli, hanno cercato nuove vie di fuga: hanno scavato un tunnel di oltre 30 metri sotto il manto stradale della città. Si è trattato di una manifestazione forse controversa, certamente originale e coraggiosa, tutt’altro che improvvisata. Stanze e corridoi, impalcature, luce elettrica, ricambio d’aria, porta di sicurezza: tutto è stato preparato in lunghi mesi di lavoro “di nascosto”, perfettamente funzionante ed organizzato per permettere ai manifestanti di usare il tunnel perLeggi Tutto

Marina Terragni, giornalista e femminista impegnata coraggiosamente contro la prostituzione e l’utero in affitto, è stata denunciata per “diffamazione” dall’avv. Schuster di Rete Lenford, legale delle Famiglie Arcobaleno, e dovrà affrontare l’udienza il 9 febbraio. Nel 2017 Marina aveva riportato su Facebook la testimonianza di Giovanna Camertoni, attivista di Arcilesbica e fondatrice del Centro Antiviolenza di Trento. Quest’ultima raccontava di essere stata zittita e insultata mentre esprimeva le sue posizioni contro l’utero in affitto durante un incontro sull’argomento promosso da Arcigay Trentino, Laici Trentino e Famiglie Arcobaleno e coordinato dall’avv. Schuster. Solidarizziamo con Marina Terragni, difendiamo la libertà di informazione e il diritto di esprimere le proprie idee contro qualunque censura e in difesa della dignità delle donne.Leggi Tutto

In questi mesi il governo non ha messo la scuola in sicurezza, ha solo imposto la DAD che ha peggiorato un sistema scolastico già allo sfacelo. La DAD crea isolamento, alienazione, solitudine, impedisce il dialogo e la solidarietà, alimenta l’indifferenza che già imperversa nella società. Crediamo che il protagonismo di ciascuno possa essere la base per una scuola diversa, all’insegna della cooperazione e della creatività, fuori dagli schemi e fuori dagli schermi! Per questo vogliamo incontrarci in piazza (in sicurezza!) per la Giornata della Memoria, per viverla fuori da ogni formalità istituzionale, come un vero momento di incontro in cui scoprire che è possibile scegliere di reagire al razzismo ed essere solidali. Quanto coraggio ci dà sapere che persino di fronteLeggi Tutto

Per rendere possibile un’altra scuola, proviamo innanzitutto a immaginarla.Una scuola in cui si impara l’amicizia, non il conflitto.Una scuola in cui si prova a conoscere e a conoscersi, non ad ignorare se stessi, gli altri e le altre.A declinare al femminile, non solo al maschile.A vivere il rispetto come condizione basilare, non come concessione arbitraria.A collaborare, non a competere.A crescere insieme, non contro altri/e.Ad accogliere, non ad escludere.Ad ascoltare, non ad urlare.A comprendersi, non ad etichettare.A parlare soprattutto, e a twittare o chattare di meno.A sentirci e a saperci nel mondo, non ad isolarci.A valutarsi lealmente per migliorare, non a subire verdetti mortificanti.A riconoscere la propria originalità, non ad omologarsi. A condividere ciò che si sa, non ad esibire fredda erudizione.ALeggi Tutto

Il governo, tramite l’agenzia ARAN, e tutti i sindacati “maggiormente rappresentativi” hanno siglato nel mese scorso un accordo che limita ulteriormente il diritto di sciopero nella scuola. Oltre alle pesanti limitazioni già in vigore sono previste varie ulteriori restrizioni: divieto di proclamare scioperi per più due giorni consecutivi, multe di migliaia di euro per i sindacati che violassero il divieto e fino a 1000 euro per chi sciopera in scioperi non riconosciuti, non si potranno proclamare scioperi in determinati periodi, verranno inviate comunicazioni alle famiglie sulla adesione agli scioperi convocati in precedenza da ciascun sindacato promotore, si mantiene, bontà loro, l’invito (e non l’obbligo) di comunicare la propria intenzione sullo sciopero, ma si prevede che si possa essere invitati dal DirigenteLeggi Tutto