Siamo vicini alle persone colpite dalle alluvioni che stanno ferendo così duramente l’Emilia Romagna, ai loro cari e ai volontari che generosamente si stanno attivando. Tanti giovani si sono autorganizzati senza attendere la Protezione Civile mostrando il carattere umano della solidarietà e una possibile strada per reagire assieme. Ad oggi sono 14 le vittime, migliaia gli sfollati e i danni incalcolabili. Governo e istituzioni statali affollano i media per vantarsi della propria efficienza e rassicurare che tutto verrà ricostruito. Non arretrano dalla loro disumana idea di progresso, vogliono ritornare a quella stessa normalità che ha aggravato così a dismisura le conseguenze della pioggia intensa. Da molto tempo gli scienziati migliori stanno denunciando che fenomeni metereologici sempre più estremi non saranno piùLeggi Tutto

L’ASD Athletic Brighela è un’ associazione dilettantistica Bergamasca di calcio e ciclismo che si è costituita nel 2021 con l’intento di proporre un modello di sport più solidale ed inclusivo. Dopo la strage di Cutro i calciatori prima della partita hanno esposto uno striscione “Cimitero mediterraneo basta morti in mare”, per questo sono stati condannati dal giudice sportivo a 550 euro di multa e la squalifica per il capitano e i dirigenti. Siamo solidali con l’Athletic Brighela e denunciamo questo ennesimo tentativo di colpevolizzare chi si indigna e denuncia le stragi in mare di profughi e immigrati. Dal loro comunicato del 11 Marzo leggiamo:” Ci era già capitato di scendere in campo esattamente un anno fa contro la guerra in UcrainaLeggi Tutto

Anche dopo la strage di Cutro, nel Mediterraneo drammaticamente continuano i naufragi, i mancati soccorsi e le morti. Nella giornata di domenica vi è stato un nuovo naufragio al largo delle coste libiche con decine di vittime. Il giorno precedente si era tenuta una manifestazione a Cutro di cui ci racconta Gianluca Petruzzo. La Comune era a Cutro sabato 11 marzo per dire basta alle stragi in mare e per difendere la nostra umanità. Insieme ad oltre 5 mila persone abbiamo percorso il paese in un corteo addolorato e indignato, triste anche per la morte di tante persone che potevano essere salvate, eppure combattivo, coraggioso e determinato a non lasciar cadere l’ennesima colpa dei potenti. Le voci dei sopravvissuti, i tantiLeggi Tutto

Circa 250 sono questa volta le persone coinvolte nel naufragio. Di queste, un’ottantina sono state salvate e già oltre 70 sono i corpi recuperati, tanti altri risultano dispersi. Sentiamo dolore per i  tantissimi bambini, donne e uomini, morti ancora una volta in mare. Siamo con i sopravvissuti, che meritano una vita degna: vanno salvati e accolti. Siamo indignati contro chi governa che, mentre compartecipa alle guerre nel mondo, impedisce a chi fugge di salvarsi. La gente a bordo del barcone distrutto dalla furia del mare – già avvistato da Frontex il giorno prima – proveniva da Afghanistan, Iran, Pakistan, ed era partita dalla Turchia, luoghi martoriati da violenze enormi e tragedie immani. Diciamo basta all’ipocrisia di chi governa che è primoLeggi Tutto

Alla Geo Barents, nave di Medici Senza Frontiere, è stato imposto un fermoamministrativo da parte della capitaneria di porto di Ancona (dove avevanoprecedentemente accompagnato 48 naufraghi) col pretesto di non aver condivisoinformazioni. È ciò che prevede il nuovo decreto del governo. Adesso la nave sitrova nel porto di Augusta, in Sicilia, dove rimarrà bloccata per 20 giorni. A causa diquesta e altre azioni governative, ad oggi, nessuna nave di ricerca e salvataggio delleONG è presente nel mar Mediterraneo. Il governo riesce nel suo intento: impedireall’umanità di salvarsi e alle ONG di poterla aiutare, mentre l’Europa decide diinnalzare nuovi muri.Ora basta! Non possiamo permettere che le autorità statali e governative impediscanoi soccorsi in mare: rompiamo il silenzio e l’indifferenza complici di tuttoLeggi Tutto

Sabato 18 febbraio, una squadraccia neofascista composta da una decina di codardi, ha aggredito in perfetto stile fascista, con calci e pugni al corpo e alla testa, alcuni giovani del collettivo Sum davanti al liceo Michelangelo in via della Colonna, prima dell’ingresso a scuola. Esprimiamo solidarietà ai giovani aggrediti e denunciamo con forza questo atto intollerabile. Questi atti di violenza sono sempre più comuni nella cronaca quotidiana: li vediamo ripetersi contro le donne, gli immigrati, le persone più fragili in generale. Tutto ciò ha a che fare con le logiche di guerra che tutti gli Stati alimentano con l’aumento di spese militari, il continuo invio di armi al governo Ucraino e l’impunità verso i violenti, e che il governo Meloni, conLeggi Tutto

Negli ultimi mesi il Perù è stato sconvolto da una profonda crisi politica e da grandi manifestazioni, dopo un autogolpe fallito del presidente Castillo. Il governo Boluarte che gli è succeduto ha represso con grande violenza le mobilitazioni facendo decine di vittime, a conferma del carattere sanguinario dello stato peruviano. Già in passato la guerra sporca tra l’esercito stragista e il barbaro terrorismo di Sendero Luminoso aveva fatto decine di migliaia di morti, soprattutto tra le popolazioni indigene. Oggi le istituzioni si confermano guardiane delle elite dominanti, profondamente razziste e classiste, dimostrando quanto la democrazia sia pericolosa e sia incline – soprattutto se fragile e in crisi – a reprimere ed uccidere. D’altra parte, la rivolta della parte storicamente più oppressaLeggi Tutto

In Perù continuano le proteste e le mobilitazioni. Migliaia di persone provenienti da tutto il paese, con tutti i mezzi possibili, si stanno concentrando a Lima e stanno morendo per reclamare i propri diritti. Non sono solo rivendicazioni che chiedono di tornare presto alle urne. Sono proteste incentrate sulla disparità totale che esiste tra una minoranza elitaria che ha in mano l’economia e le ricchezze del paese, e la maggioranza della popolazione che si trova a pagare le conseguenze dello sfruttamento delle risorse delle materie prime, sia in termini di danni ambientali, sia in termini di danni per la propria salute. Il paese è malamente diviso tra quei pochi che vivono all’occidentale, beneficiando di tutti i migliori servizi, e quei tantiLeggi Tutto

Mentre lo Stato sembra voler lasciare morire Alfredo Cospito, Giovanni Donzelli – deputato di Fratelli d’Italia e vicepresidente del Copasir – attacca il Pd chiedendosi retoricamente se “sta con i terroristi e i mafiosi o con lo Stato”, prendendo spunto per la sua polemica dalla visita in carcere allo stesso Cospito di quattro parlamentari del Pd mossi dalla preoccupazione per le sue condizioni di salute. Donzelli, citando intercettazioni e segnalazioni della polizia penitenziaria di cui è stranamente venuto in possesso – ma nello Stato delle stragi e dei misteri queste sono quisquilie – ha usato contro il PD parole talmente gravi che anche lo stesso ministro della giustizia Nordio ha dovuto prenderne le distanze, ma fino ad ora né la MeloniLeggi Tutto