26 dicembre 2004, diciassette anni fa una tragedia immane colpisce una parte dell’Asia. Più di 300mila morti causati dallo tsunami e dalle responsabilità umane, che potevano evitare o limitare grandemente il numero delle vittime. In tempo reale Dario Renzi in “Il senso dell’umanità. L’impegno dopo lo tsunami”, edito da Prospettiva Edizioni, ne ricostruisce dinamiche e responsabilità, ma soprattutto prova a trarne lezioni per ripensare la vita. “Meditare sulla tragedia accende la memoria sulle traversie dei nostri simili nei secoli, insinua più che il sospetto la certezza intuitiva che tanti massacri potevano essere evitati. […] Giunge il momento di riconsiderare la storia, la nostra storia, il modo in cui l’avviciniamo, nelle poche certezze e nelle tante incognite che ci consegna. […] CominciareLeggi Tutto

Il secondo turno delle elezioni presidenziali ha portato con sé la buona notizia della sconfitta di José Antonio Kast, un reazionario nemico della libertà delle donne e degli immigrati, sostenitore della repressione statale. Sono state le elezioni con la più alta partecipazione, segno della volontà di tanti di fermare questo pericoloso personaggio: la sua vittoria avrebbe ingrossato il club dei presidenti neofascisti nel continente, al fianco di Bolsonaro, e avrebbe dato nuovo impulso a retrogradi e razzisti. Ciò non significa affatto che la politica democratica stia risolvendo la propria crisi. Il vincitore della competizione elettorale, Gabriel Boric, è un giovane socialdemocratico da tempo in trattative con il governo di centrodestra di Sebastián Piñera e con altre forze politiche tradizionali. È ancheLeggi Tutto

All’inizio di dicembre il presidente Putin ha ammassato decine di migliaia di soldati al confine con l’Ucraina,  con il pretesto di voler impedire il paventato ingresso dello Stato ucraino nella Nato con il conseguente  sganciamento di Kiev dalla storica dipendenza dalla Russia e il costituirsi di una minaccia nel “giardino di casa” del Cremlino. Una dimostrazione di forza diretta anche a fugare dubbi circa la capacità della Federazione russa di mantenere intatta e ferrea la propria influenza verso le repubbliche dell’ex Unione sovietica, scossa dalle recenti mobilitazioni popolari in Bielorussia. Stati Uniti e Ue denunciano le manovre militari di Mosca in nome della difesa della sovranità dello Stato ucraino e annunciano ritorsioni di carattere economico ma nascondono a fatica impaccio eLeggi Tutto

Negli scorsi mesi, su questo sito, abbiamo seguito con un forte sentimento di vicinanza le coraggiose lotte contadine che hanno attraversato uno dei più grandi e popolosi paesi del mondo. La buona notizia è che quelle lotte hanno vinto. Al centro della mobilitazione c’è stata la contrarietà al pacchetto di leggi del governo del reazionario Modi, mirante ad abolire il controllo pubblico sui prezzi dei prodotti agricoli con l’obbiettivo di attirare gli investimenti dei grandi gruppi finanziari ed espellere i piccoli contadini dalle terre favorendo la speculazione immobiliare. Secondo i sindacati, soprattutto negli Stati agricoli del nord come il Punjab e l’Uttar Pradesh, le riforme di Modi avrebbero causato meno ricavi e più perdite a favore del big business che puòLeggi Tutto

Alla faccia di chi vuole male alla “mamma” di Harry Potter. I festeggiamenti per il 20° anniversario dalla nascita della saga stanno raggiungendo risultati spettacolari al box office e negli eventi collaterali. Nonostante l’autrice JK Rowling sia bersaglio di un’odiosa campagna diffamatoria da parte di quei transattivisti che l’accusano di essere una “lurida terf”, ovvero una femminista che crede che le donne nate donne abbiano un’identità biologica e che “l’identità di genere percepita” sia un gran regalo al patriarcato. La scrittrice ha scritto parole coraggiose contro la cancellazione delle donne, a cominciare dalla parola women, reagendo all’obbrobrio della neo-lingua che le vuole neutralizzare chiamandole “persone con un buco davanti”. Si è schierata con calore a fianco di altre (autrici, docenti, storiche)Leggi Tutto

Dopo i recenti risultati e gli ancor più recenti sorteggi, l’Italia del pallone è in trepidazione.Per la seconda volta consecutiva rischia di restare fuori dai mondiali che si svolgeranno fra un anno esatto in Qatar. Tutti – federazione, calciatori, stampa e tifosi – ci vogliono andare. Ma chi c’è già vorrebbe fuggirne. Infatti la preparazione dei mondiali qatarioti sta costando un tributo di vite umane enorme per i lavoratori che sono impegnati nella costruzione degli stadi. Sono, la quasi totalità, immigrati dal sub continente indiano o dall’Africa che lavorano in cantieri aperti 24 ore al giorno, per 80 centesimi di euro l’ora, con temperature altissime, turni massacranti e ritmi insostenibili. Amnesty international, ormai 6 mesi fa, denunciava la morte di oltreLeggi Tutto

Quanto coraggio stanno dimostrando i manifestanti che si oppongono agli stragisti! Ancora martedì 30 novembre erano in decine di migliaia a sfilare per le vie di Khartum nonostante i colpi sparati con chiaro intento omicida da polizia, esercito e janjaweed che hanno dimostrato storicamente e più di recente tutta la loro ferocia. Il colpo di Stato di fine ottobre non è bastato ai militari per riprendere il controllo della situazione e così, dopo aver assassinato almeno una cinquantina di manifestanti nelle ultime  settimane, hanno scarcerato il presidente: mentre continuano a uccidere – perfino negli ospedali, come denuncia il Comitato medici sudanesi – fingono che sia ancora in corso una qualche “transizione democratica”; intanto, come ormai è consuetudine, lanciano al mondo minacceLeggi Tutto

Carovane di immigrati dall’America centrale verso il nord, haitiani in viaggio lungo tutto il continente, “l’esodo venezuelano” di cinque milioni di persone: tutta l’America Latina è attraversata e sconvolta da un movimento umano costituito da un enorme numero di donne e uomini di ogni età convinti che la ricerca di una vita migliore o anche solo la difesa della vita renda necessario allontanarsi dal luogo in cui vivono verso altre regioni o paesi, in alcuni casi anche molto distanti, non solamente verso gli Stati uniti. E d’altro canto queste persone capiscono sempre di più che potranno realizzare meglio tali viaggi, almeno fino a un certo punto, affrontandoli in compagnia, con la collaborazione e la cooperazione di altri e di altre, dandoLeggi Tutto

Gino è un dipendente di Amazon. Nell’ottobre del 2020 comincia a stare male e poco tempo dopo scopre di avere un tumore. Iniziano i cicli di chemioterapia e si mette chiaramente in malattia per prendersi il tempo per curarsi. Dopo circa un anno torna al lavoro, ma ad attenderlo invece di uno striscione di bentornato, gli viene recapitata una lettera di licenziamento per aver superato il limite massimo di malattia. Proprio come nello spot, in cui i dipendenti Amazon raccontano come l’azienda gli aiuta nel prendersi cura della sorellina malata, di come si sentono in una una vera e propria grande famiglia, vero?! Ma Gino, con l’aiuto dei sindacati non ci sta: impugnano l’ingiusto licenziamento e Gino viene reintegrato. Ma AmazonLeggi Tutto

Immagina di essere nato in un paese del Medio Oriente o dell’Afghanistan martoriati dalla guerra, con poche speranze per il futuro e senza la possibilità di cercare una vita migliore altrove. Per via dell’avanzata dei Talebani, del dittatore locale o dell’Isis – pronti a vendicarsi sulle famiglie di chi li ha combattuti – la tua vita e quella dei tuoi cari è in pericolo. Nel centro della città c’è un trafficante di sogni, una persona rispettata che ha già aiutato tanti ad andarsene. Offre il servizio completo: comprare un visto turistico per la Bielorussia, un costosissimo biglietto aereo per Minsk, un passaggio in macchina fino alla Germania e anche supporto burocratico per la richiesta d’asilo. Totale: tra i tre e iLeggi Tutto