In questi mesi il governo non ha messo la scuola in sicurezza, ha solo imposto la DAD che ha peggiorato un sistema scolastico già allo sfacelo. La DAD crea isolamento, alienazione, solitudine, impedisce il dialogo e la solidarietà, alimenta l’indifferenza che già imperversa nella società. Crediamo che il protagonismo di ciascuno possa essere la base per una scuola diversa, all’insegna della cooperazione e della creatività, fuori dagli schemi e fuori dagli schermi! Per questo vogliamo incontrarci in piazza (in sicurezza!) per la Giornata della Memoria, per viverla fuori da ogni formalità istituzionale, come un vero momento di incontro in cui scoprire che è possibile scegliere di reagire al razzismo ed essere solidali. Quanto coraggio ci dà sapere che persino di fronteLeggi Tutto

Per rendere possibile un’altra scuola, proviamo innanzitutto a immaginarla.Una scuola in cui si impara l’amicizia, non il conflitto.Una scuola in cui si prova a conoscere e a conoscersi, non ad ignorare se stessi, gli altri e le altre.A declinare al femminile, non solo al maschile.A vivere il rispetto come condizione basilare, non come concessione arbitraria.A collaborare, non a competere.A crescere insieme, non contro altri/e.Ad accogliere, non ad escludere.Ad ascoltare, non ad urlare.A comprendersi, non ad etichettare.A parlare soprattutto, e a twittare o chattare di meno.A sentirci e a saperci nel mondo, non ad isolarci.A valutarsi lealmente per migliorare, non a subire verdetti mortificanti.A riconoscere la propria originalità, non ad omologarsi. A condividere ciò che si sa, non ad esibire fredda erudizione.ALeggi Tutto

Il governo, tramite l’agenzia ARAN, e tutti i sindacati “maggiormente rappresentativi” hanno siglato nel mese scorso un accordo che limita ulteriormente il diritto di sciopero nella scuola. Oltre alle pesanti limitazioni già in vigore sono previste varie ulteriori restrizioni: divieto di proclamare scioperi per più due giorni consecutivi, multe di migliaia di euro per i sindacati che violassero il divieto e fino a 1000 euro per chi sciopera in scioperi non riconosciuti, non si potranno proclamare scioperi in determinati periodi, verranno inviate comunicazioni alle famiglie sulla adesione agli scioperi convocati in precedenza da ciascun sindacato promotore, si mantiene, bontà loro, l’invito (e non l’obbligo) di comunicare la propria intenzione sullo sciopero, ma si prevede che si possa essere invitati dal DirigenteLeggi Tutto

Sabato 23 gennaio le studentesse e gli studenti del Kant, liceo di Roma in zona Torpignattara, si sono riuniti davanti alla scuola insieme ad alcuni insegnanti e genitori, per discutere in assemblea della possibilità del rientro in sicurezza e contro la DAD, denunciando inoltre l’impossibilità di svolgere le lezioni a distanza a causa dei problemi di connessione internet della scuola. Una parte di studenti presenti a questa assemblea ha deciso di occupare la scuola: la polizia è intervenuta con violenza cercando di reprimere questa iniziativa arrivando ad aggredire uno studente che stava chiudendo i cancelli con una catena. Mentre la pandemia imperversa e tante persone vivono le difficoltà nell’affrontare questa situazione, il governo esprime il disinteresse più totale nei confronti dellaLeggi Tutto

Sabato 16 gennaio circa 200 persone hanno risposto all’appello del Comitato Torino per Moria a non girarsi dall’altra parte di fronte alle immagini disumane che ci giungono dalla Bosnia: migliaia di uomini, donne, bimbe e bimbi rifugiati sotto la neve, respinti al confine con la Croazia, che vivono al gelo nei boschi e in quello che rimane del campo profughi di Bihac incendiato prima di Natale. Persone alla ricerca di una vita migliore che trovano confini chiusi, violenza e indifferenza da parte degli degli stati e l’ostilità di parte della popolazione locale che non vuole i rifugiati. In piazza diverse persone solidali: giovani, associazioni e partiti di sinistra hanno dato vita ad un flash mob con racconti, letture e testimonianze. AncheLeggi Tutto

Mentre la gente comune vive il dramma della pandemia e del peggioramento delle condizioni di vita, nel Palazzo si consuma una crisi dai contorni surreali e dilaga l’irrazionalità. Il bullo Renzi ha giocato la carta di aprire la crisi di Governo per ottenere qualche briciola di potere dal rimpasto governativo. Ma il trucco è vecchio e il sottovalutato Conte non è caduto nel bluff. Cade il governo?  Il bullo può sempre rientrare in gioco. Ma forse c’è anche una sorpresa…  in soccorso di Conte  è riemerso il boss di Benevento,  il prode Clemente Mastella con consorte,  che insieme ai i–responsabili diventa arbitro della sorte del governo. La decadenza è arrivata ad un punto tale che diventa decisivo il boss di Benevento,Leggi Tutto

Siamo al fianco degli studenti e delle studentesse che in tante città stanno manifestando contro la DAD. La DAD crea isolamento, alienazione, solitudine, impedisce il dialogo e la solidarietà, attacca i sensi primari e la mente. Con la DAD peggiora un sistema scolastico già allo sfacelo basato su un’idea di istruzione volta alla sottomissione dei giovani. Come ci si può educare senza relazioni e senza dialogo? Ma il governo è completamente sordo alle esigenze degli studenti: promette una riapertura che non avviene mai e non si attiva in alcun modo per garantire un ritorno in sicurezza nelle scuole (ad esempio potenziando i trasporti e aumentando il numero di insegnanti).Il protagonismo diretto può essere la base per un processo di cambiamento, cheLeggi Tutto

 Dal 20 novembre ogni venerdì sulle scalinate degli Spedali Civili di Brescia, si fermano per cinque minuti le sanitarie e i sanitari, dando vita a un flashmob di protesta.  Alla loro prima iniziativa erano in 150, per crescere e arrivare oggi a più di 200 persone. In maggioranza mediche e medici, ma anche infermiere/i, tecnici e altre figure professionali, che in silenzio, distanziati, composti, protestano contro la cattiva gestione dell’emergenza, rivolgendo le spalle alla dirigenza sanitaria, locale, regionale e nazionale.  Il loro sguardo invece è rivolto alle persone che curano, verso le quali prosegue tutta la loro dedizione con turni di dodici ore che continuano da mesi.  Già da prima della pandemia denunciavano le gravi carenze della sanità in termini diLeggi Tutto

41 anni fa, il 6 gennaio 1980, a Palermo veniva assassinato Piersanti Mattarella, esponente di spicco della Democrazia Cristiana e Presidente della Regione Siciliana. Seguace di Aldo Moro e fautore di un governo dell’Isola, in solidarietà con il PCI di Pio La Torre, morto ammazzato anche lui nell’82. P. Mattarella ha tentato, contraddittoriamente, di contrastare  interessi mafiosi e di politici “amici degli amici” nelle istituzioni regionali e locali, con lo scopo di modernizzare e razionalizzare il potere statale. Dopo 41 anni, malgrado le sentenze dei tribunali, non si conoscono con certezza ne mandanti ne esecutori di questo omicidio. Bollata fin da subito come “semplice” azione mafiosa, sono emersi a più riprese coinvolgimenti di loschi figuri dell’estrema destra, come Giusva Fioravanti,  elementiLeggi Tutto

L’inserto de la Repubblica dello scorso 11 dicembre, il venerdì, ricorda con un titolo al veleno le vicende di dieci anni fa in Nord Africa e Medio Oriente: “Maledette primavere”. Di che si tratta? Nel dicembre del 2010 prende avvio un tumultuoso processo di mobilitazione umana, particolarmente femminile e giovanile, che scuote dalle fondamenta odiosi poteri oppressivi. Milioni di persone, dalla Tunisia allo Yemen passando per Egitto e Siria ed altri paesi dell’area, cercano la propria libertà e una vita migliore, si uniscono affermando la dignità umana come valore centrale. Diversi dittatori, apparentemente inamovibili, sono costretti alle dimissioni e alla fuga; le ripercussioni sono planetarie. Per quanto ci riguarda, abbiamo definito queste vicende “rivoluzioni della gente comune”, soprattutto con riferimento alleLeggi Tutto