Mercoledì 20 Ottobre le studentesse e gli studenti del liceo artistico di Roma Ripetta hanno occupato il liceo per disagi scolastici accentuati dalla presenza di una preside indisponibile al dialogo. Il giorno seguente la preside stessa ha chiamato la polizia per sgomberare gli occupanti e impedire agli studenti avanti scuola di entrare nell’edificio. Nel clima di tensione creatosi, ci sono stati scontri tra studenti e polizia.Ancor più grave è che un poliziotto, approfittandosi della situazione e usando viscidamente come scusa la volontà di proteggere, si è permesso di allungare le mani, molestare e palpeggiare una ragazza del liceo che stava facendo cordone per la salvaguardia di tutti. Quanto avvenuto mostra come la polizia, il braccio armato dello Stato, abusa del suoLeggi Tutto

Che giustizia è questa? Mafiosi assolti (vedi trattativa stato-mafia) e innocenti condannati. L’assessore leghista che gira armato e uccide un immigrato è tuttora libero, mentre Mimmo Lucano, che ha speso la sua vita per l’accoglienza, la solidarietà e l’impegno contro il razzismo, viene condannato a 13 anni. Gli vengono contestati il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina oltre a peculato e l’appropriazione indebita di fondi. Questa è la giustizia dello Stato: far morire in mare migliaia di esseri umani per difendere le proprie frontiere e infangare chi li accoglie. Aveva cominciato il ministro di sinistra Minniti ad attaccare il sindaco di Riace, ha continuato il truce Salvini togliendo fondi ai programmi di accoglienza e incitando la sua giustizia ad agire. L’opera si conclude oggiLeggi Tutto

Sono passati quasi due mesi dall’omicidio di Youns El Boussettaoui, il 39enne di origine marocchina ucciso in piazza Meardi a Voghera la sera del 20 luglio con un colpo di pistola dall’assessore leghista di Voghera Massimo Adriatici, e sulla vicenda continuano a emergere dettagli inquietanti. L’indagine giudiziaria ha già portato ad alcune conferme e svelato nuovi scenari. È ormai accertato che l’assessore comunale alla Sicurezza, ex poliziotto con la vocazione da “sceriffo”, eletto nella Lega di Salvini con 115 preferenze e ora ai domiciliari con l’accusa di eccesso colposo di legittima difesa, girasse per la città armato, con una pistola sempre carica, per “controllare di persona strade e piazze”. Nel mirino dell’assessore, subito dopo il suo insediamento in giunta, erano finitiLeggi Tutto

La prematura scomparsa di Gino Strada coincide con le notizie drammatiche che giungono dall’Afghanistan. Caduta Herat, l’avanzata dei talebani spinge alla fuga disperata decine di migliaia di persone, soprattutto donne e bambine, che temono, a ragione, le violenze su di loro. Il dramma in corso in Afghanistan, dove si sono succedute per oltre 20 anni coalizioni belliche internazionali, ci porta a ripensare alla figura di questo medico in prima linea e a riflettere sull’ossimoro e l’ipocrisia della “guerra umanitaria”, anche da lui denunciata. Con il fondatore di Emergency condividiamo le riflessioni e la denuncia delle logiche belliche, dei signori della guerra e delle responsabilità degli Stati, compreso quello italiano e i governi di destra e di sinistra che si sono succedutiLeggi Tutto

La reazione determinata dei lavoratori e delle lavoratrici GKN al licenziamento brutale della multinazionale Melrose – che produce per il gruppo Fiat – ha grande valore: la dignità ed il coraggio che da subito hanno espresso, anche grazie al Collettivo di Fabbrica, stanno inizialmente facendo crescere la solidarietà tra lavoratori/trici di altre aziende e in ambiti della gente comune. Esprimiamo il nostro pieno sostegno alla reazione e alle iniziative di lotta per la revoca totale dei licenziamenti (oltre 500 persone comprendendo le ditte d’appalto) e condividiamo con chi lavora alla Gkn la consapevolezza che non si tratta solo di una lotta locale, ma può essere un esempio di reazione a livello nazionale contro l’arroganza padronale ed il governo Draghi, che conLeggi Tutto

Il presidio antirazzista del 9 luglio contro le stragi in mare e per l’accoglienza – promosso da La Comune, Associazione Bangladesh, Associazione Amalipe Romano, Iran Protests Italia, Comunità dell’Isolotto, Sinistra Progetto Comune, Movimento di lotta per la casa, Confederazione Cobas, CUB, Società della Cura – esprime piena solidarietà ai lavoratori/trici della GKN brutalmente licenziati. Denunciamo questa decisione criminale del padronato – frutto concreto della politica del governo Draghi che ha deciso lo sblocco dei licenziamenti – ed esprimiamo il nostro pieno sostegno alle iniziative di lotta dei lavoratori/trici GKN.Leggi Tutto

Come a Firenze, con la Comune e l’A3F nei prossimi giorni saremo anche a Roma, Napoli, Palermo e Genova per dire basta stragi in mare e rompere il silenzio complice degli stati criminali. Invitiamo tutti a partecipare e a promuovere le iniziative Ancora morti nel Mediterraneo: 43 persone al largo della Tunisia, 16 donne e bambini davanti alle coste di Lampedusa e tanti altri di cui non sappiamo. Esseri umani che cercano una vita migliore muoiono alle frontiere a causa delle politiche criminali del governo italiano, dei governi europei e dei loro alleati. È necessario alzare la voce di fronte a tanta disumanità, unirci in un impegno quotidiano per l’accoglienza e la solidarietà, fronteggiando il razzismo diffuso anche tra tante personeLeggi Tutto

Ancora un naufragio, ancora vite umane spezzate mentre cercano di raggiungere l’Europa per mettersi in salvo. È avvenuto al largo della Tunisia questa volta, per 43 persone che hanno trovato la morte, ma purtroppo sono migliaia le vittime delle frontiere degli stati e delle loro leggi criminali.Il governo Draghi, in continuità con i precedenti esecutivi prosegue nei suoi accordi criminali con la Libia, sequestra le navi delle Ong e continua i respingimenti: è responsabile di questa immane tragedia.Gli Stati disprezzano la vita umana: stanno lasciando morire in mare bimbi, donne e uomini che scappano dalla fame, dalle guerre e dal terrore.Non possiamo restare in silenzio, non possiamo arrenderci alla tragedia seppur così grande.Dobbiamo unirci, far sentire la nostra voce in ragioneLeggi Tutto

In queste settimane in tutta Italia in occasione dei “Pride” migliaia di persone – innanzitutto giovani e giovanissime/i – hanno manifestato per la libertà di scegliere e per i diritti. Sono state manifestazioni importanti perché hanno chiaramente espresso una contrapposizione ad ogni forma di discriminazione e di violenza omofoba, a cominciare da quelle delle destre italiane e internazionali, da Salvini a Orban, da Pillon a Duda.Siamo da sempre a fianco di queste istanze, abbiamo sostenuto fin dall’inizio il movimento omosessuale in Italia e abbiamo contribuito a costruirlo, ci impegniamo per migliorare la vita contro ogni forma di oppressione e ci battiamo perché ogni essere umano possa esprimere la propria sentimentalità e la propria sessualità nella libertà e nel rispetto, cercando insiemeLeggi Tutto

Ieri mercoledì 16 giugno si è verificata una gravissima aggressione ai danni dei lavoratori pachistani della fabbrica Texprint di Prato che, con l’appoggio del SìCobas, animano da diveri mesi un picchetto permanente denunciando le gravi condizioni di sfuttamento all’interno dell’azienda, richiedendo l’applicazione del contratto nazionale ed il rispetto degli orari di lavoro. Si tratta di una una lotta pacifica condotta all’insegna dello slogan “8 per 5”, in riferimento alla richiesta di rispetto dell’orario di lavoro settimanale. I tre lavoratori che presidiavano il picchetto ieri pomeriggio sono stati aggrediti da un gruppo di picchiatori tra i quali secondo il sindacato SìCobas era presente anche un responsabile tecnico dell’azienda. Si è trattato di un’azione squardista, avvenuta in maniera particolarmente violenta e senza nessunLeggi Tutto