Riconoscimento facciale contro le minoranze
Il tecno-razzismo del Dragone
Secondo fonti statunitensi, venute in possesso di un documento interno originale, Huawei avrebbe sviluppato per il governo di Pechino, un sistema di riconoscimento facciale finalizzato a identificare gli appartenenti all’etnia uigura. Gli Uiguri, originari dello Xinjiang, sono una minoranza etnica turcofona, per lo più di religione musulmana, oggetto da decenni di pesantissime repressioni e discriminazioni da parte del governo cinese. Oltre 1,3 milioni di uiguri sono rinchiusi in “campi di rireducazione” statali, sono vietati i loro usi e costumi, le loro moschee distrutte, la loro lingua di fatto cancellata nelle scuole pubbliche. Ora a tutto questo si aggrava, nel delirio digitale fomentato dal governo cinese e con la zelante complicità servile della più importante multinazionale cinese delle nuove tecnologie. Con l’invenzioneLeggi Tutto
Isis
Il mostro nazijihadista non è finito
Chi avesse pensato che la sconfitta dell’Isis nei suoi loghi di origine, in Siria e Iraq, rappresentasse la sua fine, avrebbe sbagliato e non poco. Innanzitutto perché la perdita del controllo militare sul territorio dove aveva costruito la sua infame ipotesi di Stato islamico non significa già uno sradicamento pieno da quegli stessi luoghi, che continuano ad essere funestati da attentati, attacchi, offensive e atti violenti perpetrati da cellule in clandestinità degli sgherri nazijihadisti. Ma soprattutto perché non è mai cessato il tentativo di Daesh di esportare oltre i propri confini naturali la terribile pratica omicida e l’ideologia mortifera che ne sta alla base. Così negli ultimi giorni, per opera di gruppi locali affiliati all’Isis, si sono susseguiti gli attacchi controLeggi Tutto
India
Dalle campagne in marcia per la terra e per la vita
Giovedì 26 novembre contadini, braccianti agricoli, operai, studenti, lavoratori domestici, autotrasportatori e tassisti indiani hanno scioperato contro il governo Modi. Alla mobilitazione hanno aderito 10 sindacati e oltre 250 organizzazioni di contadini, molte delle quali autorganizzate. Molti giornali lo hanno definito lo sciopero più grande della storia, con circa 200 milioni di partecipanti. La componente contadina e bracciantile è sicuramente stata quella più significativa combattiva. Infatti, da mesi è mobilitata per contrastare l’offensiva governativa filo padronale e pro privatizzazioni. Il governo Modi vuol favorire, da una parte, gli speculatori immobiliari e le grandi società agricole che intendono espellere i piccoli coltivatori dalle loro terre e mettere a coltura anche le foreste e, dall’altra, gli interessi dei trafficanti internazionali di derrate alimentariLeggi Tutto
3 dicembre, Giornata mondiale delle persone con disabilità
“Cominciamo a riconoscere la vitalità di ciascuno di noi nelle differenze peculiari che ci contraddistinguono. Siamo tutti sani e tutti malati in una qualche misura, ovvero ognuno di noi dispone di abilità diverse: alcuni più, altri meno, alcuni con tratti specialmente accentuati anche per motivi patologici genetici oppure indotti. Sosteniamo con convinzione che l’abilità di ogni essere umano può essere riconosciuta ed avvalorata in rapporto a quelle degli altri, possiamo apprezzare l’abilità di un’altra persona e al tempo stesso compensare una sua mancanza o carenza e possiamo aspettarci di essere considerati e trattati allo stesso modo. Possiamo imparare a pensare la peculiarità dei nostri corpi e delle nostre menti come parte di un tutto concretamente unico e speciale che è l’umanità.Leggi Tutto
BRESCIA: FUORI E DENTRO GLI SPEDALI CIVILI, FRA FLASH MOB E PRESIDI
Brescia 20 novembre: sulle scalinate che accedono alla scala uno degli Spedali Civili, sono decine fra medici, infermieri, tecnici, specializzandi e altre figure professionali, distanziati, con i loro camici, in divisa, in silenzio, con le spalle rivolte ai dirigenti sanitari e lo sguardo rivolto verso il luogo di cura. La pausa caffè si trasforma in flash – mob di protesta. La spontaneità e la creatività umana, ancora una volta, superano leggi e regole che impongono il segreto aziendale a quelli che, strumentalmente, sono stati chiamati eroi. Fuori, il giorno dopo, la rete bresciana “NON STA ANDANDO TUTTO BENE”, assieme alla SOCIETÀ DELLA CURA, è in presidio. Cento le persone presenti, questa volta con un maggiore numero di sanitari del pubblico eLeggi Tutto
Nigeria
Ennesimo eccidio terrorista È stato un massacro. Sabato 28 novembre nello Stato federale del Borno, nel nord est della Nigeria, 110 braccianti sono stati barbaramente trucidati. Avevano fatto un viaggio di mille chilometri per trovare lavoro in questa terra fertile, mossi dall’urgenza di sfamare le proprie famiglie; erano al lavoro nei campi, disarmati, quando sono stati attaccati e uccisi. Non vi sono ancora rivendicazioni ma è facile vedere in questo efferato massacro la mano dei terroristi di Boko Haram o dello Stato Islamico nelle province dell’Africa occidentale. Infatti l’intera regione è ostaggio di queste bande assassine che dal 2009 hanno già causato 30 mila vittime e oltre 2 milioni di sfollati. Anche l’esercito lo scorso anno ha avuto centinaia di perdite;Leggi Tutto
Le ragioni di Paula
“Mi sono rifiutata di fare un minuto di silenzio per Maradona, uno stupratore, un pedofilo e un molestatore. Per questo ho pensato di sedermi a terra e voltare le spalle: così ho fatto. Per le vittime non c’è stato un minuto di silenzio; quindi ovviamente non sono disposta a fare un minuto di silenzio per lui.”Paula Dapena è una calciatrice spagnola. E ha ragione.Leggi Tutto
Maliziosi sospetti
(…) Il coro ossessivo delle celebrazioni, un lutto nazionale peronista, preghiere e pellegrinaggi che neppure per San Gennaro. Allora ci chiediamo qual è il messaggio di chi aizza questa adorazione? Sono gli stessi che forse Heidegger ha fatto qualche sbaglio ma poco importa fosse servo di Hitler a fronte delle sue incomprensibili e mistificanti farneticazioni. (…) di Trompe-la-Morte 10 senza lode È stato probabilmente il più grande giocatore di calcio di tutti i tempi. Ma la celebrazione agiografica che se ne sta facendo è veramente insopportabile. Certo, ha avuto il merito di emozionare più e più volte dentro il rettangolo verde, ma non è un modello a cui guardare con ammirazione. (…) di Jacopo Andreoni Gli ingredienti di un mito (…) In tempiLeggi Tutto
Operatori e operatrici sociali
La cura è un lavoro da difendere Tante operatrici e tanti operatori sociali il 13 novembre hanno scelto di aderire allo sciopero indetto dalla Rete Ios (Intersindacale operatori sociali) che raccoglie alcuni sindacati di base e realtà autoconvocate.È stata una giornata importante con presidi in molte città, verso il proseguimento e il rafforzamento di quella che può diventare una lotta interessante e coinvolgente, dal basso e unitaria. La nostra è una professione complessa ed entusiasmante: si svolge nelle scuole, nei nidi, nelle Rsa, nelle comunità, con le persone immigrate. Mettiamo la nostra umanità, la nostra vocazione, la nostra sensibilità, la nostra professionalità e le nostre competenze a disposizione nell’essere compagni di viaggio di persone con bisogni speciali: questo si concretizza, inLeggi Tutto
con le lavoratrici e i lavoratori del pubblico impiego in sciopero il 9 dicembre
Le condizioni di vita e di lavoro nel pubblico impiego stanno peggiorando. Sono state trascurate le misure di sicurezza per il Covid, si è costretti allo stress dello smart-working, manca il personale e non ci sono nuove assunzioni, chi è precario rischia di rimanerci a vita, è da tempo che non vengono rinnovati i contratti. Il governo è responsabile dei tagli e del disastro della sanità e più in generale dei servizi pubblici. Perciò suona ipocrita e vergognoso l’attacco che esponenti governativi stanno conducendo contro la proclamazione dello sciopero del pubblico impiego del 9 dicembre promosso da Cgil–Cisl–Uil: si cerca di scaricare tutte le colpe del cattivo funzionamento della pubblica amministrazione sulle lavoratrici e i lavoratori, si punta a dividerli eLeggi Tutto

