L’accordo firmato dai governi turco, svedese e finlandese sotto l’alto patrocinio di Washington e di tutti i suoi alleati europei è un’infamia: esso preannuncia nuove guerre e tratta come una merce il popolo curdo, cioè circa 25 milioni di persone. L’accordo sblocca il veto turco all’ingresso nella NATO di Svezia e Finlandia; in altre parole, contribuisce a rafforzare l’alleanza militare più bellicosa al mondo – non l’unica ma certamente la più potente – responsabile sin dalla sua fondazione di guerre combattute e minacciate. Per ottenere questo risultato – pericoloso per tutte le persone comuni, anche per coloro che vivono in Svezia e Finlandia, non più paesi neutrali ma ormai prima linea – sono state accolte tutte le richieste avanzate dal presidenteLeggi Tutto

A Melilla, venerdì 24 giugno, di fronte a migliaia di persone che tentano di superare le reti metalliche per entrare nell’enclave spagnola e chiedere asilo in Europa, la polizia marocchina e quella spagnola rispondono con una violenza inaudita. Le loro cariche e il lancio di lacrimogeni scatenano il terrore. Nella calca muoiono18 persone, altri sono feriti gravi. Secondo alcune ONG locali i morti sarebbero 37. Per terra e per mare il diritto a circolare liberamente si scontra con la violenza degli stati che difendono le loro frontiere a tutti i costi. Ci sono tante guerre nel mondo e diversi sono i loro volti: dalle bombe allo sfruttamento, dalla fame al razzismo. A tutto ciò si aggiunge quella contro esseri umani cheLeggi Tutto

Lo sciopero della fame dei diretti interessati e le manifestazioni di solidarietà hanno per il momento sventato un efferato crimine di Stato: ieri sera, all’ultimo istante, è stata sospesa la deportazione di un primo gruppo di profughi dalla Gran Bretagna verso il Rwanda. Deportazione, traffico di esseri umani: come altro si può definire l’intento del governo britannico di “dislocare” in altro continente (secondo il linguaggio demo-ipocrita) i richiedenti asilo? Di spedire come pacchi postali a migliaia di chilometri di distanza persone approdate sull’Isola dopo esser sfuggite a guerre e persecuzioni, costrette ad attendere lì probabilmente per anni l’esito delle loro richieste di asilo? È una norma del tutto legale che, stando alle parole di un ministro della Corona, gode di unLeggi Tutto

“Quanto sappiamo davvero di come sta andando la guerra? C’è qualcuno che sappia davvero quanti siano i caduti e quanti mezzi siano stati perduti?”. Interrogativi importanti, se non fosse che a porseli è Beth Sanner, ex veterana oggi in forza ai servizi di intelligence statunitensi; la domanda sorge dunque spontanea: a noi lo chiedi? Dovrebbe sapere e non sa anche la direttrice dell’intelligence nazionale, Avril D. Haines, che in un’audizione al senato afferma: “È molto difficile capire quanti ulteriori aiuti l’Ucraina possa assorbire. Di fatto, abbiamo un quadro molto più chiaro della situazione russa che di quella ucraina”. Vorremmo solo che il candore con cui confessa la propria ignoranza fosse disarmante, invece gli Usa continuano a stanziare milioni per armare Kiev,Leggi Tutto

4 maggio 2022.Proprio oggi, mentre riporto le parole dell’Avvocato Immacolata Iglio Rezzonicco, in Canton Ticino, in Svizzera, le ultime quindici persone richiedenti asilo rimaste ‘intrappolate’ nel ‘Centro N.E.M’ di Camorino, un bunker sotterraneo della Protezione Civile, a causa di maglie legislative cieche e stringenti, vengono trasferite in una nuova struttura di accoglienza, il ‘Colorado Cafè’. Una pensione scelta dal Dipartimento di sanità e socialità del Cantone svizzero che fino a poco tempo prima ospitava un postribolo abusivo e che seppure provvisoria e controversa, sarà sicuramente un luogo più consono ad accoglierle. Queste persone si sono ritrovate infatti a vivere per anni in condizioni restrittive inaccettabili e ai limiti dei diritti umani perché considerati ‘N.E.M’, ‘non entrata in materia’. Sono coloro cheLeggi Tutto

Questa volta è una scuola elementare. I morti sono 21 di cui 19 bambini. Uccisi da un liceale di 18 anni. È l’ennesima strage dovuta alla vendita di armi negli USA, dove soloquest’anno ci sono state già più di 200 sparatorie. Tutti gli Stati si fondano sulla guerra e l’uccidibilità impregna le società statali in cui viviamo. Ciò è particolarmente evidente e feroce nella società statunitense, che sta implodendo: persino dopo un evento come questo,pochissime voci si stagliano chiaramente contro la vendita di armi, perché essa viene vista come un principio irrinunciabile di libertà e di sicurezza (sic!), perché è la normalità (tanto che vengono vendute armi anche in alcuni supermercati). Tanti media preferiscono accentuare il problema psicologico del singolo oLeggi Tutto

Lo scorso 16 maggio la presentazione presso la Casa del Libro di Barcellona di Nadie nace en un cuerpo equivocado (“Nessuno nasce in un corpo sbagliato”, ndt) di José Errasti e Marino Pérez Álvarez è stata vittima di un boicottaggio violento di Crida LGBTI e Sororidad trans. Contrariamente a quanto tali organizzazioni sostengono, la contestazione non è stata affatto pacifica. Non si è trattato di una legittima protesta contro una iniziativa di cui non si condividono i contenuti, ma di un tentativo di impedirne la realizzazione cercando di occupare la libreria e di impedirne lo svolgimento con la forza, molestando i partecipanti e perfino minacciando – secondo quanto dichiarato dalla polizia alla Casa del libro – di attaccare la libreria conLeggi Tutto

Dieci persone sono state uccise e altre tre ferite nella strage compiuta il 15 marzo nella città di Buffalo, New York. Persone innocenti che stavano facendo la spesa, vittime dello stragismo suprematista che colpisce ancora una volta la nostra gente. L’assassino, il diciottenne Payton Gendron, ha meticolosamente premeditato e pianificato la sparatoria: ha coperto oltre 200 miglia per raggiungere il sobborgo nel quale aveva effettuato un sopralluogo il giorno precedente, scelto perché prevalentemente abitato da afroamericani che infatti sono la maggioranza delle vittime dell’eccidio; ha cominciato a sparare nel parcheggio del centro commerciale nell’ora di massimo afflusso e ha poi continuato all’interno; prima di agire, aveva caricato sul web un manifesto di circa duecento pagine in cui rivendicava gli atti cheLeggi Tutto

Mercoledì scorso Shireen Abu Akleh, giornalista palestinese di Al Jazeera, è stata assassinata a sangue freddo da soldati dell’esercito israeliano a Jenin; un suo collega è stato ferito alla schiena. Si tratta di un omicidio deliberato ed efferato – con lo scopo evidente di tacitare una delle voci più conosciute e stimate dell’emittente qatarina – che si inscrive in una fase di intensificazione delle violenze e delle intimidazioni nei confronti dell’informazione. Di fronte agli spudorati tentativi di insabbiamento del governo di Tel Aviv (così definiti, tra gli altri, sia da Human Right Watch che da B’tselem, importante organizzazione israeliana per i diritti umani) perfino il segretario generale dell’Onu è costretto a chiedere indagini indipendenti, che ovviamente non ci saranno: troppo estesaLeggi Tutto

La Corte suprema americana sarebbe orientata a ribaltare la sentenza “Roe vs Wade” con cui nel 1973 riconobbe il diritto costituzionale all’aborto. E’ quanto rivela “Politico”, citando una bozza di parere della maggioranza, che potrebbe diventare sentenza definitiva entro giugno. Secondo la bozza la decisione sull’aborto non spetta al governo federale ma ai singoli Stati e di fatto darebbe un via libera a quelli che stanno varando legislazioni restrittive in materia (che sarebbero 26). Infatti la bozza recita “E’ tempo di restituire la questione dell’aborto ai rappresentanti del popolo “.Ancora una volta le istituzioni patriarcali vogliono sottrarre alle donne la libertà di decidere sul proprio corpo e la propria vita, privandole della possibilità di scegliere se essere o meno madri biologiche.PocheLeggi Tutto